Amore con una persona psicotica

Salve,
vi scrivo per raccontarvi la mia storia e per avere qualche risposta. Tutto è cominciato 2 anni fa quando ho fatto un tirocinio formativo (studio psicologia) presso una comunità terapeutica per pazienti pschiatrici. Lì ho incontrato una persona, che sin dal primo momento ha mosso in me qualcosa di molto molto forte. Non era un operatore, nè un dottore, era un utente. Dopo poche settimane lui è andato via perchè aveva finito il suo percorso ed quando ho terminato il tirocinio abbiamo cominciato una storia d'amore bellissima durata fino a 2-3 mesi fa, durata fino a quando, stanca, spaventata e sopratutto condizionata da fattori esterni (in primis la mia famiglia) ho deciso di chiudere questa relazione. Lui ha una diagnosi generica di psicosi, altri dottori gli hanno diagnosticato il disturbo antisociale, altri disturbo delirante. Ha sia sintomi negativi che positivi, ma convive abbastanza bene con le sue voci. A questo punto sorgono in me mille dubbi a cui non riesco a dare risposta. Sono ancora follemente innamorata di lui, lui fa parte di me, dei miei respiri, della mia anima, ma perchè, io che mi appresto a fare questa professione che amo, mi sono innamorata di questa persona? ho bisogno di andare in terapia? e poi una persona con questi problemi potrebbe avere una vita "normale"? Quello che lui presenta, oltre ai sintomi che ho detto, irritabilità e a volte aggressività e abuso di alcool. E infine questo tipo di schizofrenia può regredire, cronicizzarsi oppure peggiorare? (ha 34 anni). Spero che la mia lettera abbia destato il vostro interesse e confido pienamente in una vostra risposta.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
riguardo le condizioni cliniche di questa persona non è facile esprimere dei pareri. Di sicuro una persona che viene avviata ad un trattamento in una comunità terapeutica non presenta una situazione facile da gestire. In quanto alla schizofrenia, questa purtroppo non guarisce. Può essere curata anche in maniera tale da consentire una vita soddisfacente, ma può lasciare (e molto spesso lo fa) inesorabilmente delle tracce che si trascinano nel tempo. Se fossi suo padre anch'io cercherei di distoglierla da questa relazione con tutte le mie forze. Se fossi il suo terapeuta cercherei di comprendere quali sono le ragioni che la legano a questa persona e che hanno fatto sì che proprio lei scegliesse proprio lui. Sulle scelte di vita è a lei che spetta la parola.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile dottore,
grazie per la sua risposta così celere. Probabilmente cercherò un terapeuta perchè indirettamente mi sta consigliando di fare questo percorso.
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