Confusione-incertezza post visita psichiatra
Salve
Sono un ragazzo di 24 anni. 2 anni fa mi hanno diagnosticato un disturbo di attacchi panico, da cui ero uscito attraverso terapia farmacologica (Paroxetina e Xanax) e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Purtroppo 3 mesi fa ho avuto una ricaduta e ho ricominciato a prendere Paroxetina 20mg al giorno + Xanax al bisogno.
Vi scrivo perche ad ogni visita del psichiatra esco più confuso/preoccupato di prima.
In particolare vorrei avere alcuni chiarimenti su alcuni ragionamenti del dottore, le sue testuali parole:
" le ricadute sono assai pericolose in ambito psichiatrico perché è possibile che un farmaco (Paroxetina) ,risultato efficace precedentemente, non sia più di beneficio". E' vero? Ovviamente questa idea mi preoccupa non poco..
Avendo ancora bisogno di Xanax, dopo 3 mesi di paroxetina, ho chiesto inoltre se fosse opportuno aumentare la dose attuale di 20mg al giorno, la risposta e' stata che questa è la dose massima per questo tipo di problematiche..
Vorrei avere, se possibile, alcuni chiarimenti.
Vi ringrazio per la disponibilità e l'attenzione
Sono un ragazzo di 24 anni. 2 anni fa mi hanno diagnosticato un disturbo di attacchi panico, da cui ero uscito attraverso terapia farmacologica (Paroxetina e Xanax) e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Purtroppo 3 mesi fa ho avuto una ricaduta e ho ricominciato a prendere Paroxetina 20mg al giorno + Xanax al bisogno.
Vi scrivo perche ad ogni visita del psichiatra esco più confuso/preoccupato di prima.
In particolare vorrei avere alcuni chiarimenti su alcuni ragionamenti del dottore, le sue testuali parole:
" le ricadute sono assai pericolose in ambito psichiatrico perché è possibile che un farmaco (Paroxetina) ,risultato efficace precedentemente, non sia più di beneficio". E' vero? Ovviamente questa idea mi preoccupa non poco..
Avendo ancora bisogno di Xanax, dopo 3 mesi di paroxetina, ho chiesto inoltre se fosse opportuno aumentare la dose attuale di 20mg al giorno, la risposta e' stata che questa è la dose massima per questo tipo di problematiche..
Vorrei avere, se possibile, alcuni chiarimenti.
Vi ringrazio per la disponibilità e l'attenzione
Dr. Matteo Pacini
Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze
47k 1k
Gentile utente,
E' un ragionamento generale che significa semplicemente che per tutte le malattie, quando ci sono ricadute, non è soltanto il ripresentarsi di sintomi venuti dal nulla, ma un processo biologico che insiste sullo stesso organo, e quindi lo plasma, lo consolida nel senso del disturbo.
Quindi il fatto della risposta buona a una cura, peggiorando un disturbo, può essere compromesso. Questo non per ragioni strane, ma come dire che più una malattia si aggrava, cioè si irrigidisce, si struttura, si consolida, meno è plasmabile con le cure.
Tutto qui. Questo in maniera generica, è solo una raccomandazione utile per evitare di fare cure solo per qualche mese ogni volta e poi sospenderle, così che le ricadute non si fermano ma continuano ogni volta a ripetersi.
E' un ragionamento generale che significa semplicemente che per tutte le malattie, quando ci sono ricadute, non è soltanto il ripresentarsi di sintomi venuti dal nulla, ma un processo biologico che insiste sullo stesso organo, e quindi lo plasma, lo consolida nel senso del disturbo.
Quindi il fatto della risposta buona a una cura, peggiorando un disturbo, può essere compromesso. Questo non per ragioni strane, ma come dire che più una malattia si aggrava, cioè si irrigidisce, si struttura, si consolida, meno è plasmabile con le cure.
Tutto qui. Questo in maniera generica, è solo una raccomandazione utile per evitare di fare cure solo per qualche mese ogni volta e poi sospenderle, così che le ricadute non si fermano ma continuano ogni volta a ripetersi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 21/05/2016.
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