Come gestire la relazione con un genitore affetto da disturbi psichiatrici?

Buongiorno,

sono un ragazzo di anni 23 e chiedo consiglio su una situazione che mi lega. Un mio genitore è affetto da una serie di disturbi. Sta facendo dei test diagnostici per capire quale sia il disturbo preciso.

Uno psichiatra privato ha ipotizzato potesse trattarsi di un disturbo borderline di personalità.

Lo psichiatra di fiducia ha parlato di disadattamento. Fatto sta che questo mio parente prende vari tipi di psicofarmaci, del quale ho la responsabilità io. Provvedo io a tenerli, a darli nelle ore corrette, data la scarsa capacità di gestirli della persona.

Il mio genitore ha una serie di comportamenti molto tossici: rabbia incontrollata, orgoglio indelebile, incapacità di comunicare in un modo nutriente e sano, manipolazioni, installazione di sensi di colpa. Tutto corredato da numerosi episodi autolesionistici, tentativi di suicidio (non molto efficaci) ed abuso di farmaci.

Sono il figlio e sto cercando di prendermene cura nel modo in cui posso, ma francamente ogni mia gesta non funziona. Sto cercando di accettare la situazione ed avere un atteggiamento compassionevole. Ma nel frattempo il tempo trascorre: non ho più una vita sociale perché mi sento in colpa ad uscire, non ho abbastanza denaro perché devo mantenere entrambi.

Non ho neanche il piacere di un luogo sano e sereno in cui tornare a casa.

Le istituzioni sembrano non considerare la faccenda, difatti lo psichiatra curante (pubblico perché privato non sarebbe possibile per carenze economiche) ha un approccio d’urto non proprio cauto e neanche interessato. Impossibile da cambiare a quanto sembra.

Tutto sembra remare contro e per quanto io mi sforzi con entusiasmo di proporre attività di qualche tipo, vengo sempre rifiutato e respinto in malo modo. Sto mantenendo in vita questo mio genitore praticamente rinunciando a metà della mia.

Mi sento in trappola. Mi sento sempre sotto minaccia di un possibile suicida.

Cosa dovrei fare? Come dovrei comportarmi?

Sono anche solo nel supporto a questa situazione.

[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
ha attivato i servizi sociali?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
No, francamente non sono informato su come i servizi sociali possano aiutarmi. So che il mio genitore ha chiesto aiuto a loro per redditi e aiuti economici, ma la risposta è che possono fare ben poco in quanto non sono abbastanza finanziati.

Possono agire in qualche modo per aiutare me?
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Direi di sì, chieda al suo medico di base, al suo Comune, alla Regione, alle ASL, al Centro di Salute Mentale, alla Croce Rossa e alla Caritas.
Ciascuno di questi -il Comune e la Regione soprattutto, guardi in rete- dovrebbero farsi carico dell'assistenza di un anziano invalido e a rischio.
Lei sembra molto provato, anche dal modo in cui scrive. Per esempio le frasi: "Le istituzioni sembrano non considerare la faccenda, difatti lo psichiatra curante (pubblico perché privato non sarebbe possibile per carenze economico) ha un approccio d’urto non proprio cauto e neanche interessato".
"Le istituzioni" non sono il singolo psichiatra del SSN, che potrebbe però disporre il ricovero, se lei dicesse con franchezza che è l'unico ad occuparsi di questa persona e non ce la fa più.
In alternativa il suo genitore potrebbe essere accolto in una casa di cura anche privata con l'aiuto dello Stato.
Cominci a chiedere intorno i sistemi per condividere un peso che al momento è troppo gravoso per lei solo.
Chi altro vive in casa con voi?
Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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