Ricaduta psicotica
scrivo per mio marito di 38 anni che ha già manifestato un episodio psicotico con deliri di persecuzione un anno fa, trattato poi con risperidone per alcuni mesi e buona remissione.
Negli ultimi giorni ho notato una ricomparsa, seppur al momento in forma più lieve, di alcuni sintomi preoccupanti: distacco emotivo e appiattimento affettivo e un evidente ritiro emotivo.
Oggi noto anche disorganizzazione del pensiero: mi riferisce di avere pensieri strani e irrazionali, affermando che le sue assurdità sono difficili da spiegare e continua a dire che la situazione è incapibile, assurda.
Non riesce a stare concentrato, continua a pensare a qualcosa che non sa esprimere e bisogna ripetergli le cose più volte e ha detto di sentirsi esausto e di non farcela più, segnalando un progressivo allontanamento dalla realtà.
Abbiamo scritto allo psichiatra che lo aveva supportato lo scorso anno e siamo in attesa di risposta.
Dice cose poco molto razionali, tipo che confida nella capacità del medico di decifrare gli indizi presenti nel suo modo di esprimersi.
Visti i precedenti, quali segnali dovrei monitorare attentamente per valutare l’evoluzione della situazione?
Se il medico non dovesse rispondere a breve, sarebbe opportuno recarsi al PS?
Ringrazio anticipatamente per ogni suggerimento.
Cordiali saluti
Da quello che scrive credo che sia una sintomatologia da non sottovalutare, pertanto qualora il vostro psichiatra non dovesse essere reperibile in tempi brevi le consiglio di recarsi presso il PS per evitare che lo scompenso possa ulteriormente peggiorare.
Spero di averla aiutata, auguri per tutto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico | https://wa.me//393406693506
https://www.miodottore.it/fabio-m-p-tort
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

Vorrei porre un’ultima domanda, pur consapevole dei limiti di un consulto a distanza: un secondo episodio psicotico, verificatosi nell’arco di un anno, può essere considerato un segnale di una patologia psichiatrica seria?
L’anno scorso il medico aveva ipotizzato che si trattasse di un episodio psicotico isolato, probabilmente dovuto a un periodo di stress, poiché, quando sono riuscita a convincerlo a consultare uno psichiatra, i sintomi più gravi per fortuna erano già quasi scomparsi, ancor prima dell’inizio del trattamento farmacologico con risperidone che poi ha assunto per poco più di un mese...
Grazie ancora
La predisposizione alla psicosi "sotto stress" deve far prestare attenzione alla psicosi, non allo stress che è inevitabile.
Dr.Matteo Pacini
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Alterna momenti in cui è un po’ più lucido ad altri in cui ride da solo, riferendo di pensare a cose che definisce paradossali e assurde, senza però riuscire a spiegare esattamente di cosa si tratti. Questa sera ha ammesso che, quando appare distaccato, è perché legge il pensiero degli altri e sente che gli altri leggono il suo, e per questo deve trattenere i pensieri.
Non ha però perso completamente il contatto con la realtà.
Al momento sto aspettando un suo momento di lucidità per convincerlo a prendere il farmaco.
Mi scuso se la domanda può sembrare ingenua, ma dopo episodi di questo tipo è possibile arrivare a una diagnosi chiara e definitiva senza ricadute?
Se sì, con quali criteri e tempistiche? In alcuni momenti, pure quando ha parlato a telefono con il medico, era normale. Inoltre, è normale un esordio tardivo, 38 anni, come il suo?
Grazie ancora e buon lavoro.
Le persone che delirano prendono le medicine per dinamiche spesso misteriose, proprio perché in realtà hanno condotte dissociate, in cui non agiscono secondo una logica derivabile. Convincerli a prendere con delle spiegazioni lineari spesso è fallimentare, mentre sono più sensibili ad altri motivi, magari più banali.
Dr.Matteo Pacini
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Ringrazio molto per le delucidazioni fornite finora.
