Gelosia patologica

sono insieme ad una ragazza della mia stessa età da poco più di un anno. Per entrambi è la prima relazione, e, soprattutto nei primi tempi, abbiamo dovuto affrontare insieme molte difficoltà dovute all'inesperienza di entrambi, anche in campo sessuale. Credo sia anche per questi motivi che oggi siamo arrivati ad avere un rapporto molto bello, siamo legati da profondi sentimenti,ci divertiamo insieme e abbiamo molti interessi in comune e possiamo dire di essere anche amici, oltre che fidanzati. Per me è stato molto difficile sbloccarmi e riuscire a lasciarmi andare con lei, a causa di una timidezza che sto iniziando a superare, mentre per lei la difficoltà più grossa è legata alla paura di fidarsi completamente di una persona, difficoltà legata ad una tragedia avvenuta nel corso della sua infanzia (che mi ha confessato in lacrime poco tempo fa) che l'ha condizionato moltissimo nella sua vita. Sono stato il primo ragazzo di cui ha deciso di potersi fidare, precedentemente non ha mai voluto legarsi a qualcuno. Nel corso dell'ultimo anno abbiamo imparato a conoscerci molto bene, e di recente abbiamo iniziato a sognare un futuro insieme, non appena avremo una condizione lavorativa che ce lo permetta. Per lei è stato anche un periodo difficile per problemi di salute, e mi è molto grata per come ho saputo sostenerla. Pochi giorni fa mi ha ringraziato per come le voglio bene e come lo dimostro.
Ciò che invece le ho tenuto nascosto è la mia profonda gelosia. Non riesco a concedermi un po' di pace, vivo nel perenne timore di perderla, che lei scelga di stare con qualcuno che sia "meglio di me", che le dia più sicurezza. Per me, senza che glielo abbia mai chiesto, ha rinunciato al suo progetto di trovare un lavoro all'estero e di emigrare, ipotesi che per lungo tempo è stata il mio tormento. Nei prossimi giorni inizierà finalmente uno stage in una grande ditta vicina a casa sua, dove avrà anche la possibilità di sostituire un'impiegata in aspettativa per la maternità. La notizia mi ha estremamente turbato, soprattutto quando mi ha detto che nell'azienda lavorano soprattutto uomini, anche se ho nascosto questo mio timore. Continuo a pensare che lei deciderà di lasciarmi per qualche nuovo collega (e a leggere compulsivamente sul web testimonianze e statistiche su fatti simili!). Razionalmente, per quanto l'ipotesi non sia impossibile, so che è improbabile, visto che siamo molto legati e che tra di noi va tutto a gonfie vele, ma è un pensiero martellante che non mi da tregua. Sto bene solo quando sono vicino a lei, allora questi pensieri spariscono, tanto che per tutto questo tempo, pur avendole confessato talvolta di essere tendenzialmente geloso, non l'ho mai tormentata in alcun modo. Però mi rendo conto di rovinarmi la vita per qualcosa che forse non accadrà mai. Volevo chiedere un consiglio su come imparare a gestire questa paura. Ho da poco concluso una psicoterapia che mi ha aiutato moltissimo, ma non nel riuscire a smettere di tormentarmi così.

Grazie
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
sembra che Lei soffra di estrema ansia da abbandono: la notizia che la Sua ragazza non andrà all'estero dovrebbe rincuorarla, ma Lei ha trovato subito un altro pretesto per preoccuparsi molto.

Parlarne apertamente sarebbe il primo consiglio: una coppia sana si fonda SOPRATTUTTO sulla comunicazione.

In secondo luogo, se Lei sa che la psicoterapia ha funzionato, perchè non riprovare?

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile dottor Bulla,
in effetti il mio psicoterapeuta mi ha sempre detto che queste mie paure sono legate al passato, a vari episodi traumatici, forse per primo il divorzio dei miei genitori e il fatto che mio padre poi non sia mai stato presente per me, anche se non ha mai usato la definizione di ansia da abbandono esplicitamente, credo di rientrarci in pieno.
Riguardo alla comunicazione, vorrei anch'io parlarne con la mia ragazza, ma temo sempre di mostrarmi debole e insicuro nei suoi confronti. Intendiamoci, lei conosce la mia fragilità, ma allo stesso tempo mi vede come un sostegno ogni volta che è in difficoltà e dice che so sempre tirarla su di morale, insomma, pare che lei trovi in me la sicurezza che io stento a vedere, e ho paura che mostrando troppo i miei lati più deboli perda questa stima che ha di me.
Il mio psicoterapeuta ha stabilito poco tempo fa che ho raggiunto buoni risultati, ma di non esitare a contattarlo in caso di bisogno, credo sia il momento di farlo.
Grazie mille per la risposta
[#3]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Ottima idea,
grazie di averci scritto
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Quando si è avuto un buon rapporto terapeutico caratterizzato da esiti soddisfacienti è importante per prima cosa ocntattare il terapeuta personalmente in caso di bisogno.

Per cui, concordando col collega Bulla, la sua è un'ottima idea