Tonsillite resistente agli antibiotici

Salve,

chiedo il vostro parere sulla tonsillite recidivante che mi affligge ormai da un mese. Ho 32 anni, sono fumatore e non ho mai sofferto di patologia tonsillare. E' iniziato tutto con un mal di gola, nemmeno tanto doloroso al quale è seguita la comparsa di essudato bianco su entrambe le tonsille, dolore nella deglutizione e febbre (un solo giorno) con picco massimo di 38. Il medico di famiglia, senza visitarmi mi prescrive amoxicillina e acido clavulanico ogni 12 ore per sei giorni. La febbre si risolve nel giro di un giorno anche grazie al paracetamolo, pian piano vanno via anche le placche e il dolore nella deglutizione. Sembra cosa risolta, ma a distanza di pochi giorni, credo tre o al massimo quattro, sono di nuovo con le tonsille infiammate, più placche sulla sx che sulla sx rispetto alla primo episodio, sempre forte dolore nella deglutizione e febbre, stavolta a 39, durata solo un giorno. Decido di andare il giorno stesso della comparsa delle nuove placche dall'otorino che mi diagnostica una tonsillite follicolare recidivante a sx. Cura: Augmentin, stavolta l'originale, sempre due volte al giorno ma stavolta per dieci. La cura sembra essere efficace, va via tutto dopo tre quattro giorni, ma a due giorni dalla visita di controllo, che non ho potuto eseguire per trasferimento in un'altra città causa lavoro, inizio a notare la ricomparsa di essudato sulle tonsille. Decido di mia spontanea volontà di continuare gli antibiotici per altri due giorni visto che ne avevo ancora due a disposizione e di fissare una nuova vista da un altro otorino. Mi diagnostica tonsillite acute di secondo grado solo a dx. Anche in questo caso febbre un solo giorno a 39. La cura: Deltacortene 25mg per tre giorni, più mezza compressa per altri 3gg; Levoxacin 500, 1 compressa al giorno per 7; Vea Oris spray due volte al giorno per 20 giorni; sciacqui con collutorio a base di clorexidina 0,20. Sono ad oggi al mio ultimo giorno, domani avrò la visita di controllo, ma nonostante le tonsille siano decisamente meno gonfie ed arrossate e la maggior parte dell'essudato sia scomparsa nel giro di pochissimo, noto ancora la un po di presenza di quest'ultimo nella cavità tonsillare e qualche piccola placca da stamattina sulla tonsilla sx. Niente dolore ne difficoltà nella deglutizione. Quello che mi chiedo è: possibile che nemmeno stavolta la terapia abbia funzionato? Mi aspettavo di veder le tonsille liberissime e rosa e invece qualcosina c'è ancora. E' chiaro che la paura di una nuova ricaduta mi tormenta tanto da farmi scattare foto più volte al giorno per monitorare la situazione. So che la mente è la miglior alleata della medicina, ma gli eventi non hanno di certo aiutato il mio stato psicologico. Vi chiedo cos'altro si possa provare e se c'è un modo per venirne fuori. Chiaramente in attesa di domani.

Grazie a quanti vorranno rispondere.
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Dr. Giancarlo Cassani Otorinolaringoiatra 763 23 5
Buongiorno,
episodi ripetuti di tonsillite possono far pensare a una situazione cronicizzata che potrebbe essere risolta con la tonsillectomia.
Prima di arrivare alla asportazione delle tonsille provi comunque a rinforzare le difese (su consiglio del medico) o a fare un trattamento termale con acque solforose.
cordiali saluti

Dr. GIANCARLO CASSANI

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott. Cassani e grazie per la risposta. Volevo aggiornala: giovedì scorso sono andato a visita di controllo dopo una settimana di terapia con deltacortene 25mg (1 compressa per 3 giorni, mezza compressa per altri tre giorni), levoflaxaciana 500 (1 compressa al giorno per 7), sciacqui con collutorio a base di clorexidina 0,20 due volte al giorno e Via Oris spray due volte al giorno. Lo specialista non ha riscontrato flogosi dopo aver osservato le tonsille. Mi ha detto che sono guarito nonostante la resistenza di qualche piccolissima chiazza bianca sulle tonsille, ma comunque nulla a che vedere con le placche della settimana scorsa. Mi ha prescritto Faringotricina compressa orodispersibili (4 al giorno per 5 giorni al mese per 3 mesi), sempre sciacqui con collutorio non a base alcolica, Vea Oris due volte al giorno. Mi ha confermato l'ipertrofia tonsillare, escludendo flogosi, cosi come la cripticità delle tonsille, nonostante l'evidente azione del cortisone che le ha sgonfiate. A distanza di una settimana dal controllo la situazione va sempre migliorando, persiste ancora qualcosa sulle tonsille e sulle pareti che le ospitano, ma come le dicevo è in netto miglioramento. Ne approfitto per farle due domande: c'è da preoccuparsi per la presenza di questo materiale bianco sulle tonsille? Sarebbe utile un tampone? Sono sufficienti gli sciacqui con il collutorio alla clorexidina e vea oris per sbarazzarsi del problema? E ancora, la mia lingua, anche se in miglioramento, continua ad essere bianca: ho comprato un pulisci lingua che mi sta aiutando, mi chiedo se la colorazione è dovuta all'utilizzo per 25 giorni di antibiotici.

Grazie per la disponibilità
[#3]
Dr. Giancarlo Cassani Otorinolaringoiatra 763 23 5
Buondi,
Il controllo medico è stato positivo, quindi questo conta.
Non c'è da preoccuparsi per la presenza di materiale bianco , probabilmente tonsilloliti. Non penso serva un tampone anche perchè fa collutori a sufficienza e piuttosto forti.
cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ma i tonsilliti non sono dei veri e propri calcoli caseosi dovuti ad accumulo di cibo nelle tonsille? Perché quel che vedo io è una sostanza inizialmente trasparente, molto simile al muco, filamentosa, che col passare del tempo diventa biancastra. Poi con gli sciacqui tende ad andare via. A volte sento anche un sapore sgradevole nella deglutizione.
Ne approfitto della sua disponibilità per chiederle un altro parere: durante la laringoscopia, lo specialista ha riscontrato anche la presenza di un polipo di aspetto gelatinoso alla corda vocale vera di destra. Mi ha detto di non preoccuparmi ma che è da operare. Colto da timore ho preso un po di informazioni e mi sono reso conto che i polipi gelatinosi alle corde vocali sono meritevoli di exeresi solo nel 15% dei casi; ma prima di arrivare all'operazione ci sono lo step farmacologico e quello specialistico con il logopedista. Come è possibile che lo specialista che mi ha visitato non mi abbia consigliato prima questi due step premendo sull'acceleratore per l'intervento? E davvero cosi? Io capisco la politica di queste strutture private che sugli interventi guadagnano fior di soldoni, ma bisogna tener presente anche la storia del potenziale paziente: io con la voce ci lavoro e non è una situazione semplice da affrontare. Sarebbe un disastro se non potessi più utilizzarla post intervento. Ad ogni modo, se non ci fosse alternativa allìintervento, di sicuro non mi affiderò al suddetto ospedale che a nemmeno una settimana dal controllo già mi vuole prenotare una sala operatoria per i primi di luglio. Cosa ne pensa?
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