Un anno senza avere ricadute terribili

Gentili dottori, sono una ragazza di 26 anni e a seguito di un attacco di panico a fine febbraio 2002 ho iniziato una cura di lorans gocce nella dose di 10-10-20 e di deniban, poi dopo 3 mesi per problemi al ciclo ho sostituito il deniban con efexor 75 a rilascio prolungato.
Attualmente a distanza ormai di un anno non faccio più uso dell'ansilitico (tranne poche gocce quando proprio mi sento che l'ansia mi assale) e sto invece ancora assumendo l'efexor.
Mi domando per quanto tempo ancora dovrò continuare a prendere questo farmaco, perché temo che a lungo andare possa farmi più male che bene soprattutto se mi ci abituo tanto da non poterne più fare a meno.
Vorrei aggiungere che 4 mesi fa ho avuto un altro attacco di panico, a seguito del quale ho ripreso le gocce di lorans per un paio di mesi e poi le ho definitivamente lasciate.
Questo fatto mi ha indotto a credere che forse ormai sono predisposta a questi attacchi e che non c'è psicofarmaco che tenga, se tanto io sono un tipo molto preoccupato e ansioso.
Secondo lei riuscirò a tornare a vivere senza antidepressivi e come potrò smettere l'efexor che oramai assumo da quasi un anno senza avere ricadute terribili?
Distinti saluti
[#1]
Dr. Domenico Mazzullo Psichiatra 49
Cara Signorina,
ho ricevuto la Sua lettera e Le rispondo in qualità di psichiatra.
La terapia che Lei riferisce, è quella specifica per gli attacchi di panico e quindi mi sembra particolarmente opportuna nel Suo caso.
E' molto giusto usare l'antidepressivo (Efexor) continuativamente e l'ansiolitico (Lorans) solo al bisogno.
Non deve assolutamente temere che questi farmaci possano nuocerle, nè tantomeno che possa instaurarsi una abitudine a questi, tanto da non poterne più fare a meno.
La terapia antidepressiva, nel caso degli attacchi di panico deve essere mantenuta molto a lungo, per evitare il pericolo di ricadute ed assicurare invece una completa guarigione.
Una volta guarita potrà certamente tornare a vivere senza antidepressivi.
Le faccio i miei più sinceri auguri e La saluto caramente.
Domenico Mazzullo

[#2]
Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissima Ragazza,
gli attacchi di panico, in un mondo dove ci viene chiesto "sempre di più", sono all'ordine del giorno ed esperienza quotidiana anche dei più navigati, o coloro che con espressione colorita -hanno lo stomaco peloso-.
Chiesto di più dal mondo del lavoro, dai vissuti sentimentali, da tutto ciò che investe la sfera emozionale affettiva nonchè razionale: siamo solo Donne e Uomini... non extraterrestri. I farmaci che sta assumendo sono validi, ne esistono di diversi, è possibile cambiarli, proprio perchè ogniuno è diverso dall'altro ed anche perchè il "parco" farmacologico in tal senso è molto ampio, per le premesse fatte.
Il vantaggio dell'assumere uno psicofarmaco sta però nel fatto che si possa affrontare una adeguata terapia psicologica, la terapia cognitiva o l'analisi transazionale le più immediatamente efficaci, associata.
Questo per apprendere a gestire quegli eventi, situazioni, condizioni, pensieri, emozioni, sviluppi affettivi, correlati al personale vissuto di "attacco di panico": quest'ultimo deriva nient'altro che dal rifiuto di ciò che si sta vivendo più o meno consapevolmente; dal non darci il potere di "uscire", emergere, come Noi stessi siamo.
Conferirci il potere dell'ESSERE NOI STESSI.
Un abbraccio al nuovo gemoglio che sta per rinascere!!!
In Fede
Alessandro Dr. Roscetti

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto