Non riuscire a provare piacere ma solo indifferenza

Gentilissimi dottori,

come ho già spiegato in una precedente richiesta
ho 40 anni e da 20 purtroppo soffro di depressione caratterizzata principalmente da grande ansia, agitazione, forte angoscia, umore triste, difficoltà nel pensare, problemi di concentrazione e di memoria, mancanza di interesse o piacere per ogni tipo di attività, sentimenti di colpa, di inutilità, mancanza di speranze e senso di vuoto, derealizzazione. Nei periodi peggiori anche pensieri ricorrenti di morte o di suicidio e pensieri ossessivi di vario genere. Fortissima stanchezza fisica.

Fin dall'inizio mi è stato prescritto "ANAFRANIL" che fino alla scorsa estate ho assunto in quantità di 150 mg. al giorno (75 mg. al mattino e 75 mg. alla sera). Da settembre a causa di una serie di brutte ricadute ravvicinate mi è stato prescritto anche il LITIO (300 mg. al mattino e 300 mg. alla sera) da assumere insieme all'ANAFRANIL che contemporaneamente è stato ridotto a 75 mg. da assumere al mattino. Quindi la posologia attuale è di 600 mg di LITIO + 75 mg. di ANAFRANIL. I sintomi depressivi e ansiosi, compresa l'angoscia, sono ben controllati, inoltre da quando assumo il Litio non ho più quella bruttissima sensazione di testa "vuota" e "confusa" che invece ho sempre avuto assumendo solo l'Anafranil. Grazie a questi farmaci posso dire di essere tornata alla vita....dopo essere caduta all'inferno. Per me infatti questa malattia è stata come cadere all'inferno o qualcosa di simile. E' cambiato tutto, tutto si è spezzato.

Adesco riesco a condurre una vita abbastanza normale ma per quanto riguarda il mio umore e le mie emozioni ho comunque qualche problema. Quello che voglio dire è che pur non provando quelle immotivate sensazioni di disperazione, angoscia e pur non desiderando di morire o di farla finita come mi accade quando sono depressa c'è qualcosa che non va. Infatti non provo nessun tipo di piacere o di gratificazione in nessun genere di attività che faccio e quello che faccio dall'andare a lavorare all'andare in palestra (in realtà vado molto raramente), dal fare una passeggiata, dal sentire una canzone o vedere un fil mi è abbastanza indifferente e il solo pensiero che mi passa per la testa quando faccio qualcosa è "tanto.. è uguale". E' come se mi fosse tutto indifferente. A volte la sensazione è quasi quella di essere come "anestetizzata" infatti non riesco neanche a provare amore, odio, compassione, dolore.. A volte cerco di pensare a qualcosa di brutto come la fine del mondo o la morte di qualche persona cara per vedere cosa scaturisce in me. Ma non provo molto, anzi quasi nulla. Allora mi chiedo: Sono comunque ancora depressa? I farmaci che assumo non riescono "completamente" a "curare" i sintomi che accuso oppure è che oltre i sintomi diciamo "maggiori" come l'angoscia e l'ansia non si può fare nulla.

E' come se mi sentissi "perennemente" bloccata nelle mie emozioni!!!!

Vorrei un vostro parere in merito. Grazie mille.

Cordiali saluti
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Gentile Utente una riduzione dell'affettività fino alla perdita di sensazioni emotive è tipica della depressione. Questo non vuole dire che lei sia ancora depressa, ma forse non tutto il quadro sintomatologico si è completamente risolto. D'altro canto tipicamente nella depressione si risolve prima l'anedonia, solo dopo migliora anche il quadro dei sintomi affettivi. Provi a consultarsi con il Suo medico di fiducia.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. Tonelli per la sua risposta.

Provvederò al più presto a contattare la psichiatra dalla quale sono in cura per esporle le mie problematiche e spero tanto che mi possa aiutare.

Non ho mai perso la speranza e mai la perderò del tutto di poter essere nuovamente una persona "normale" con emozioni e sentimenti come tutte le altre persone e come ero, tutto sommato, prima di soffrire di questi disturbi. La cosa peggiore è che tutto questo condiziona fortemente e negativamente la mia vita sociale, per non parlare poi di quella sentimentale.... un vero disastro!!

