Affaticamento mentale

Salve Dott.,
Sono un ragazzo 24 anni e da circa due anni ho pensieri che mi disturbano notevolmente, direi ossessivi con conseguente stato di umore basso o molto basso e sintomi di debolezza.La prima domanda che vorrei porVi è: quali tipo di conseguenze può avere il continuo pensare pensare e pensare(a volte tanto intensamente da far girare la testa) associato ad umore basso sulla mente e/o sul cuore o in generale?
Vorrei anche aggiungere un altra cosa.. questi giorni mi è venuto il dubbio che studiando diverse ore al giorno(frequento l'università) -dopo due anni di ragionamenti intensi e ossessivi(dovuti al disturbo)-, possa continuare a far danni alla mente già affaticata con conseguenze per la salute(poichè lo studio è impegnativo e comunque sempre basato su ragionamenti...).La seconda domanda è quindi:posso continuare a studiare senza preoccuparmi di ciò?
Spero di aver esposto correttamente i dubbi per facilitarVi il compito di rispondere... e spero tanto di ricevere al più presto una risposta da parte Vostra, per me è davvero importante.Vi ringrazio anticipatamente dell'attenzione dedicatami.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

la presenza di tale disturbo la può distogliere dalle sue attività quotidiane rallentandole o non riuscendo più a terminarle.

La sua problematica deve essere inquadrata e trattata dal punto di vista psichiatrico.

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Salve dott,
la ringrazio per la sua immediata risposta e per il suggerimento che sto cercando di mettere in pratica.
A breve però devo affrontare un esame, le chiedo soltanto se studiando diverse ore al giorno potrei danneggiare ulteriormente la mia mente con conseguenze per la salute.
La ringrazio dell'aiuto.
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Psichiatra, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2010
Psichiatra, Psicoterapeuta
buonasera,
ho letto con attenzione i suoi interventi dai quali traspare un evidente disagio... di lungo periodo peraltro visto che parla di un disturbo che va avanti da oltre due anni...
la sua mente, più che rischiare di 'ammalarsi' mi sembra stanca di 'girare a vuoto' (mi chiedo peraltro quale possa essere la resa di ore di studio in una situazione di 'pressione' come la sua).

sicuramente, e sono convinto se ne renda conto anche lei, è arrivato il momento di mettere un pò di ordine nella sua vita nella direzione intendo di chiarirsi strada da percorrere ed obiettivi da raggiungere... più che ad una risposta di tipo 'farmacologico' ritengo possa essere più utile, almeno in prima battuta, un intervento di tipo 'psicologico/psicoterapeutico' che possa accompagnarla in questa direzione.
Per dirla in altro modo, più che sentirsi malato, in questa prima fase di 'consapevolezza' vale la pena ed è preferibile pensare di trovarsi in un momento di passaggio (di crescita) anche difficile ma dal quale ha la possibilità di 'tirarsi fuori' tanto più quanto avrà la capacità di leggere i segnali (sintomi) che lei sta dando a Sé stesso... e l'intensità di questi è direttamente proporzionale al suo desiderio di tornare a vivere serenamente...
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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio Dottore,
La ringrazio anche per l'analisi generale ma la domanda è precisa: posso studiare o no?
Le assicuro che riesco comunque a studiare.La ringrazio.
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Psichiatra, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2010
Psichiatra, Psicoterapeuta
direi sicuramente si, può studiare: non c'è motivo di pensare che la mente possa 'esaurirsi' a causa del suo 'uso'.
uno studio produttivo come quello da lei riferito può avere inoltre dei risvolti positivi: da una parte può essere funzionale infatti, in linea con le considerazioni espresse nel mio precedente intervento, nel tendere verso il raggiungimento dei suoi obiettivi, cosa sicuramente positivo in un'ottica di crescita e maturità... dall'altra può risultare utile nel 'distrarla' da altri pensieri, invece, disfunzionali se non altro per il disagio da lei riferito ...
Ancora un cordiale saluto...
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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Mi era solo venuto il dubbio che questo aver stressato pesantemente il cervello,in aggiunta di altro sforzo mentale avrebbe potuto causare "danni".Magari il pensare troppo consuma energia che poi non si riesce a recuperare e questo può far danni..Ma lei da quanto leggo mi ha detto che non è cosi.Mi basta questo.La ringrazio ovviamente.Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

credo che la sua preoccupazione la distolga dal ricercare la vera causa del suo problema.
Infatti, le basta sapere che non creera' danni al suo cervello per poter pensare di continuare a studiare.

In verita', l'affaticamento ed i sintomi che descrive possono rappresentarsi come un vero e proprio problema psichiatrico, non ultimo e' da considerare un certo atteggiamento ossessivo, partendo dalla sua domanda ripetitiva, e probabilmente anche presente nei suoi comportamenti.

La preoccupazione per la propria salute, che si tranquillizza con delle risposte, e' una considerazione che non puo' essere rimandata ulteriormente, in quanto a lungo andare questi sintomi potrebbero compromettere le sue performances, anche di studio, senza per questo aver rovinato il suo cervello.

Per questi motivi, la invito a sottoporsi ad una visita psichiatrica per consentire l'inquadramento del problema sotto i vari aspetti considerabili ed essere indirizzato al trattamento piu' adatto alla diagnosi che ne scaturira'.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Esprime una preoccupazione circa le sue funzioni mentali che è frequente, almeno tra i problemi esposti in questi consulti. La preoccupazione e il tentativo di misurare, monitorae o preservare con attentissime precauzioni funzioni mentali tipo la memoria o la concentrazione portano in genere all'incapacità di gestirne la funzione pratica. Lasci perdere questi tentativi che inevitabilmente la portano "lontano" dalle ipotesi di cura e la fissano sull'oggetto della sua preoccupazione anziché sul fatto di essere preoccupato come sintomo fondamentale. In altre parole, finisce per cercare una cura per (esempio) la memoria anziché per la preoccupazione di aver problemi di memoria, idem per la concentrazione. Si faccia inquadrare da uno psichiatra, dopo di che le saranno indicate le opzioni per il suo tipo di problema.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini