Sono confuso x questi motivi

Dottori Egregi,

la mia storia clinica è questa:

volgio premettere prima di tutto che ho 33 anni e dall' età di 7 anni ho un deficit uditivo che non sono mai riuscito ad accettare psicologicamente e che mi ha letteralmente rovinato la vita in tutti i sensi ( lavorativi - sentimentali - sociali ecc. )

Sono stato in cura con xanax 0.50 due volte al giorno ed entact 10 mg da ottobre al 10 maggio; non avendo riscontrato benefici significativi e avendolo fatto presente al dottore che mi ha detto di continuare la cura ed aumentandomi addirittura l' xanax dopo 7 mesi ( che però io ho smesso di assumere dopo i primi 2 mesi senza avvertirlo ) ho sopeso la cura.

Il 31 maggio sosno stato da un' altro psichiatra che mi ha diagnosticato disturbo dell' adattamento cronico che comporta una condizione di estremo disagio esistenziale e merita oppurtuno trattamento psicoterapico individuale con terapia cognitivo comportamentale - questo psichiatra alla domanda se avessi bisogno di farmaci mi ha detto che non ho bisogno di nessun farmaco ( voglio far presente che da piccolo sono abituato a nascondere il mio dolore che soffro per il mio defict e con questo dottore non ho fatto trasparire tutta la mia sofferenza e sono rimasto un pò abbottonato come sono da 20 anni abituato a fare pur dicendogli quali sono i miei problemi )

IL 18 giugno incontro la psicologa ( il giorno prima ho avuto un' ennessima discussione disperata per vari motivi con pianti da parte di mia madre e poi pianti molto forti da parte mia ) all' inizio la psicoterapeuta ha detto che mi vedeva un ragazzo "quasi normale", poi, dopo che mi sono lasciato andare e mi sono sfogato con un pianto pieno di dolore e raccontandogli come stanno le cose, la psicologa ha detto che in 18 anni non ha mai visto un caso così profondo come il mio ed ha detto a mia sorella che sono sul punto di scoppiare.
La dottoressa mi ha mandato allora da un primario neuro - psichiatra perchè ha detto che insieme alla psicoterapia pensa che ho bisogno di farmaci e quando poi lo rivista ha detto che se non seguirò la cura non mi farà la psicoterapia.

Il neuro - psichiatra ha detto che ho una depressione molto profonda e radicata ed altro.
Io gli ho detto che il psichiatra ha ritenuto che non ho bisogno di farmaci ma il neuro - psichiatra ha detto che secondo lui si e mi ha prescritto: pasaden 0.5 due volte al giorno e Cymabalta 30 x 7 giorni e poi 60.

So che è impossibile per voi senza valutazione diretta rispondere alla mia domanda, ma ve la pongo ugualmente: è possibile che io abbia potuto trarre in errore il neuro - psichiatra perchè il giorno prima ho avuto una soffertissima e dolorosa discussione in famiglia ( il dottore ne è a conoscenza ) ed ha potuto sbagliare a giudicare la mia situazione per questo e a segnarmi la cura;
quindi è possibile invece che il psichiatra che mi ha visto il 31 maggio in un momento meno "drammatico" in cui però sono rimasto un pò abbottonato avesse ragione a dire che non ho bisogno di farmaci? ( la psicologa ha sentito questo psichiatra e gli ha detto: si lo so tu hai visto il ragazzo che ora io vedo di fronte a me apparentemente tranquillo, ma ti assicuro che io due giorni prima l' ho visto in maniera molto, molto diversa ).

Quello che voglio cercare di dire è che io non sono sicuro di avere bisogno di farmaci perchè ritengo che tutto il mio disagio, dolore, frustrazioni ecc. ecc. sono soltanto figlie del mio defict uditivo e di quello il mio handicap che mi ha fatto patire fino ad oggi ( e dubito pure che in tal senso la psicoterapia possa essermi d' aiuto, perchè sono appunto un soggetto particolare che ha dei motivi concreti per soffrire, cioè il deficit uditivo )

Con osservanza porgo cordiali saluti e ringrazio tantissimo per il consulto ed gli eventuali consigli o suggerimenti.

ps: il pasaden mi procura un bel pò di sonnolenza e sono tentato a ridurre la dose a 0.75 al giorno o a 050 al giorno anche se so che se un primario neuro-psichiatra mi ha dato questa cura sarebbe da demente
da parte mia "sgarrare" il punto è che non penso di essere ansioso a tal punto da prendere 1 di pasaden al giorno, ciòè mi sento male ma non ansioso - meglio diminuire la dose del mattino o del pomeriggio ? anche se so che la vostra risposta è nessuna delle due.
[#1]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Egregi dottori,

chiedo cortesemente la benevolenza se uno do voi può darmi un suo parere.

Siccome con l' entact in 9 mesi non ho avuto nessun miglioramento dell' umore ma anzi è aumentata un pò la mia lieve fobia sociale ed è diminuita la mia motivazione a fare delle cose;
allora penso che forse abbia ragione il 2° psichiatra nel dire che non ho bisogno di farmaci ( mi ha visitato in un momento di calma apparente );
mentre temo che il neuropsichiatra che mi ha prescritto una cura, possa essersi sbagliato sulla mia effettiva necessità di psicofarmaci perchè mi ha visitato in un momento di particolare sofferenza ( era però a conoscenza della mia particolare situazione )
ad entrambi i dottori ho però esposto alla stessa maniera i miei disaggi, le mie sofferenze ecc. ecc.

La mia paura è che forse ( visto anche i risultati negativi dell' entact e considerando che prima della cura riuscivo a dormire bene ) non ho bisogno di farmaci e che assumendoli questi possano allora in qualche modo peggiorare la mia situazione psicologica fino a renderla irreversibile;

ps: se io avessi consultato solo il neuropsichiatra che mi ha prescritto la cura, adesso non sarei qui a chiedere gentilmente il vostro punto di vista - ma poichè 20 giorni prima uno psichiatra mi aveva detto che non necessito di farmaci ora sono confuso ed ho timore appunto che se effettivamente non necessito di psicofarmaci la loro assunzione possa ancor di più "destabillizzarmi mentalmente".

Fermo restando che ( anche se con timore di non averne bisogno ) seguirò alla lettera la cura prescrittama dal neuropsichiatra,
vi chiedo soltanto se potete un pò tranquillizzarmi in qualche maniera.

Se ritenete che la mia domanda non sia per qualche motivo degna di risposta ( poichè precedentemente non ho ricevuto nessuna risposta, nemmeno ad esempio: non ci sono le condizioni necessari per poter esprimere un giudizio - oppure: lei sta esagerando con le sue domande, la preghiamo pertanto gentilmente di non disturbare più inviando ulteriori quesiti )
allora mi scuso per avervi rubato del tempo e porgo cordiali saluti.
[#2]
Dr. Vincenzo Menniti Psichiatra 126 2
Gentile utente,
dai post inviati traspaiono sintomi dello spettro ansioso con tratti di ossessività,rimuginio, con una ricchezza e dovizia di particolari caratteristica di specifici tratti temperamentali.
Vorrei cercare di farle capire che lo psichiatra non è uno sciamano che prescrive la cura esclusivamente in base allo stato d'animo che il paziente manifesta durante la visita specialistica: un BRAVO psichiatra parte dalla storia familiare, cercando casi analoghi tra i parenti prossimi del paziente, dal temperamento antecedente l'esordio della malattia, dal funzionamento generale relazionale e socio lavorativo, dalle caratteristiche dell'esordio del disturbo e non da ultimo prende in considerazione lo stato psichico presente al momento della visita. Nessuno psichiatra potrebbe prescriverle cure esclusivamente per il "gusto" di farlo, destabilizzandola mentalmente; se non ce ne fosse bisogno, in tutta onestà, le verrebbe consigliato di rivolgersi ad uno psicologo per la risoluzione delle problematiche presenti.
Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad uno psichiatria che sia anche psicoterapeuta in maniera tale che possa avere una visione più completa del problema e consigliarle al meglio.

Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Egregi dottori,

chiedo prima di tutto scusa, in modo particolare al dottor Ruggiero poichè a Lui avevo promesso che avrei cercato di non disturbarvi più.

Il fatto è che la domanda differisce da quelle che ho già fatto, il mio medico curante non ha saputo rispondermi e incontrerò lo specialista solo fra 20 giorni.

Poichè sto assumendo il Cymbalta 60mg e ho letto che agisce pure a livello fisico........ volevo soltanto sapere (ho validissimi motivi per domandare ciò ma il perchè è troppo lungo da spiegare) se:

- L' assunzione di questo farmaco, può "anestetizzare" in qualche maniera le mie "SENSAZIONI FISICHE" ?

se sì; questo effetto secondario andrà scemando con il tempo o durerà finchè assumerò il farmaco ?

Vi auguro una buona e serena estate.
[#4]
Dr. Vincenzo Menniti Psichiatra 126 2
Caro signore,
il Cymbalta non è un "anestetico", è un antidepressivo che funziona anche sui sintomi fisici che si possono manifestare in una sindrome depressiva.
Non c'è bisogno che chieda scusa a nessuno, ma capirà che l'indirizzarla da un valido psichiatra è il consiglio più opportuno che possiamo fornirle. Mi creda.

Cordiali saluti
dott. Vincenzo Menniti
[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Grazie mille egregio dottor Menniti,

La ringrazio davvero sinceramente perchè ho percepito tutto l' aiuto che ha voluto darmi con la sua risposta.

Nella città in cui mi trovo adesso (in Calabria) sono stato indirizzato da un medico molto stimato e a detta di tanti molto preparato e valido, quindi come anche voi mi avete consigliato mi sono affidato e fidato di questo dottore e, anche se (probabilmente in errore) sento dentro me stesso di non aver bisogno di un antidepressivo lo sto asssumendo ugualmente.

Ho chiesto se il Cymbalta può in qualche modo "anestetizzare" le sensazioni fisiche perchè a settembre ho intenzione di apprendere un particolare metodo di meditazione che si basa appunto solo sulle sensazioni fisiche, quindi volevo cercare di sapere se questo farmaco influisce su di esse per farlo presente a chi mi insegnerà questa "meditazione fisica" nella quale è necessario "ascoltare" le sensazioni del corpo.

Il neuropsichiatra che mi segue (non era molto daccordo ) ha detto che se proprio voglio apprenderla di farlo, ma mi ha detto che prima devo seguire la sua cura perchè è di questo che ho molto bisogno al momento.

Forse ho sbagliato a dire "anestetizzare" - volevo solamente dire se il Cymablata può semplicemente influire in qualche modo sulle sensazioni del corpo ( domanda che farò al dottore che mi segue ).

Che dire, La ringrazio ancora di cuore gentile dottor Menniti e ringrazio tutti voi perchè oltre ad essere dottori molto preparati siete delle persone molto generose ed altruiste. GRAZIE !!!

Le auguro una bellissima estate.
Cordiali saluti.