I classici "mobbing familiari" possono generare depressione oppure sono solo alibi che la persona
Salve, ho alcune domande da porre.. non so se potrete darmi una risposta (mi auguro di sì) anche perchè non so se l'oggetto "rientri tra la psichiatria o la psicologia" e se le mie domande rientrano nei possibili consulti.
In ogni caso la prima domanda è riferita proprio a questo. La depressione rientra maggiormente nelle competenze psichiatriche o psicologiche?! Vi prego di scusare la mia "non conoscenza" in merito.
La seconda domanda è se la depressione può essere determinata da rapporti familiari negativi, x non dire tossici. I classici "mobbing familiari" possono generare depressione oppure sono solo alibi che la persona depressa utilizza x mascherare una problematica interna?
Esistono delle situazioni familiari in cui si attuano comportamenti lesionistici, da un punto di vista psicologico, verso un componente della famiglia?
X "comportamenti lesionistici" intendo atteggiamenti di emarginazione, di ipercritica, di sfruttamento, anche qualora "tutta la famiglia" vede sotto i propri occhi che "la vittima sta morendo". Ha deciso di restare emarginata, pur di non subire più critiche e sfruttamenti.
Può esistere una situazione del genere oppure si tratta di una situazione di "comodo" x entrambe le parti?
Si può parlare di depressione in questo caso?
Grazie
In ogni caso la prima domanda è riferita proprio a questo. La depressione rientra maggiormente nelle competenze psichiatriche o psicologiche?! Vi prego di scusare la mia "non conoscenza" in merito.
La seconda domanda è se la depressione può essere determinata da rapporti familiari negativi, x non dire tossici. I classici "mobbing familiari" possono generare depressione oppure sono solo alibi che la persona depressa utilizza x mascherare una problematica interna?
Esistono delle situazioni familiari in cui si attuano comportamenti lesionistici, da un punto di vista psicologico, verso un componente della famiglia?
X "comportamenti lesionistici" intendo atteggiamenti di emarginazione, di ipercritica, di sfruttamento, anche qualora "tutta la famiglia" vede sotto i propri occhi che "la vittima sta morendo". Ha deciso di restare emarginata, pur di non subire più critiche e sfruttamenti.
Può esistere una situazione del genere oppure si tratta di una situazione di "comodo" x entrambe le parti?
Si può parlare di depressione in questo caso?
Grazie
Lei ha una diagnosi di depressione?
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Ex utente
Buonasera Dott. Ruggiero, rispondendo alla sua domanda: non so se si possa parlare di diagnosi, in quanto ho fatto un percorso psicoterapeutico un anno e mezzo fa (da me interrotto un anno fa), dove lo psicoterapeuta, nel primo colloquio (non ricordo se proprio al primo), mi disse che avevo una forma depressiva piuttosto avanzata.
Ho scritto riguardo a questa vicenda nella sezione di psicologia.
Ho scritto riguardo a questa vicenda nella sezione di psicologia.
Dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra ma se non vuole poi assumere farmaci perderebbe solo tempo.
Deve essere fatta una diagnosi più accurata che, mi pare, fino ad ora e' mancata.
Deve essere fatta una diagnosi più accurata che, mi pare, fino ad ora e' mancata.
Ex utente
E' necessaria una terapia di farmaci?? Sono gli psichiatri a prescrivere farmaci?
In ogni caso non mi ha spiegato perchè uno psichiatra e non uno psicologo/psicoterapeuta
In ogni caso non mi ha spiegato perchè uno psichiatra e non uno psicologo/psicoterapeuta
Prima di poter decidere il trattamento la diagnosi dovrebbe essere più approfondita di quella già ricevuta ed e' opportuno anche valutare le diagnosi differenziali, quindi lo psichiatra e' la figura più adatta.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 20/09/2010.
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