Segreto professionale

Buongiorno, la mia domanda è più di tipo legale-deontologico.
Vorrei sapere se nel segreto professionale rientra anche il fatto che io mi rechi o meno da uno specialista. In altre parole: quest'ultimo avrebbe il diritto di dichiarare a terzi se e quando io mi sono recata presso di lui? E, comunque, il fatto di essere maggiorenne ma a carico dei miei genitori può essere una discriminante?
Grazie, cordialmente
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
il segreto professionale comprende anche il fatto stesso di essere stati in visita dallo specialista e di essere la sua paziente, e, se Lei è maggiorenne, il fatto non dovrebbe essere riferito nemmeno ai genitori, a meno che Lei ne dia il proprio consenso (scritto, ma è valido anche il consenso dato verbalmente).

Tuttavia, la presenza o meno del suddetto consenso da parte della persona talvolta può essere oggetto di equivoci se non viene chiaramente specificato dalla persona (almeno verbalmente): mi riferisco ai contatti e alle informazioni date alla famiglia, essendoci nella nostra società la percezione culturalmente determinata nei confronti della famiglia come un'unità.

Per cui, se è presente un tale equivoco, sarebbe importante che Lei, parlando con lo specialista, esprima chiaramente il Suo consenso o il Suo dissenso anche riguardo all'informare la famiglia rispetto al fatto delle visite.

Alla regola del segreto professionale possono esserci le deroghe (ad esempio, le richieste degli organi giudiziarie, i contatti con gli altri specialisti che collaborano con il primo alla cura di Lei, le situazioni di rischio per l'incolumità di Lei o di altri,..).

Potrebbe specificare meglio il contesto della Sua domanda ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto della risposta.

Ho di recente interrotto le sedute da uno specialista a cui mi ero rivolta di mia iniziativa a causa di una lieve depressione. E' stato con il mio assenso e la mia collaborazione che il medico era entrato in contatto e aveva incontrato in un'unica occasione i miei genitori per un confronto.
Ora, però, alla mia esplicita richiesta di non informare loro di questa interruzione, mi è stato risposto che ciò non era possibile, in quanto io ero sì maggiorenne, ma economicamente ancora a carico della famiglia. La flemma della risposta non lasciava spazio a dubbi sulla sua legittimità.

Specifico che la questione è ormai chiusa, ma è stato un atteggiamento che mi ha in qualche modo turbata ("davvero il mio status economico influisce persino sui miei diritti di paziente?"), e volevo vederci più chiaro.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Se le sedute sono state a pagamento e se per attuarle è stato necessario il consenso dei genitori per il trattamento economico (per pagarle), entrano nel rapporto professionale con lo specialista anche loro, ma solo nella parte economica. Se il rapporto viene chiuso, credo che avrebbero il diritto di essere informati, ma limitamente al fatto della chiusura del rapporto economico con lo specialista, invece i motivi dell'interruzione della terapia ed i contenuti delle sedute penso che rimangono comunque a far parte del rapporto solo con Lei, e coperti da quello che si chiama il segreto professionale.

Se Lei mi vorrà rispondere, posso chiederLe perché Lei avrebbe preferito che i Suoi genitori non sapessero dell'interruzione delle sedute ? Quale relazione ha con loro ?

E, oltre al fatto di essere di non essere ancora autonoma economicamente, nel Suo caso possa esserci qualche problematica legata ai soldi ?