Non chiedo ovviamente una diagnosi online, ma un parere scientifico sulla sintomatologia: due episodi psicotici nell’arco di un anno indicano con elevata probabilità la presenza di un disturbo psichiatrico strutturato, come schizofrenia o disturbo bipolare?
Lo spettro autistico potrebbe essere un campo da indagare in relazione alla sintomatologia presentata?
Grazie ancora per l’attenzione e il supporto.
Saluti
Sono lieto di leggere che la sintomatologia sia migliorata con l'assunzione di Risperidone.
E' ovviamente impossibile esprimersi in diagnosi con i limiti del consulto online e soprattutto senza avere la possibilità di visitare direttamente il paziente, ma sulla base di quanto lei scrive si può ipotizzare una forma di psicosi.
La schizofrenia ha quasi sempre un esordio molto giovanile (intorno ai 18 - 25 anni) specialmente negli uomini, il disturbo bipolare si accompagna principalmente ad alterazioni del tono dell'umore, le quali possono poi sfociare o meno in sintomatologia psicotica vera e propria.
La cosa importante è che suo marito si faccia seguire da uno specialista psichiatra perchè ci sono dei sintomi psicotici (che non essendo ancora ben delineati, anche dal punto di vista della tempistica, potremmo definire "non specificati").
Ciò che è altrettanto importante è che risponda bene alla terapia antipsicotica; qualsiasi sia la diagnosi precisa, il fatto che sembra fino ad adesso rispondere bene al Risperidone è sicuramente un fattore prognosticamente favorevole.
Spero di averla aiutata, le faccio i miei più cari auguri per tutto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Dr.Matteo Pacini
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Si è aggiunto un elemento, che era presente anche lo scorso anno, ovvero le voci nella testa, anche se allo stesso tempo sembra più lucido e con lui si può parlare meglio rispetto a prima e parla in modo razionale di queste voci e non sconclusionato.
Il medico ha fatto alcune osservazioni e ha prescritto un nuovo farmaco (Reagila), ma al momento non c’è ancora una diagnosi certa. Non ha escluso elementi dello spettro autistico e, a quanto pare, nemmeno la schizofrenia, vista la terapia scelta. Tuttavia, si è orientato più verso altre cause, legate a conflitti irrisolti fin dalla nascita legate alle figure genitoriali dicendo che spesso portano a situazioni simili.
Mi chiedevo se, in assenza di una diagnosi chiara, la situazione potrebbe peggiorare o se è possibile stabilizzare i sintomi con il tempo grazie alla scelta del farmaco e se condividete il fatto di non poter fare una diagnosi in modo affrettato in questo momento.
Grazie e saluti
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
email: dott.raia.sm@gmail.com
Dr.Matteo Pacini
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Mi auguro che il cambio del farmaco, da risperidone a reagila, possa giovare e stabilizzare la situazione in attesa di una diagnosi più certa.
Grazie

Inoltre, essendoci anche una componente di difficoltà a dormire a causa dei pensieri e delle voci, il Risperidone sembrava avere su di lui un effetto sedativo e, assunto prima di andare a letto, lo aiutava a dormire tutta la notte. Con Reagila, invece, ieri ha avuto problemi ad addormentarsi.
L’osservazione del medico è che i sintomi riportati non siano la causa del problema, ma piuttosto la conseguenza di qualcosa di più profondo, che risalirebbe all’infanzia, al rapporto con il genitore e addirittura già alla fase prenatale, e questo in età adulta, porterebbe a comportamenti di tipo paranoico e psicotico. ( anche se non ha ancora escluso patologie )
Al momento, non ho la possibilità di confrontarmi direttamente con lo psichiatra curante. Per questo, altri pareri di specialisti sarebbero molto apprezzati.
Grazie!
Stento a credere in un discorso del genere a diagnosi non definita.....
Ma chi è che lo dice ? Non lo psichiatra curante ?
Ma comunque.... e quindi cosa cambia nel valutare la risposta ad una terapia ? Se va cambiato il risperidone per qualche motivo, si cambia, anche se in questo caso non capisco esattamente il perché di partenza.
