Peso bimba
Scusate se vi disturbo. L'11 febbraio io, m io marito e la mia bimba abbiamo fatto un grave incidente automobilistico (io ho la clavicola rotta, mio marito è in pericolo di vita) da cui la bimba è uscita illesa. In seguito al mio ricovero in ospedale, dall'alllattamento esclusivo sono dovuta passar, per qualche giorno, all'allattamento misto (due pasti, nonostante il tutore, riuscivo a farli al seno in ospedale, due invece con Mellin1). Tornata a casa ho ripreso ad allattare in modo esclusivo perché pare abbia parecchio latte. La mia bimba è serena e dorme tranquilla. L'avevo pesata il 5 febbraio (la mi bimba, oggi, ha 3 mesi e 2 giorni) e pesava 5580 gr (aveva preso 120 gr rispetto alla settimana precedente), oggi l'ho ripesata e, dopo 15 giorni, pesa 5660 gr... devo preoccuparmi? Può essere che il cambio di alimentazione e il trambusto di questi giorni abbiano influito sul suo peso?
Vi prego, rassicuratemi almeno su questo... Sto vivendo giorni da incubo... e mi sto preparando al peggio....
Vi prego, rassicuratemi almeno su questo... Sto vivendo giorni da incubo... e mi sto preparando al peggio....
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Stia tranquilla, ho già risposto io sul consulto precedente. La esorto non a prepararsi al peggio ma al meglio, perché suo marito indirettamente percepisce il suo stato d'animo anche se è in coma. Se lei per prima non gli infonde coraggio, forza e speranza gli farà mancare un indispensabile supporto di energia buona.
Certo essere consapevoli che le cose potrebbero precipitare è un bene ma bisogna augurarsi e sperare che la situazione peggiori.
La bambina cresce benissimo, stia serena anche per trasmettere a lei lo stato d'animo ottimale, dato che assorbe tutto ciò che intorno sta capitando.
Auguri di cuore, ancora.
Dott.Agnesina Pozzi
Certo essere consapevoli che le cose potrebbero precipitare è un bene ma bisogna augurarsi e sperare che la situazione peggiori.
La bambina cresce benissimo, stia serena anche per trasmettere a lei lo stato d'animo ottimale, dato che assorbe tutto ciò che intorno sta capitando.
Auguri di cuore, ancora.
Dott.Agnesina Pozzi
[#2]
Utente
La ringrazio vivamente. Mio marito mi sta infondendo la forza e la tranquillità per affrontare la vita di tutti i giorni, anche se non è semplice sentirsi dare informazioni negative quotidianamente. Quello di mio marito è un danno diffuso, ha un numero ingentissimo di micro emorragie alla testa (ha subito un colpo e contraccolpo laterale) e pare quasi certo che ci saranno danni permanenti; è entrato in terapia intensiva con gli occhi aperti, ma non ha mai reagito agli stimoli; ha un forte trauma toracico (che va a sommarsi a quello cranico, dando luogo al peggior connubio possibile) che ha fatto insorgere un'infezione che i farmaci non riescono a guarire...
Non mi resta che pregare e occuparmi della nostra bimba, che per me è la vita.
La ringrazio di cuore.
Non mi resta che pregare e occuparmi della nostra bimba, che per me è la vita.
La ringrazio di cuore.
[#3]
E' necessario del tempo perché lo shock è stato terribile e sarebbe stato tale anche senza lesioni. Spero sia bene assistito nel centro in cui si trova. Quel "quasi" certo non è certezza. Anche ad un mio pronipote nato molto prematuro e in pericolo di vita, rimasto tre mesi in intensiva avevano dato la certezza di danni cerebrali gravi...ma dopo un mettersi in carreggiata rispetto ai suoi coetanei è andato tutto bene, nessun deficit, brillantemente diplomato, patente.
Ad un mio cugino avevano diagnosticato un tumore polmonare molto maligno ma operatolo era solo una malformazione. Altri miei pazienti erano stati rimandati a casa perché prossimi alla dipartita ma ancora vivono felicemente. Noi medici dunque non siamo il Padreterno, possiamo offrire solo statistiche ma poi ogni essere umano è un universo a sé. Fino a che c'è vita c'è e ci deve essere speranza. Il mio pensiero in preghiera andrà senz'altro a suo marito.
Vi abbraccio
Dott.Agnesina Pozzi
Ad un mio cugino avevano diagnosticato un tumore polmonare molto maligno ma operatolo era solo una malformazione. Altri miei pazienti erano stati rimandati a casa perché prossimi alla dipartita ma ancora vivono felicemente. Noi medici dunque non siamo il Padreterno, possiamo offrire solo statistiche ma poi ogni essere umano è un universo a sé. Fino a che c'è vita c'è e ci deve essere speranza. Il mio pensiero in preghiera andrà senz'altro a suo marito.
Vi abbraccio
Dott.Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 20/02/2012.
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