I nove anni che ho vissuto

Gentile dottore,

vorrei sottoporle un quesito; ho 36 anni e vivo in Belgio da 4 anni. La mia vita è un continuo fuggire da situazioni difficili che non sono mai riuscito a controllare o che ho cercato di controllare creandomi una realtà alternativa e mai corrispondente alla realtà.
Premetto che in passato per fuggire dalle realtà dolorose o per giustificare situazioni di cui mi vergognavo ho sempre inventato situazioni non vere: col tempo questo modo di alterare la realtà e affronatare le situazioni è diventata un abitudine e ne ho sempre fatto ricorso per evitare di soffrire o di semplicemente per ricevere ammirazione da parte delle persone che mi parlavano.
La causa scatenante di tutto questo è stato il trasferimento della mia famiglia dalla Val d'Aosta alla Sicilia, avvenimento che non ho mai accettato e che ho sempre rifiutato.
I nove anni che ho vissuto in Sicilia mi hanno portato angoscia e dolore, e per non soffrire troppo ho cominciato a mitizzare la Valle d'Aosta e gli amici valdostani: fare così mi permetteva di soffrire di meno soprattutto se ascoltato.
In generale cambiavo la realtà riguardo la mia provenienza (sono nato ad Aosta invece si dire che ero nato in Sicilia), i miei amici (ad Aosta conosco tutti), i miei genitori (nascondevo situazioni difficili).
Ora mi trovo ad un bivio: ho appena iniziato una relazione con una ragazza di 9 anni più piccola di me e come ho fatto in passato con gli altri ho sempre farcito il mio passato con racconti non veritieri (mitomania).
La cosa è durata un mese, poi la sua disponibilità, il suo accettarmi per come sono mi ha fatto svuotare il sacco: lei è rimasta inizialmente scioccata, poi mi ha accettato anche per questo cercando di farmi capire che avevo dato un senso sbagliato alla mia vita.

Adesso, sebbene fossi cosciente di questo problema psicologico e sebbene lo abbia sempre evitato pensando di poterci convivere facilmente, sento l'esigenza di uscirne (se ne è possibile).

Parlando con lei mi sono reso conto di avere un chiaro problema di mitomania ossia una forte tendenza a mentire su me stesso, su quello che so fare e quello che ho fatto e sto cercando di contattare un buon terapista per uscire da questa situazione che mi provoca frustrazione e allo stesso tempo dolore.

Mi potrebbe dare un opinione sul caso e consigliarmi su che specialista posso contattare per iniziare una terapia ed eventualmente se conosce buoni terapisti a Bruxelles o a chi potrei rivorgermi per contattarne qualcuno?

Grazie mille
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Dr.ssa Mirella Caruso Psicologo, Psicoterapeuta 52 1
L'essere umano continuamente inventa e costruisce con gli altri una storia su di sé e le sue relazioni con il mondo che lo guidi nelle sue azioni,lo orienti e non lo faccia troppo soffrire.Questa storia deve tenere conto della realtà oggettiva,della presenza degli altri con le loro emozioni e i desideri, ed anche del proprio sistema di valori,il modello ideale verso cui tendere.Cio'che si vorrebbe essere piuttosto cio'che si è.In una società competitiva, convincersi di essere "al pari" degli altri, di non rimanere troppo indietro. A volte, se la situazione è troppo dolorosa, si preferisce mentire a sé e agli altri, in uno sforzo continuo per adeguare la realtà ai propri idoli.La persona affetta da mitomania costruisce il proprio modo di essere-nel-mondo con l'unico obbiettivo di destare considerazione o ammirazione incondizionata, mentre gli altri "devono" essere spettatori ammirati del proprio racconto. E' un meccanismo che permette di difendersi da una realtà percepita come troppo dolorosa e, allo stesso tempo, di recuperare un rapporto, seppure distorto, con il mondo.
Gentile Utente, lei ha incontrato una ragazza che ama e che lo ama, e ha trovato la forza per mettere tutto in discussione:cosa cè di piu' grande e nobile della forza dell'Amore per aiutarla a manifestare se stesso per quello che è,ancorarla alla realtà, iniziare a poter pensare a come potrebbe/vorrebbe essere? Il suo cambiamento è già iniziato, trovare un buon terapeuta, anche attraverso i motori di ricerca internet, non le sarà difficile. Buona fortuna.

Dr.ssa Mirella Caruso www.mirellacaruso.it
Milano: via A. Stradivari, 6.
Bologna: via Malvolta, 3.