Dr.Matteo Pacini
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Il Risperidone (1 mg) è stato sostituito con Reagila (1,5 mg) perché mio marito lamentava effetti collaterali e perché, oltre ai sintomi già presenti, si è aggiunto quello delle voci, accompagnato da un maggiore distacco emotivo durante il trattamento.
Con Reagila, assunto ieri sera, oggi sembra più presente, ma non ha avuto alcun effetto positivo sulla qualità del sonno e anzi dice che gli ha creato problemi tutta notte ma immagino possa essere normale ad inizio terapia.
Probabilmente faremo ulteriori visite specialistiche per accogliere più pareri, a questo punto sulla terapia farmacologica.
Grazie mille per il riscontro
Senza entrare nel merito del caso di suo marito posso dirle, in via del tutto generica, che:
1) sia la cariprazina che il risperidone sono efficaci in tutti i disturbi psicotici ed anche in certe patologie non psicotiche, indipendentemente da quello che è scritto nei fogliettini illustrativi;
2) la loro efficacia è commisurata alla dose, ed è buona regola arrivare alla dose massima tollerabile;
3) la cariprazina, pur essendo un efficace antipsicotico, è meno sedativa del risperidone; questo spiega la meno buona qualità del sonno notturno;
4) per quanto riguarda la diagnosi, paradossalmente è importante, più della sintomatologia in atto, lo stato mentale della persona al di fuori delle fasi di malattia; nel suo caso, lo stato psichico tra il primo e il secondo episodio
5) in ogni caso, quale che sia la diagnosi, due episodi morbosi impongono una terapia di mantenimento a tempo indeterminato, pena una pressoché sicura ulteriore ricaduta a distanza di tempo
6) le ipotesi psicologiche sulla genesi del disturbo da avvenimenti lontani non hanno fondamento.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

I primi giorni con Cariprazina, a parte il problema del sonno, sembravano esserci piccoli miglioramenti dal punto di vista relazionale. Tuttavia, da ieri notte la situazione è nuovamente precipitata con la costante presenza di voci che gli danno indicazioni sulla sua vita .
Per quanto riguarda lo stato psichico tra il primo e il secondo episodio, è stato abbastanza normale: né troppo negativo né particolarmente positivo, senza grandi problemi ma anche senza particolare entusiasmo. Tuttavia, a cura finita, nel corso dell’anno alcune manifestazioni di tipo paranoico si erano ripresentate, anche se nulla di preoccupante. Ad esempio, in vacanza pensava che il personale dell’hotel parlasse male di lui, ma si è trattato di un episodio isolato, fino all’esplosione di quest’anno, proprio nello stesso identico periodo dell’anno scorso.
Attualmente la dose è di 1,5 mg, ma immagino che a questo punto vada rivista con il medico, considerando che i sintomi sembrano peggiorare. Passa le giornate immerso nella lettura di libri di letteratura, nei quali individua simbolismi e connessioni con la sua vita personale, per poi passare a studi scientifici ed elaborare teorie matematiche/economiche , scrivendo pagine e pagine. Da un lato, mi sembra positivo perché mantiene le sue capacità cognitive, ma dall’altro lato mi rendo conto dell’assurdità della situazione e temo che questi comportamenti siano direttamente collegati alle voci, che secondo lui gli danno informazioni e spiegazioni.
C’è da dire che in alcuni momenti della giornata appare più lucido, ma la situazione resta critica. Credo che il medico supponesse cause psicologiche perché fino all’ultimo incontro mio marito metteva in discussione la veridicità di queste voci che sente mentre ora le percepisce come vere e addirittura dice che deve incontrarle.
penso che la situazione debba essere rivalutata al più presto.
