Storia a distanza...è l'inizio o la fine?!

Scrivo qui perchè vivo una storia a distanza da più di tre anni...e proprio in questi giorni abbiamo firmato il compromesso per l'acquisto della nostra casa insieme!!
Ammetto che li per li ne ero felicissima e contentissima ma più passano i giorni alterno momenti di felicità a momenti di pura nostalgia...lasciare la mia città...andare in un piccolo paesino...pensare di lasciare la mia famiglia...e la mia preoccupazione più grande è: quando avrò dei figli...la mia famiglia quando riuscirà a vederli e a spupazzarseli?!
A casa non mi stanno aiutando troppo...continuano a ripetermi...se siete contenti voi!! Noi preferiremmo che tu restassi qui!! eh grazie!!
Probabilmente la loro malinconia mi sta lentamente cuocendo...e mi fa sentire in colpa nei confronti della mia famiglia...
Cosa devo fare?!
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, cosa intende con "storia a distanza"?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente

Nel titolo del suo messaggio parla di inizio o di fine... il punto è proprio che iniziare una vita nuova implica spesso anche tagliare, in maniera più o meno drastica, i ponti con quella vecchia.
Capisco la malinconia dei suoi familiari, è normale provare questi sentimenti quando un figlio se ne va di casa, ma non si faccia "cuocere" da questi sentimenti e non si senta in colpa: il cammino per diventare adulti e costruire una propria famiglia passa anche per il distacco dalla famiglia di origine.

E vedrà che i futuri nonni troveranno sicuramente il modo per spupazzarsi i nipoti!

In bocca al lupo, e cordiali saluti.
[#3]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51

Gentile Utente,

So di una ragazza attaccatissima alla sua cittadina, laureata, un buon avvenire professionale, si innamora di un ragazzo lontano, se lo sposa e parte per la nuova città, con gente sonosciuta, lontana dalla sua famgilia diverse centinaia di Km..

Io che la conosco l'ho chiamata "ragazza coraggiosa" e lo è davvero. Perché ci vuole coraggio a lasciare tutto e tutti e farsi una vita lontana da quelli che la conoscono e l'apprezzano.

Ma così è la vita. non si tratta di rompere con il passato, ma guardare avanti per sé e per il proprio avvenire.
Quindi, nessuno scoramento, nessun rimpianto, nessuna remora per quello che ha fatto. Vada avanti con coraggio, serenità e con determinazione.

Auguri per la nuova casa e la nuova vita.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Santonocito per storia a distanza intendo una storia di due ragazzi che si sono conosciuti per caso e che abitano su due mari esattamente opposti con più di 300Km di distanza... Rimini io ... Livorno lui

Gentile Dr. Vita La ringrazio per avermi riportato un esempio di "storia vera" ma forse, io non sono poi così coraggiosa...forse, ho solo avuto "fretta" di costruire un futuro con il mio ragazzo senza realmente rendermi conto di quello che chiedevo a me stessa...

Gentile Dr.ssa Spera putroppo la malinconia è anche mia...anche quando non sono a casa, a contatto con i miei genitori divento a momenti piuttosto maliconica...forse, la dovrei intrepretare come un non essere pronta per un taglio così netto dalla mia vita "attuale"?!
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Credo che lei abbia dimostrato di essere pronta a fare questo passo nel momento in cui ha deciso di comprare casa e condividere la sua vita con il suo ragazzo.

Un po' di ansia in questa fase di cambiamento è sicuramente comprensibile... ma non sottovaluti il fatto che i suoi genitori approvano la sua scelta e che, in fin dei conti, 300 km non sono poi una così grande distanza. Il fatto che lei sia riuscita a portare avanti una storia d'amore nonostante questa distanza dovrebbe suggerirle che non dovrebbe avere problemi a mantenere un bel rapporto con i suoi genitori anche se non vivrete più insieme.

I miei migliori auguri.

[#6]
Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli Psicologo, Psicoterapeuta 143 4
Gentile ragazza,
ma lei è disposta a perdere il suo ragazzo pur di mantenere la sua famiglia d'origine? Decida che cosa è più importante per lei.
Se questa situazione fosse servita a farle rendere conto che in realtà non è questa vita, o il suo ragazzo, ciò che vuole, ci rifletta bene.
Ma si ricordi che decidere di avere una famiglia vuol dire essere disposti ad affrontare ed elaborare il distacco dalla famiglia d'origine, poichè la sua famiglia sarà quella che lei costruirà con la persona con la quale sceglierà di vivere.
Auguri!

Dr.ssa Chiara Luisa Pataccoli

Psicologa Psicoterapeuta Aneb

psicologia.udine@gmail.com

[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentile D.ssa Pataccoli impossibile vero avere la botte piena e la moglie ubriaca?! Alla sua domanda non saprei trovare risposta penso di amarli allo stesso modo o forse, una soluzione ci sarebbe ma, al mio ragazzo non va bene...vivere insieme io e lui ma rimanere nella mia città.
A questo punto quale può essere la strada migliore?!
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, la strada migliore è crescere. Evidentemente lei vede se stessa ancora più come figlia che come donna adulta e ha difficoltà ad affrontare questo vero e proprio rito di passaggio che è la formazione di una famiglia propria, per paura di perdere la sua condizione originale di figlia che, evidentemente, le stava dando qualche beneficio non indifferente.

La cosa migliore sarebbe che si facesse aiutare da uno psicologo, al di là del fatto che ora deve decidere se sposarsi, diversamente questo suo non essere "né carne né pesce" potrebbe disturbarla ancora, in futuro, una volta sposata.

Cordiali saluti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Dr. Santonocito probabilmente ha ragione nel dire che non vedo ancora me stessa come una donna adulta e di conseguenza non riesco ad affrontare nel migliore dei modi questo momento di passaggio di crescita personale. Probabilmente non siamo tutti uguali ma quello che io mi chiedo è: riuscirei forse ad afforntare meglio questo passaggio se si parlasse di un cambiamento meno radicale e più vicino ai miei luoghi di origine oppure queste titubanze prenderebbero lo stesso il sopravvento su di me?!
Questo scelta comporta il distacco dalla famiglia, dalla sorella, dai parenti più vicini, dagli amici, dai luoghi noti e conosciuti da quando sono nata, da un lavoro stabile (sono assunta dal 2002) dalla mia indipendenza acquisita in questa città e tanti altri cambiamenti che penso potrebbero turbare chiunque...lasciare mille certezze e fare un salto in un mondo di sole incertezze...
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non siamo tutti uguali, è vero. È proprio per questo che per sapere chi siamo, e per conoscere i nostri veri limiti, è necessario metterli alla prova.
La mia impressione è che se lei si renderà le cose troppo facili ciò non l'aiuterà, perché starebbe confermando e cedendo al suo limite attuale (paura del distacco).
E se non lo risolve una volta per tutte, qualunque situazione di compromesso rischierà di lascerla probabilmente insoddisfatta.
Ho conosciuto più di una coppia nelle vostre condizioni che aveva scelto la "soluzione meno radicale" e che poi ha iniziato a litigare, sino a che il coniuge bisognoso della mamma vicina non ha convinto l'altro a traslocare di nuovo per avvicinarsi ancora di più. Oppure, purtroppo, sino alla fine del matrimonio.
Per questo le suggerivo di darsi da fare per risolvere il problema innanzitutto in se stessa. L'esterno viene dopo.

Cordiali saluti
[#11]
dopo
Utente
Utente
"per sapere chi siamo, e per conoscere i nostri veri limiti, è necessario metterli alla prova"
a parlare siamo tutti bravi...quando si parlava di prendere casa insieme che io mi serei trasferita ponevo davanti a me un limite, per quanto sia, ancora rimovibile...ma, solo una votla firmato il contratto della casa...ho sentito questo limite sempre più forte e vivo fino alla nostalgia di questi giorni. Devo decidere se proseguire in questa direzione o cambiarla totalmente...ognuna delle due scelte comporta un grande sacrificio ed una grande rinuncia...putroppo non ho tempo per rivolgermi ad un esperto per farmi aiutare...la scadenza è domani...sto cercando con tutte le forze di trovare la risposta dentro di me...ma, ogni minuto penso cose esattamente opposte.
forse l'unica scelta è provare ad andare avanti e se questa nostalgia prenderà la mia vita capirò che questo limite per me è troppo grande e agirò diversamente...ma, allo stesso modo ci impegnamo ad un pagamento di 300mila euro per un progetto che alla fine non so se sarò in grado di portare a termine...