Se posso farle un'ulteriore domanda,... pensa che si potrebbe aggiungere all'attuale terapia (LITIO + Anafranil) un'altro farmaco magari con un tipo diverso di azione?.. Un farmaco che oltre ad agire sulla Serotonina come Anafranil agisce anche sulla DOPAMINA o sulla NORADRENALINA ?!?!?!

Grazie ancora.

Cordiali saluti.
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Anafranil (Clomipramina) è un inibitore del reuptake della serotonina, ma il suo principale metabolita attivo agisce sul reuptake della noradrenalina, altri metaboliti sono attivi sui recettori alfa 1 e beta (effetto ipotensivo) e sui recettori HT1 (effetto antiistaminergico) e sulla dopamina. Per finire agisce anche sui recettori del Glutammato (altra molecola che ora si sta studiando per il suo ruolo nella depressione.

Direi che da solo copre una bella fetta di recettori.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il disagio che lei esprime già di per sé richiama l'idea che si tratti di una depressione ciclotimica, o bipolare che dir si voglia. Infatti lo pschiatra dopo aver osservato il decorso ha prescritto il litio con buona riposta. Il quadro è probabilmente quello che descrivo nell'articolo su MinForma "sintomi residui del disturbo bipolare", nella sezione bipolare II.
Gli antidepressivi con il meccanismo d'azione che lei citava sono in effetti più utili nella risoluzione dei sintomi resistenti, ma la valutaizone deve farla lo psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Ringrazio il Dott. Tonelli e il Dott. Pacini per le loro risposte. Provvederò al più presto a fissare un appuntamento con la mia Psichiatra per parlare e discutere insieme a lei delle mie problematiche.
Proverò anche a leggere il suo articolo Dott. Pacini.

Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori,

scusate se vi disturbo nuovamente ma da una settimana non sto per niente bene. Ho iniziato a sentirmi giù di morale, depressa. Non ho più voglia di fare niente. Anche lavarmi i capelli è un peso e contino a rimandare. La casa è un vero disastro perchè sono così stanca che non ho voglia di fare niente. Vorrei solo rimanere a letto tutto il giorno, sotto le coperte, con la luce spenta. Vorrei solo dormire e non vorrei mai che la notte finisse. Non voglio uscire, mi sento al sicuro solo in casa e dentro di me sento una specie di agitazione-paura, totalmente immotivata. Sono tutte sensazioni che ho già provato nel corso degli anni ma ogni volta che si ripropongono ho paura e mi sento persa.
Inoltre ora che da Luglio assumo 300 + 300 di Litio (con 75 di Anafranil)pensavo di essere + coperta e di non avere ulteriori ricadute.Ho fatto il dosaggio del LITIO. E' 0,52. Ho letto che già a questa dose dovrebbe fare effetto.
Inoltre sono da un anno e mezzo in psicoterapia da uno psichiatra/psicoterapeuta (per i farmaci mi segue invece un'altro psichiatra da ormai + di 10 anni). Lui continua a dirmi nonostante mi abbia visto stare veramente male che non avrei bisogno di farmaci (sa solo di Anafranil xchè non ho avuto il coraggio di dirgli che la dottoressa mi ha aggiunto il Litio)e secondo lui non soffro neanche di depressione. Quando parlo di anestesia affettiva ed emozionale dice che sono io, inconsciamente, a crearmela per non soffrire cioè per proteggermi... ma io non mi ritrovo. Sono certa che non sono io ne il mio inconscio a non permettermi di sentire emozioni o affetto anche verso le persone + care.
Vorrei smettere di andarci perchè il solo fatto di non riconoscermi neanche come "malata" mi fa stare quasi peggio... Io vorrei essere felice, provare emozioni, sentimenti... ma non ce la faccio. A volte ho anche paura di essere schizzofrenica.....

Grazie in anticipo per le vostre risposte.

