Cosa possiamo fare per aiutarla da un punto di vista comportamentale o alimentare, occorrono

Gentili dottori, mia figlia di 11 anni ha da un paio di mesi numerosi risvegli durante la notte con tempi lunghi di riaddormentamento. Probabilmente tutto è cominciato con la visione di un film "pauroso" visto a casa di amiche con alcune sue coetanee. Abbiamo provato ad aiutarla facendola dormire con uno dei genitori a fianco e facendole bere ogni sera una tazza di camomilla, ma non è cambiato granché. Dal punto di vista alimentare è appassionata di cioccolata (nelle sue varie forme) e se beve sostanze gasate preferiamo quelle senza caffeina. Cosa possiamo fare per aiutarla da un punto di vista comportamentale o alimentare, occorrono analisi del sangue o controlli specifici?
Grazie.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
I risvegli notturni possono essere collegati a situazioni di ansia e preoccupazione, non infrequenti all'età della bimba. Per un sintomo insorto solo da un paio di mesi occorre verificare che non ci siano stati episodi che abbiano spaventato o impressionato la bambina, atti di bullismo a scuola o altro. Anche l'inizio della scuola media (deduco dall'età) potrebbe aver causato ansie, per il cambio di scuola, ecc. Ci sono difficoltà a scuola? Può essere bene chiedere agli insegnanti. Con delicatezza va chiesto alla bimba se è successo qualcosa di tutto ciò, sapendo che può anche essere preoccupata al punto di negarlo. Evitate però interrogatori o atteggiamenti 'traumatici', se possibile. Ci sono altre difficoltà, cambiamenti, durante il giorno? Qualche cambiamento in famiglia?
cordialmente
drGBenedetti

Dr. Gianmaria Benedetti

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dopo
Utente
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Gentile Dottor Benedetti, grazie per il cortese riscontro e scusi per il ritardo nel risponderle. Nel frattempo la situazione del sonno di mia figlia è un po' migliorata: i risvegli notturni continuano, ma il tempo necessario perché la bambina si riaddormenti sono diminuiti.
Per quando riguarda le considerazioni che Lei ha fatto, specifico quanto segue:

- come menzionato, l'insonnia ha avuto inizio con la visione di un film d'orrore assieme ad alcune amichette;
- il periodo coincide con il momento dell'inizio della scuola, per cui l'ansia di una situazione potrebbe essersi sovrapposta a quella dell'altra;
- a scuola la bambina non ha particolari difficoltà (né relative allo studio, né relative ai rapporti con gli altri bambini), anche se i molti compiti rendono i pomeriggi (e talvolta anche le serate) alquanto impegnativi;
- i mesi precedenti sono stati difficili per tutta la famiglia per problemi di salute e conseguenti ricoveri ospedalieri relativi ad entrambi noi genitori.
- dal mese di maggio la bambina ha il menarca, situazione che prima ha vissuto con tensione perché non comune alle compagne, ma che ora sembra accettare abbastanza serenamente;
- il pediatra ha prescritto le analisi che riporto di seguito e nelle quali tutto è risultato nella norma:
glucosio 86 v.n 70-120
urea 29 10-50
s-ast-got 31 15-46
s-alt-gpt 22 7-56
ferro 81 37-181
ves 6 1-15
tireostimolante 1.47 0.35-4.94
triiodiotironina 3.40 1.710-3.710
ft4 1.47 0.35-4.94
ferritina 17.8 4.6-204.0
anche l'emocromo è in regola eccetto:
mch 26.8 27-31.2
mchc 30.8 31.8-35.4
pdw 18.5 12-17.5.

Noi consentiamo alla bambina di dormire con uno di noi adulti vicino. Il nostro pediatra non concorda con questa soluzione, ma ci è sembrata necessaria per non perdere troppe notti di sonno. Il commento di mia figlia, poi, è stato simpatico: "Se sono ancora abbastanza piccola per andare dal pediatra, allora posso ancora dormire con voi!".
Al di là di questo commento scherzoso, ha qualche altro consiglio da darci? Ringraziandola ancora una volta, cordiali saluti.
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 927 16
E' probabile quindi che sia uno strascico del periodo di stress accentuato per gli eventi del recente periodo cui accenna. Se si escludono possibili fattori esterni (bullismo ecc), potrebbero essere in causa fattori interni alla famiglia, fra cui anche la preoccupazione per la salute dei genitori.
Può anche darsi che l'organizzazione e l'equilibrio familiare sia messo un po' in crisi da qualcuno di questi fattori, e che la ragazzina corra al riparo cercando di 'non crescere': le battute scherzose tradiscono spesso significati importanti, come si dice, "Pulcinella si confessò scherzando".

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Gentile Dottor Benedetti, forse noi genitori non abbiamo saputo sufficientemente proteggere i nostri figli dalla percezione delle nostre di ansie e preoccupazioni.
Cercheremo comunque di riflettere su quanto Lei ci ha indicato e di trovare la chiave di lettura di queste manifestazioni di disagio e agire di conseguenza. Speriamo di riuscire. La terremo comunque informata.
Cordiali saluti