Grazie infinite ancora per la disponibilità e i chiarimenti
"Passa le giornate immerso nella lettura di libri di letteratura, nei quali individua simbolismi e connessioni con la sua vita personale, per poi passare a studi scientifici ed elaborare teorie matematiche/economiche , scrivendo pagine e pagine",
congiuntamente ad intervalli parzialmente liberi da malattia con verosimile sintomatologia residua
"Per quanto riguarda lo stato psichico tra il primo e il secondo episodio, è stato abbastanza normale: né troppo negativo né particolarmente positivo, senza grandi problemi ma anche senza particolare entusiasmo. "
orienta la diagnosi verso un quadro clinico appartenente allo spettro dei disturbi bipolari con caratteristiche psicotiche. Come le è già stato consigliato dai colleghi, qualunque sia la diagnosi precisa, nella genesi del disturbo di suo marito non trovano spazio le ipotesi psicologiche tirate in ballo, che non hanno fondamento scientifico alcuno.
Piuttosto risulta essenziale porre il marito all'attenzione di uno psichiatra clinico che inquadri la diagnosi ed imposti un trattamento farmacologico adeguato al caso onde evitarne una progressione ed una cattiva prognosi.
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
email: dott.raia.sm@gmail.com

Ci muoveremo al più presto per ottenere una diagnosi più precisa e garantire una corretta gestione della situazione.
Il problema è che al momento per lui è fuori discussione perché dice che deve capire lui cosa sta succedendo.
Speriamo in una lieve remissione dei sintomi che gli permetta di essere più collaborativo a breve.
Grazie infinite
Dalle informazioni fornite mi orienterei più su di un quadro "affettivo" che non di tipo schizofrenico, nei limiti di un consulto online.
Cordialità
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
email: dott.raia.sm@gmail.com
Ci tenga informati
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Le rispondo fornendo ulteriori informazioni che possano aiutarla, unitamente a quanto già sostenuto dai miei illustri colleghi.
Lei scrive "in vacanza pensava che il personale dell’hotel parlasse male di lui, ma si è trattato di un episodio isolato, fino all’esplosione di quest’anno, proprio nello stesso identico periodo dell’anno scorso".
Quanto descritto, per quanto ribadisco che è impossibile effettuare diagnosi attraverso un consulto online, sembra avere tuttavia le caratteristiche di deliri di riferimento, tipici del disturbo bipolare con manifestazioni psicotiche.
Anche il presentarsi nello stesso periodo dell'anno è una caratteristica temporale ciclica tipica dei disturbi dell'umore.
Per tali motivazioni sono concorde con i colleghi nell'orientarsi più verso un disturbo dell'umore con i deliri tipici di una fase di scompenso maniacale.
Spero che questa risposta possa fornire uno spunto di riflessione, in quanto ovviamente il consulto online non consente di dare diagnosi.
Resto a disposizione, cordialità
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico | https://wa.me//393406693506
https://www.miodottore.it/fabio-m-p-tort

Purtroppo, il discorso delle voci si è radicato e ora lo descrive in modo razionale : sostiene di aver scoperto che si tratta di un circolo di persone con la stessa capacità di leggere e comunicare attraverso la mente.
Permangono anche alcuni elementi paranoici, come la preoccupazione che i vicini lo sentano parlare anche a bassa voce. L’anno scorso la psicosi si era espressa principalmente in quella direzione, convinzione che le persone parlassero male di lui, lo spiassero e che i suoi pensieri uscissero dalla mente
Per il resto, appare piuttosto lucido, parla in modo logico e contestualizzato, ma si distrae spesso, giustificando che le voci stanno commentando o partecipando alla conversazione.
È tutto molto spiazzante, considerando che è sempre stato una persona estremamente razionale e con grande intelligenza. Ora però è convinto di questa cosa al punto da considerarla quasi una dote.
Abbiamo fissato un nuovo appuntamento con il primo psichiatra, nella speranza di riuscire a fornire tutti gli elementi utili per una diagnosi corretta e una terapia adeguata, anche perché il fatto che, nonostante la cura attuale, la situazione stia proseguendo in questa direzione mi preoccupa molto.
Grazie ancora davvero e speriamo in una risoluzione della problematica.
Cordialità
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
email: dott.raia.sm@gmail.com
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