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
I sintomi che descrive sono tipici della depressione, quindi è importante che contatti al più presto la psichiatra che la segue per i farmaci per verificare se la terapia è da modificare.Il litio riduce la probabilità di ricadute, non la elimina totalmente, tanto più che lo assume solo da qualche mese.
Il "doppio assetto" con un terapeuta per i farmaci e uno per la psicoterapia funziona se i due professionisti collaborano o per lo meno vanno nella stessa direzione; in questo caso mi sembra fonte di confusione.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Grazie mille Dott.ssa Scapellato per la sua immediata risposta. Vedrò la dott.ssa che mi ha in cura la prox settimana. Credo in ogni caso che non sia giusto che io debba "nascondere" il fatto che assumo il LITIO al mio psicoterapeuta che per altro è anche psichiatra, per paura del suo disappunto. Lui dice che non dovrei neanche assumere ANAFRANIL e comunque non per tutto il tempo in cui lo stò assumendo, praticamente 20 anni. Sostiene inoltre che una depressione non può durare così tanto tempo. Io non ci capisco niente ma so che ci sono persone che assumono antidepressivi anche per l'intera vita e non credo che i loro psichiatri lo facciano a casaccio e senza motivo.Non sono felice di prendere queste medicine e neppure di soffrire di questa malattia. A volte desidero veramente esere un'altra persona, una persona normale perchè è veramente difficile abituarsi a tutto questo dolore, anche dopo 20 anni..

Grazie ancora per il tempo che mi ha dedicato.

Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La terapia rientra nei canoni di una terapia per un disturbo ciclico dell'umore. Come in molte altre malattie, stabilizzare l'umore non significa automaticamente produrre un umore "desiderabile" per la persona. Stabilità è un concetto di prevenzione degli sbalzi, quindi può corrispondere al "buon" umore ma anche ad una condizione di assenza di alti e bassi, semplicemente. Assenza di alti, se ci pensa bene, non è di per sé una cosa di cui si è soddisfatti, anche se gli "alti" creavano poi dei problemi. I bassi sono indesiderabili, gli alti il cervello non li "registra", non le dirà mai il cervello "attento, stai troppo bene, fermati". Quindi quando è stabilizzato può darsi che si senta "grigio". Questo aspetto nel tempo migliora, ma ci mette un po', nel frattempo la psicoterapia può essere utile nell'insegnarle a riprendere ad essere soddisfatto "dal basso", non perché debba essere per sempre così, ma perché deve avere una base sicura di soddisfazione anche quando non capita niente di speciale. Dopo, è più facile che lo faccia capitare lei di sua iniziativa.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Pacini, in realtà io non ho mai avuto periodi di mania, di grande autostima e quindi considerabili "alti". Il mio umore è sempre depresso quando sto male. Al limite sono contemporaneamente anche ansiosa, agitata, come in allerta per qualcosa, a volte ho la sensazione che debba succedere qualcosa di brutto ma non so che cosa, non mi va comunque di vedere gente, piango e ho paura di non tornare più come prima. Non ho periodi in cui l'umore è alto. Mai. La psichiatra che mi ha in cura mi ha parlato di una forma di depressione mista e il LITIO che mi ha prescritto da questa estate è dovuto ad una serie di ricadute troppo vicine le une dalle altre senza possibilità di essere gestite con l'aiuto solo di ANAFRANIL.

Mi scusi ma volevo precisare meglio che non soffro in alcun modo di episodi maniacali.

Grazie comunque per la sua rispota.

Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non esiste soltanto la mania, esistono le euforie attenuate, quelle temperamentali e anche le eccitazioni non euforiche. Le sembrerà strano ma nessuno dei soggetti con ciclotimia attenuata identifica le proprie fasi euforiche attenuate come tali, le identifica come normalità. Normalità rispetto al desiderabile. Magari durano poco e sono poco frequenti, ma di solito ci sono.
Depressione mista significa probabilmente depressione "agitata", che è come dire una eccitazione non euforica. Lei identifica la parte ansiosa, la psichiatra vede magari anceh quella "eccitata".
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Comunque da quando assume anche il litio l'umore è rimasto stabile per alcuni mesi, fino a pochi giorni fa, il che è sicuramente un miglioramento rispetto al passato.
Scusi se insisto sull'altro problema: attualmente è curata da due terapeuti che la pensano in modo diametralmente diverso su diagnosi e terapia, e questo non va bene, come si è accorta anche da sola.
Se lo psicoterapeuta davvero ritiene che l'antidepressivo non sia utile, ne dovrebbe parlare con la sua psichiatra, senza creare ulteriori problemi a lei.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ringrazio entrambi, Dott.ssa Scapellato e Dott. Pacini, per le vostre risposte. La prox settimana vedrò la dottoressa che mi ha in cura e vedremo cosa si può fare. Forse è solo una crisi passeggera (come le chiamo io). Intanto ho visto che non degenera in - forte ansia, agitazione e angoscia + pensieri ossessivi - come invece era successo questa estate. Forse, grazie all'effetto del Litio.

Un grazie ancora a tutti voi.

Cordiali saluti.
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