Problemi partner

Gentili Medici,
ho una relazione da circa 2 anni e mezzo e gradualmente mi sono pressoché convinto che il mio partner abbia disturbi mentali. Premetto che è difficile spiegare esattamente le ragioni che mi inducono a pensarlo, ma cercherò di fornire alcuni elementi.
Umore altalenante, più marcatamente in alcuni periodi, con momenti di euforia (soprattutto nei miei confronti) e cali immotivati.
Abbiamo grandi difficoltà di comunicazione, quando parliamo non mi sembra che si porti avanti un discorso logico e razionale: quando esprimo un concetto mi risponde con qualcosa che non ha grande attinenza e, alle mie sollecitazioni, non si arriva comunque a un compromesso. Trovo profonde contraddizioni in quello che professa e quello che fa.
Ha una concezione "totalizzante" del rapporto: per lui il "noi" significa fusione dell'uno nell'altro, isolamento (che se all'inizio di un rapporto è probabilmente fisiologico, dopo un po' diventa patologico?), controllo dell'altro (password email, ecc).

Ripeto, è difficile descrivere quello che vivo, tuttavia quello che onestamente mi spinge paradossalmente a credere in suoi problemi mentali è l'osservazione di mie reazioni abnormi, mai avute in vita mia. La profonda frustrazione fino ad arrivare alla disperazione di non sentirmi compreso, di non trovare una logica nelle sue risposte, di riscontrare profonde contraddizioni, di vedermelo dietro la porta di casa o di ricevere chiamate insistenti nonostante chiedessi "tregua", mi hanno portato molte volte a raptus violenti nei suoi confronti e verso me stesso, ripeto, reazioni che non avevo mai avuto in vita mia. Non sono mai stato particolarmente collerico, non ho mai usato violenza su altri o me stesso, sono sempre stato considerato una persona particolarmente intelligente e profonda, ottenendo sempre la stima di superiori, adulti, ecc. e raggiungendo importanti obiettivi in diversi campi.

Insomma, comincio a pensare che sia io ad avere problemi. Che pretendo qualcosa che probabilmente non do. Vi chiedo gentilmente cosa fare. Come è possibile capire se ci sono problemi organici. Ribadisco, le mie reazioni estreme soprattutto mi fanno pensare che uno dei due ha problemi non trascurabili.

Mi scuso per essermi dilungato, eppure temo di non essermi riuscito a spiegare in maniera esauriente.

Vi saluto cordialmente e vi ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

La domanda non è chiarissima. "Cosa fare" è una domanda che non può trovare risposta, anche perché non necessariamente è materia medica.

Escludere problemi "organici" in che senso ? Cosa intende per problemi organici ?

I comportamenti di una persona possono essere problematici per gli altri senza che la persona ne provi disagio, e in questo caso possono essere biologicamente intepretabili in base agli elementi noti, ma non rientrano in una questione medica, perché manca la dichiarazione di disagio e sofferenza da parte di chi li mette in atto.

Quando il giudizio proviene dal partner spesso vi è una sorta di "connivenza" dettata dal fatto che la persona vuole comunque mantenere il rapporto, per cui semplici soluzioni per arginare determinati comportamenti non sono messe in atto, o addirittura gli stessi comportamenti sono in qualche modo consentiti o assecondati al fine di trovare compromessi.

Per questo è sempre bene che una diagnosi si basi sull'osservazione della persona.

Se pertanto ritiene di avere Lei bisogno di un inquadramento per giudicare e gestire meglio magari una situazione stressante, è bene che si faccia visitare direttamente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore la ringrazio per la risposta.

Probabilmente quello che vorrei è avere una diagnosi medica di possibili disturbi mentali del partner al fine di giustificarne l'irrazionalità e illogicità dei comportamenti che, ormai, ho smesso di analizzare su un piano razionale.

Mi sovviene peraltro un episodio recente. Dopo essersi sottoposto a una TAC dentale, è stato in ansia e depressione per alcuni giorni temendo di essersi esposto a radiazioni dannose che gli avrebbero potuto provocare un tumore, riconducendo piccoli dolori (all'orecchio, ecc) a tale esposizione.

In definitiva, al di là della potenziale elencazione di tutti i suoi "sintomi", il suo consiglio è di sottopormi io a una visita?

Grazie ancora e la saluto cordialmente
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Una diagnosi si fa sulla persone, altrimenti si fanno ipotesi, ma mi sfugge l'utilità pratica della cosa.
"Irrazionalità" e "illogicità" sono termini che tecnicamente non hanno lo stesso senso che umanamente si intende. Al di là di come si definiscono determinati comportamenti, quelli sono, per cui una persona può decidere in totale autonomia se vuole continuare a subirli o gestirli o assecondarli oppure no. Questa non è materia medica.

Per quanto riguarda Lei, non è che Lei debba sottoporsi ad una visita per chiarire i comportamenti altrui, può farlo se sta vivendo una situazione che le procura disagio e se ritiene di non riuscire a gestirla per un venir meno di sue capacità di reazione o di equilibrio rispetto alla situazione esterna. Oppure, ha senso che lo faccia se avverte che questo tipo di stress nel tempo si accompagna ad un deterioramento delle sue prestazioni e delle sue capacità di reazione in generale negli altri ambiti della sua vita.

PS. La persona in questione fa uso o ha fatto uso di sostanze, leggere o pesanti che siano ?
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,

la persona in questione non fa uso di sostanze.

Quanto Lei mi ha detto, mi ha fatto sicuramente riflettere.
Credo che il problema derivi da un suo seppur lieve ritardo (ma non vorrei usare termini impropri) che rende talvolta impossibile e estremamente frustrante (vedi raptus) la comunicazione. Con "origine organica" probabilmente intendevo riferirmi alla possibilità di diagnosticare questa immaturità (?) così da avere un riscontro oggettivo di quanto mi trovo ad affrontare.

Ritengo che un confronto tra noi due, in presenza però di uno specialista, potrebbe essere utile.

La ringrazio ancora e La saluto cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

"ritardo" e immaturità sono termini che alla fine denotano solo la rabbia per non riuscire ad instaurare un rapporto come lo si vorrebbe con una persona. Il problema però non è solo di capire quale sia il meccanismo. Non è detto che una volta capito il meccanismo le cose cambino, questo è un discorso diverso.