Legame con una depressa cronica

Buongiorno,

accenno brevemente alla situazione che apparentemente potrà sembrare più da "posta del cuore" che medica.

Qualche mese fa sono uscito con una ragazza che non vedevo da molti anni, in precedenza avevamo avuto con lei una breve storia. All'epoca stava bene e la cosa era finita per cause naturali, forse per l'impulsività della gioventù.

Orbene anche questa volta c'è stato un rapporto di tipo affettivo, inizialmente promettente e pieno poi sempre più difficile. Lei spariva per giorni, per settimane, non rispondeva ai messaggi e quando lo faceva suonava "arida", insomma manifestava quelli che a me sembravano atti di disinteresse nei miei confronti. Si rifiutava di vedermi. Quando lo faceva, però, stavamo bene. Ho persino pensato che avesse un altro e che quindi la mia fosse una frequentazione "clandestina".

Ho così deciso di lasciarla adducendo le motivazioni di cui sopra: insufficienza nel rapporto, frequentazione troppo occasionale, aridità. Ho dovuto farlo via mail perché lei mi ha negato la possibilità di vederla. La risposta mi ha sorpreso e ghiacciato: ma come, non l'hai capito che sono una depressa cronica? Ho paura di tutto, io non posso stare con nessuno, sto bene solo da sola. Quel che ti è piaciuto di me è solo un grande bluff. Scusami ma non l'ho fatto apposta, anch'io ho dei momenti in cui mi sento meglio e sono stata bene con te.

Io vorrei fare qualcosa per questa ragazza. Non ne sono innamorato ma comunque le voglio bene. Inoltre da adolescente ho avuto anch'io un episodio di depressione molto forte che è durata due anni e di conseguenza sento molta empatia e compassione nei suoi confronti. Ora sono una persona matura, gli episodi non si sono più presentati e penso di poter reggere questa situazione se solo me lo permettesse. Ma ne vale la pena? Posso aiutarla in effetti? Se lei dice non vuole vedere nessuno, che non ha voglia di nulla, può essere utile forzarle un po' la mano presentandomi comunque sotto casa? Se aspetto che sia lei a prendere una decisione, a incoraggiarmi, temo che avverrà mai.

Insomma sono in cerca di consigli nel relazionarmi a una persona che sta così.
[#1]
Dr.ssa Chiara Moretti Psicologo, Psicoterapeuta 22 1
Gentile utente, la sua storia è molto interessante. La prima cosa che mi viene in mente è che sicuramente la sua amica vive una situazione molto difficile, che la porta ad avere serie difficoltà in ambito relazionale. Forse non se la sente di affrontare una relazione duratura a causa del suo malessere che sa essere "cronico". Sinceramente non so fino a che punto lei può imporre la sua presenza a questa persona o anche il suo aiuto. Certo, sarebbe bene sapere se questa persona viene seguita regolarmente, se ha dei medici di riferimento, ma di sicuro non può fare l'investigatore per sapere tutto ciò, a meno che lei stessa non le abbia chiarito la sua situazione medica. La domanda che mi girava nella mente era invece: come mai lei sente così tanto il bisogno di "aiutare" o magari "salvare" la sua amica dalla depressione (malattia che lei tra l'altro conosce discretamente bene)? Forse la risposta ha a che fare più con un "suo" bisogno che con quello della sua amica...Naturalmente le mie sono solo riflessioni che spero vorrà accettare in quanto tali. Sarò felice di avere sue ulteriori notizie.
Saluti

Dr.ssa Chiara Moretti
dr_chiaramoretti@yahoo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

Innanzitutto la ringrazio per l'aiuto.

La ragazza è quasi sicuramente in cura perché mi aveva parlato quasi casualmente di medicine varie che prende per dormire, per l'ansia, per...chissà che altro. Io lì per lì ho pensato che le prendesse di sua iniziativa un po' "allegramente", anche perché a quanto pare io l'ho sempre e solo vista in fase di "up" quindi questo stato depressivo non l'avevo proprio colto.

Perché? A me questa ragazza piace e oramai mi ci son affezionato, le voglio bene. Il fatto che l'abbia lasciata dipende dalle "stranezze" che ho sopra riportato e che io avevo associato a fatti che soggettivamente trovo meno "perdonabili" come il tenere il piede in due scarpe oppure un disinteresse nei miei confronti specifici. A quel punto ho pensato: ma chi me lo fa fare di stare appresso a una che mi vede come un diversivo o come un fastidio? So' che probabilmente, come la si rigiri, per me è una situazione a perdere però al momento, quando ripenso a quel che m'ha scritto, sento la necessità di non lasciar nulla di intentato.


[#3]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile utente,
può decidere di stare vicino a questa persona nonostante la malattia ma provi a immaginare come si sentirà lei nei momenti in cui questa donna sparirà o rifiuterà di vederla.

Se non vuole lasciare nulla d'intentato provi a capire se la persona si sta curando nella maniera più adeguata.
Provi a capire se è in cura psichiatrica o psicoterapeutica e qualora non lo fosse, provi a suggerirle di rivolgersi ad un professionista.

Un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#4]
Dr.ssa Chiara Moretti Psicologo, Psicoterapeuta 22 1
Gentile utente, capisco perfettamente il suo stato d'animo e la sua voglia di riprendere i contatti con questa persona a lei cara. Sono d'accordo con la mia collega che suggerisce di verificare se la sua amica è in cura anche da uno psicoterapeuta...questa sarebbe già un'ottima cosa...Bè per quanto riguarda lei, può provare a stare vicino a questa persona, essendo però ben consapevole che molto probabilmente dovrà sopportare delle frustrazioni, delle chiusure, insomma, dovrà mettersi in gioco parecchio. Tenuto in considerazione ciò, può prendere le sue decisioni in maniera più consapevole e serena. Purtroppo malattie croniche come la depressione, mettono a dura prova non solo chi ne soffre ma anche i familiari, i compagni che di riflesso vivono un forte stress emotivo. Naturalmente questo non significa affatto che non si può amare ugualmente e stare bene insieme, ci vuole forse una maggiore consapevolezza...Saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Visto che mi è stato chiesto, vi informo degli sviluppi: ora si è messa in testa che ha fatto un errore a dire del suo problema in quanto io non la tratterò mai più da "persona normale" ma come una "povera pazza". Mi son sforzato di farle capire che conosco la situazione e che si può accettare una persona anche nei suoi momenti di down ma è stato tutto inutile, oramai è stata "etichettata" e le resterà a vita. L'impressione è che qualsiasi scusa/motivazione venga buona per rimanere soli con la propria mesta tranquillità.

Non posso dire di non essere stato avvisato :)

Con questo concludo i miei interventi sul forum ringraziando di nuovo.
[#6]
Dr.ssa Chiara Moretti Psicologo, Psicoterapeuta 22 1
Gentile utente, non se ne faccia ora una colpa per aver provato ad aiutare la sua amica. Purtroppo la depressione induce sentimenti di autosvalutazione, di colpa, di inadeguatezza, di rinuncia..Mi pare che questo sia più o meno lo spettro di sentimenti che prova la sua amica...è molto difficile rapportarsi ad essi..Le faccio i miei più cari auguri....Saluti