Metadone

Gent.mi medici,sono molto preoccupata per il ragazzo di mia figlia, il quale, purtroppo da qualche anno fa uso do droga, eroina.Ha iniziato da qualche mese un trattamento con metadone, preso una clinica privata di Roma, con una spesa non indifferente.Trovandosi adesso in difficoltà economiche,si è informato se poteva proseguire presso un sert, alleggerendosi cosi a livello economico, ma come risposta gli è stato detto che è necessario avere la residenza a Roma.Lui abita e lavora a Roma ma non ha la residenza perchè al comune gli hanno detto che deve avere il contratto di affitto.Il problema è che lui condivide l'appartamento con due ragazzi, i quali hanno intestato loro il contratto di affitto, quindi lui si trova nell'impossibilità di presentare al comune qualcosa che attesti la sua residenza là.Come si può fare? Al sert gli hanno dato le informazioni giuste?
Sono molto preoccupata e, spero tanto in un Vostro consiglio su come fare per uscire da questa situazione.Vi ringrazio anticipatamente.Cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il sert della zona di residenza dovrebbe segnalare il giovane al sert della zona di Roma dove abita per consentire la continuita' di cure, qualora non venga direttamente accettato come accesso diretto che dovrebbe essere consentito indipendentemente dalla residenza.

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gent.mo Dottore La ringrazio per la sua celere e utile risposta, che ho già inoltrato a questo ragazzo, sperando che riesca a risolvere questo problema. Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Al di là della questione burocratica, che si risolve come le ha appunto segnalato il collega, la gestione di queste terapie è delicata per la mancanza di corrispondenza tra alcune pratiche diffuse in qualunque contesto e le risultanze scientifiche. La terapia metadonica ha precise regole di dose e durata che ne garantiscono l'efficacia nella cura della dipendenza da eroina. Tale cura mira a controllare la ricorrenza dei sintomi (cioè il desiderio incontrollato di utilizzare eroina ) in senso quindi preventivo. Incidentalmente la prima fase della cura comporta anche il trattamento dell'astinenza, ma questa non è la ragione per cui si impiegano i farmaci tipo metadone. Pertanto, le strategie terapeutiche basate sul superamento dell'astinenza senza un programma farmacologico a seguire non modificano la tendenza alla ricaduta così come è propria della malattia.
Le persone con questo problema spesso tendono a interrompere le cure, dare la malattia per guarita o confidare su funzioni (tipo forza di volontà, convinzione personale) o fattori ambientali che nulla hanno a che vedere con la prevenzione delle ricadute. La malattia (tossicodipendenza) è una malattia che prevede le ricadute, che quindi non sono un "forse". Queste precisazioni per concludere che la cura, di per sé anche molto semplice, richiede specie nelle prime fasi interventi di guida psicologica onde evitare "mosse false" e premature interruzioni delle cure, nonché evitare regimi di cura con dosi insufficienti, molto frequenti nella nostra realtà.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini