Pianto incontrollabile

Salve, scrivo perchè mi succede qualcosa di molto strano e irrazionale.
Ho avuto fidanzati di cui sono stata innamorata ma con l'ultimo stranamente mi succede di avere delle crisi di pianto incontrollabili, sul più bello, quando ci lasciamo.
In passato non mi era mai successa una cosa simile.
Questa è la terza volta (e definitiva) che ci lasciamo. Le prime due volte mi sono vista costretta a ritornare a cercarlo perchè non riuscivo a smettere di piangere, anche dopo settimane...
Oggi sono due mesi che ci siamo lasciati e per quanto sia stata una scelta ragionata, elaborata, motivata, psicanalizzata fino al minimo dettaglio... io continuo a piangere.
E non me ne fregherebbe molto di piangere se non fosse che ho problemi ad andare a lavorare in questo stato ridicolo... sono costretta ad andare e venire dal bagno.
Sinceramente per quanto ci penso, non riesco a capire che cosa si è ingrippato in me, perchè io non voglio stare con lui!!!
Eppure continuo a piangere disperata quando meno me lo aspetto.
Ma perchè???
Aiutatemi, non riesco a capire..
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Egregia

1)Da quanto scrive la situazione sembra "razionale"
Lei lascia lui visto che si è psicanalizzata abbastanza (parole vs).
2)Poi ha crisi di pianto in merito alla vs decisione presa... immagino che lei sarebbe tentata a ritornarci con questa persona?
3)si sta giudicando per quello che le succedde( ovvero mi vergogno a farmi vedere cosi)

Allora voglio farVi delle considerazioni:
-spesso nei rapporti di amore investiamo nell'altro tutto il nostro essere cosi investendo inglobiamo l'altro in un Noi.
prima era un IO ed Tu adesso e un Noi.

-Nel linguaggio psicoanalitico cosi caro a molte persone questa e la ferita originaria ovvero l'esperienza interna madre - bambino (e solo una interpretazione ovviamente).

Nel linguaggio che personalmente preferisco e un ritornare di nuovo ad un Sè diverso... senza quella parte di cui abbiamo investito ovvero l'altro. ed qui che bisogna lavorare un po'...

Ovviamente questa spazio non le è di grande aiuto visto che qui si possono solo fare delle considerazioni e non ricevere delle vere risposte.

Mi preme dirvi però che il pianto è una segno di elaborazione ad una ferita evidente sembra che dentro di lei ci siano 2 motivi in contraposizione:
1) lasciarlo
2) riprenderselo perchè soffre

In conclusione Vi invito caldamente a farsi un po' di chiarezza in più,può rivolgersi ad un terapeuta nella vs zona un sostegno può servire almeno saprà comprenderà i motivi per cui ha deciso di agire come ha agito.


Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Credo di essermi espressa malissimo.
Grazie mille della risposta.
In verità lui mi ha lasciato, ma io hop scelto di farmi lasciare.
La difficoltà, e piango per questo, non è scegliere se lasciarlo x sempre (comunque è già lasciato) oppure riprendermelo perchè soffro.
Il problema, spero di essere più chiara pèerchè la situazione è complessa, è che io lo amo, ma ci sono dei problemi tra noi (chiamatio distanza anagrafica e territoriale) che inevitabilmente mi fanno stare talmente male da indurmi ad allontanarmi e a "farmi lasciare".
Piango perchè provo dolore da separazione.
Ci sarebbe una parentesi di analisi da fare sul mio trauma da abbandono infantile e le conseguenze che questo eventualmente evrebbe in questo caso.... ma per lui ho provato un desiderio tale di fondere le mie molecole con le sue per quanto mi piaceva, che mi fa cancludere senza troppe analisi che non è una fissazione.

Piango disperata perchè lo amo, ma non posso stare con lui.
Non riesco a superare la scelta razionale e mettere il cuore in pace con la mente.... ma come si fa???
Sto sbagliando tutto?
Per favore, aiutatemi perchè la mia terapeuta torna la settimana prossima e non so proprio con chi parlare in questi termini e sto crepando di dolore.
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente

Non Credo sia a questo punto cosa buona confonderLe le idee se ha già un/terapeuta Lei saprà come fare(...)
L'operazione chirurgica /analitica richiede tempo pazienza e molto lavoro.

La invito per tanto a non cercare altrove quello che possiede già ovvero la sua terapeuta anzi Le dica pure che ha cercato altrove sostegno quando LEi non c'erà questo fa parte della terapia...

Noi tutti abbiamo i nostri stili di attacamento sicuramente lei ha il suo, per cui Vi rimando a quello che ho affermato sopra.

Non si scoraggi se la VS terapeuta non c'è in questo momento non le farà del male(...) Rimanere un po' con se stessa mi sembra che le vostre difficoltà siano anche quelle di rimanere con se stessa.

Un saluto affettuoso
[#4]
dopo
Utente
Utente
Guardi, io sto MOLTO sola con me stessa.
Troppo forse. Mi piace stare da sola, ma non troppo. So stare da sola.
Se scrivo qui, e non aspetto la mia terapeuta, forse significa che ho bisogno di altro parere, che dice?
La mia terapeuta mi spinge ad allontanarmi da questa persona, io non sono sicura che agisca benissimo con me perchè lei vuole solo che io persegua i suoi obiettivi.
Lei dice che devo fare una cosa? Ok facciamola, è il mio dovere, lei mi cura, lei dà gli ordini, io eseguo.
Ma, non mi è stata di supporto l'anno scorso quando per due volte ho avuto lo stesso problema con questo ragazzo, e non mi sarà di supporto ora, semplicemente perchè A LEI NON VA BENE CHE IO STIA CON LUI, perchè lui è più piccolo di me, perchè lui ancora non ha deciso della sua vita, perchè lui è geloso, perchè lui è paranoico, ecc.
Io devo solo fare quello che dice lei.
Oggi per lei devo DECENTRALIZZARMI. Io mi decentralizzo.
Per lei lui non mi fa bene, quindi lui è OUT.
Io elaboro solo che per me è meglio STARE COSI'. Se piango? Per lei sono depressa e via dallo psichiatra.
Con questo per dirle che riguardo a questo argomento, la mia terapeuta mi rimanda sempre dal mio psichiatra che mi riempie di inutili farmaci.
IO NON SONO DEPRESSA!!!
NON PIANGO PER DEPRESSIONE.
La mia terapeuta non può aiutarmi bene a capire cos'è meglio per me perchè tende a farmi fare quello che è meglio secondo lei, per il mio percorso terapeutico.
Per questo chiedo consulto ALTROVE.
Mi dispiace che se ne voglia lavare le mani, ma, ripeto, se ho chiesto qui, significa che lì non ho avuto risposte illuminanti.
Non voglio prendere farmaci perchè non riesco a risolvere un inghippo.
ok?

[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta

Gentilissima

A quanto pare lei con la sua terapeuta non si trova bene,mi spiace molto nel dirLe anche che questo spazio più che esserLe di aiuto è riservato a delle consulenze/pareri in via generale il regolamento non lo permette.
Ma da buon psicologo come potrei darLe dei pareri se non conosco la sua storia le sue esperienza,il suo percorso in terapia ecc?

Lei lo farebbe?

Cmq Fatto sta che a Lei sembra che la terapeuta vi stia manovrando : Lei dice e voi eseguite proprio come fanno i bambini con i genitori eseguono gli ordini fino a una certa età poi si ribellano(...)
Mi domando è il suo caso?

Vorrei invitarLa (se accetta un semplice parere),di parlarNe alla sua Terapeuta parlale di come lei si sente,di quello che pensa di Lei(terapeuta) e di come non sia molto contenta della psicoterapia che sta conucendo.
Non abbia paura,il terapeuta non dovrebbe essere visto come il giudice, osservatore, punitivo, che detta le regole e il paziente (se mai ne esiste uno di paziente io preferisco chiamarLI cliente). Esegue.
No, gentile Utente Lei ha il diritto come qualsiasi altra persona di parlare di avere dubbi e persino cambiare terapeuta se fosse il caso(...)

Quindi non se ne abbia a male se non rispondiamo in modo approfondito qui,questo spazio e cosi fragile che non c'è modo di fare diagnosi, terapia online,vorrei vedere chi lo farebbe dei miei colleghi?

cordialmente