Studio, disturbi

Salve,
sin dagli ultimi anni di superiori ho notato un'eccessiva lentezza nello studio e incapacità di individuare i concetti chiave, che mi portava ad avere voti alti seppur raggiunti in tempi notevoli, volendo fare ogni informazione dei testi.
Da due anni frequento l'università, e questa lentezza è rimasta, non so se per mancanza di metodo o altro, però una cosa che noto è questa: dopo aver letto anche solo una riga, non riesco pur avendo capito, ad esporla immediatamente, è come se avessi un vuoto; e molte volte mi soffermo sulle singole frasi e le continuo a rileggere come se ci fosse dell'insicurezza nell'aver effettivamente capito, tanto da stare delle ore su una singola pagina.
Non so se questa "mania" nel dover rileggere riporta ad un possibile disturbo compulsivo o se è dovuto ad altro.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Potrebbe trattarsi dell'ipotesi che faceva in fondo alla richiesta, e cioè di una lentezza come risultato di una compulsione a ripetere mentalmente, controllare, capire, che ovviamente rende meno fluido il meccanismo dell'apprendimento.
In tal caso è possibile intervenire con una cura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Ed è una cosa a cui non si può trovare soluzione autonomamente?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Cosa vuol dire autonomamente ?
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Utente
Utente
Capendo da soli dove si sbaglia e come poter rimediare, senza bisogno di andare da un professionista
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Le malattie vengono perché si sbaglia ? Andare da un professionista è un modo di rimediare, non ad un errore, ad un problema.
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Utente
Utente
Pensavo fosse eccessivo parlare di "malattia", ma più appropriato parlare di sbagliato approccio, che dovrò cambiare in modo autonomo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Non mi pare un approccio, lei subisce questo stato di cose, non è una sua tecnica (essere lentissimo) e poi si accorge che non funziona, sarebbe anche abbastanza assurdo che fosse un approccio.
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Utente
Utente
Mi chiedo, può una cosa del genere presentarsi "dal nulla"?
Cioè io non sono nata così, fino ai primi due anni di superiori, ero abbastanza veloce; solo quando le moli di lavoro sono aumentate, ho applicato un metodo di studio che mi ha portato lentezza ma anche ad ottimi risultati.
Non mi sono mai allontanata da questo metodo perchè non mi interessava essere veloce ma avere risultati scadenti e apprendere le cose superficialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Sta facendo un discorso poco comprensibile. Ha adottato un metodo al fine di avere risultati scadenti ?

Senta, mi pare più costruttivo che si faccia visitare, sta ragionando intorno ad un non problema con domande fini a se stesse. E' un disturbo. una malattia o un qualcosa di x ? Cambia qualcosa ? Se le sta bene o non le sta bene, questo è il punto.
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Utente
Utente
Mi scusi, avrò sbagliato ad espormi. Lei ha affermato "...assurdo che fosse un approccio", e io ho risposto che nonostante la lentezza ho continuato con lo stesso metodo perchè mi garantiva ottimi risultati. L'unica soluzione per abbandonare questa lentezza sarebbe stata quella di cambiare metodo tagliando le informazioni da imparare, quindi ottenere risultati più scadenti. E non mi metto ad imparare le cose superficialmente solo perchè mi garantisce maggior velocità, quindi paradossalmente mi sono accontentata di procedere con lentezza.

Un anno fa sono andata da un medico, e ho fatto vari test, ma non sono risultate anomalie a livello intellettivo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Ora è più chiaro. In tal caso sembrerebbe che quel che un tempo poteva essere un metodo sia divenuto talmente rigido da costituire un impaccio. Oltre un certo limite fare le cose lentamente è disfunzionale, così come farle velocemente.
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Utente
Utente
Mi consiglia qualche visita in particolare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
psichiatrica
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Utente
Utente
Ma é scontato che eventuali visite, prescrizione di farmaci, sedute.... portino ad un cambiamento?
O è possibile che tutto ciò sia una caratteristica della mia personalità che non potrà essere cambiata con delle medicine?

Perché quando andai a fare questi controlli le soluzioni furono due:
•non é detto che tu sia portata per studiare
• ognuno ha modi diversi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
E' un discorso senza senso fondamentalmente. Anche l'appendice è una caratteristica costitutiva dell'intestino, ma se si infiamma si toglie. E l'appendicite comunque non è una condizione desiderabile.

Il punto medico non è fare delle distinzioni di questo tipo, ma stabilire in primis se c'è un disagio. Da qui parte la definizione del problema.

E comunque ritengo che questo indugiare sulle domande sia sintomatico. Come questione pratica, ripeto, è irrilevante.