Crisi di ansia

Gentili Dottori,
sono un uomo di 37 anni in cura da 7 settimane con 20 mg di Cipralex per una serie di attacchi di panico avuti nel mese di maggio.
Ieri mattina ho avuto una leggera ricaduta, cioè ho sentito un bruciore da ansia allo stomaco/pancia per pochi secondi e da quel momento sono stato giù di morale per tutto il giorno e la notte ho dormito poco. Ho chiamato il mio psichiatra e mi ha detto che cipralex riduce le crisi di ansia acute ee più dannose ma che comunque una minima parte di ansia rimane e va indagata.
La mia domanda è: Secondo voi perché una seppur leggera crisi di ansia ben gestita mi provoca stanchezza, malumore e abbassamento di autostima per i giorni successivi?
Grazie, gentilissimi
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Se nel complesso a distanza di 7 settimane le cose vanno decisamente meglio, un episodio del genere non è sufficiente a dire che vi è una ricaduta. Che una quota di ansia rimanga è chiaro, non tutta l'ansia è da cancellare, mentre che una parte dei sintomi rimangano no, questo è auspicabile che non sia così, ma a 7 settimane non è un dramma se ancora ci sono delle manifestazioni ansiose, meno gravi di prima.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Grazie Dottore;
da terapia con Cipralex 20 mg, secondo Lei entro quanto tempo dovrebbero eventualmente cessare le manifestazioni ansiose (stanchezza, malumore, abbassamento di stima)?.
In più secondo lei nei giorni come ieri in cui sto peggio devo ricorrere all'utilizzo di gocce di En prescritte dal mio psichiatra ma che non ho preso.
Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sicuramente qui non deve chiedere indicazioni su cosa prendere.

L'ha detto Lei che per qualche giorno ha questi sintomi dopo le crisi ansiose.
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Gentile Dottore,
in merito al consulto di qualche tempo fa' dopo un periodo di circa 1 mese e mezzo in cui sono stato bene 3 giorni fa ho avuto nuovamente una crisi di ansia che mia ha portato ad un abbassamento di entusiasmo, stanchezza, malumore, abbassamento di autostima.
Essendo in cura da 3 mesi con Cipralex 20 mg al giorno per 3 attacchi di panico nei primi giorni di maggio è normale avere una ricaduta di questo tipo? oppure il farmaco somministrato dal mio psichiatra potrebbe essere valutato di cambiarlo?
Grazie e cordiali saluti
[#5]
Dr. Carlo Ignazio Cattaneo Psichiatra, Psicoterapeuta 72 5 1
Nei disturbi di tipo ansioso e panico sintomi di tale natura possono persistere aldilà della definizione di "ricaduta" poichè attengono anche a note "costituzionali" e temperamentali di ogni individuo nonchè agli eventi di vita.
E' necessario discutere di queste variabili e di quella farmacologica con il Suo specialista di riferimento.

Dr. Carlo Ignazio Cattaneo

[#6]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Grazie per la celere risposta.
Ma è proprio per questo motivo che si ricorre alla terapia farmacologica affinché il farmaco curi le crisi ansiose superando le note costituzionali. Quindi, Il farmaco, può salvaguardarmi dal disturbo ansioso? e se si la cura con Cipralex dopo quanto dovrebbe funzionare?
Infine, può cortesemente spiegarmi il perché anche una leggera crisi di ansia ( bruciore allo stomaco) mi produce malessere? Secondo il mio psichiatra non è depressione reattiva bensì un senso di sconfitta che mi porta ad un abbassamento di autostima.
Grazie
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Una ricaduta intesa come una ripresa dell'insieme dei sintomi può motivare una revisione della cura a 3 mesi, se invece si tratta comunque di un andamento in cui le cose hanno una tendenza migliorativa, lo psichiatra può anche valutare di attendere.

Depressione reattiva è una diagnosi medica, il resto è una descrizione che si svolge su un altro piano, le due cose possono anche essere sinonimi. Inoltre i sintomi non "portano" ad altri sintomi, concomitano.
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