Difficoltà di esprimersi nella comunicazione

Gentili Signori,

Innanzitutto vi ringrazio in anticipo dell’attenzione che mi dimostrerete.
Spero di potervi esporre il mio disagio, o meglio il mio problema, n modo chiaro perchè è proprio la chiarezza di espressione, di comunicazione il mio problema. Spero di poter arrivare a concludere questa lettera senza essere presa dallo sconforto e per l’ennesima volta rinunciare a comunicare. Problema principale: provo un’enorme difficoltà nel comunicare, costruire delle frasi logiche, costruire un qualcosa che più si avvicina al mio pensiero (pensiero sentito più a livello emozionale che nella mente). Mi capita spesso,quando scrivo, di cambiare sistematicamente le frasi e quindi di modificare ciò che volevo dire: sembra che nella mia mente ci sia del vuoto e quando invece esce qualcosa mi sembra che il tutto sia dovuto solo a un momento di puro slancio.
Ad esempio queste poche righe le ho scritte in 20 minuti. E’ grave ed alleniante per me. Di questo mio problema mi sono resa conto da qualche anno: ho visto che a lavoro avevo difficoltà a scrivere un progetto o una banalissima mail; mi sono resa conto che effettivamente avevo la tendenza a leggere mail di altri colleghi per prendere spunto nel scrivere le mie mail, mi sono ritrovata a ricercare nelle mail altrui frasi da copiare, ecc.. e questo quando non posso proprio farne a meno, altrimenti alla mail preferisco sempre la telefonata.
Poi sempre nel prendere sempre più consapevolezza di questo mio problema, mi sono resa conto che spesso a scuola all’università mi ritrovavo a fare lo stesso. Per me era semplicemente normale copiare. Ancora, mi sono resa conto che quando leggevo o vedevo un film non prestavo nessuna attenzione ai dettagli : nomi di luoghi, titolo del libro, nome dello scrittore, ecc. così come tante altre cose. Mi sembra che la mia mente è affetta da una forma di pigrizia molto grave. Avevo una pessima memoria. Poi quando mi sono resa conto di questa mia pigrizia ho cercato di entrare più nelle cose che faccio, di prestare più attenzione a quello che faccio, che vedo, ecc. di essere più vigile, sveglia. Da qui di memorizzare. Sinceramente i progressi li vedo, ma la cosa mi stanca molto. Sono passati 40 minuti da quando ho iniziato a scrivere. Non sono ossessionata dall’orologio, lo indico solo per farmi capire da voi.
Questo mio problema, a lavoro come nella vita privata,mi sta portando molte difficoltà.
Sul lavoro spesso non riesco a dire tutto quello che devo(dire nel senso di mettere nero su bianco quanto andrebbe messo) e nella vita privata mi sta, o meglio mi ha portato all’isolamento.
In un epoca, quale la nostra, dove è la comunicazione a regnare io mi sento fuori.
Come ho detto sto cercando di “svegliarmi” di agire di smuovermi... ma mi chiedo se il mio non è un problema diverso, altro rispetto alla pigrizia visto che sono anche laureata e a lavoro mi sento molto più capace di altri colleghi (più coraggiosa nel prendere decisioni e responsabilità).
Grazie.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, sembra come se lei si fissasse sull'idea che esprimersi è difficile perché si può sbagliare. Nel senso che forse tende a cadere in una trappola di tipo ossessivo che le fa perdere un sacco di tempo anche per scrivere dei brevi e semplici periodi.

Se la cosa le dà molto fastidio può parlarne con uno psicologo per un parere, e per eventualmente farsi aiutare. Se si trattasse di una forma ossessiva esistono approcci psicoterapeutici brevi e mirati per uscirne.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie della tempestiva risposta.

Al dilà di una possibile ossessione dettata da una formadi insicurezza, mi chiedo e se il mio fosse un problema di apprendimento o di memoria che semmai andava diagniosticato in tenera età e che mi ha portato oggi a questo disagio?
Cioè mi chiedo se la "fissazione" come la chiama lei non è semplicemente la conseguenza di un oggettivo problema.

Quello che mi preme sottolineare è che il mio non è un fastidio, quanto un vero e proprio disagio.

Grazie ancora e
buona serata

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Proprio perché esprime questo tipo di dubbi ("E se fosse questo? O quest'altro?") sarei più propenso per l'ipotesi ossessiva: le preoccupazioni continue per qualcosa sono di per sé una forma di ossessione. Ma la risposta corretta potrà averla solo attraverso dei colloqui specialistici di persona.

E se il suo è un vero e proprio disagio e non un semplice fastidio, motivo in più per cercare un aiuto adeguato.

Cordiali saluti