Sono pazzo o no?

Salve gent. Dottori,
vi chiedo un consulto o parere su una questione che mi sta confondendo parecchio.
Ho 18 anni, e ho giusto l'impressione che qualcosa non mi torni...
Il mio passato di tipo rocambolesco è stato molto traumatico, caratterizzato da un padre con cui mai ho parlato essendo un alcolizato separato da mia madre. Arrivato alle medie iniziai a capire come funzionasserò le cose, gli amici traditori, le persone false, ipocrite, superficiali, erano le uniche persone che conoscevo e cosi preferivo restare spesso solo perchè non riuscivo a trovare qualcuno con cui stare, o ancora peggio non venivo integrato all'interno del gruppo pur essendo un ragazzo completamente normale, pacifico direi, che non creava problemi a nessuno. Crescendo ancora e quindi arrivato alle superiori (che frequento tutt'ora) ho ancora di più intensificato l'ideologia della gente che mi ero creato all'epoca delle medie, diciamo che tra le medie e le superiori ho avuto tantissime conferme sulle maschere della gente. E ora? Ora ho 18 anni, mi sento solo e odio la mia famiglia perchè non mi ha mai aiutato/appoggiato/difeso, non ho uno straccio di amico perchè sono stato abbandonato, eh si perchè da me gli amici sono come un usa&getta. Qualcosa sta cambiando in me, come se ci fosse una nuova persona. Questa nuova persona caratterialmente non è altro che l'opposta dell'altra.. egoista, diffidente, rabbiosa, cinica e con un impressionante diffidenza verso gli altri, cioè vedo del negativo dappertutto. Come se non bastasse ho una lista indelebile nella mia testa che il mio poco buon senso non riesce a lasciar perdere, una lista dove ho segnato i nomi di chi mi ha fatto male nell'arco della vita, e in cui ho tutta l'intenzione di usare qualsiasi mezzo affiche possa risquotermi io con loro, perchè voglio che loro provino le stesse sensazioni che ho provato io. La parte bella è che tutto ciò mi piace, mi piace essere cosi, non me ne voglio distaccare da questo carattere, certe volte riaffiora il buon senso che durà però poco perchè entra in gioco la parte diffidente, insomma sono abbastanza confuso. E voi cari dottori cosa dite? Il mio nuovo io è realmente cosi, oppure solo una stupidà illusione che si è creata il mio cervello in un tentativo futile di difendermi? O forse sto solo diventando pazzo. Per questo sono qui, per sapere che cosa succede.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazzo, in ambito clinico, si definisce normale un comportamento privo di conflitti che impediscano la crescita personale e quella di chi ci sta vicino. Quando idee, convinzioni e modi di fare vanno ad intaccare questo processo impedendo una certa serenità allora si può dire che si stanno verificando meccanismi degni di attenzione specialistica.
Fin quando nella sua testa continueranno ad esserci rancori e, addirittura, liste di nomi sui quali accanire una certa rabbia è evidente che siamo un tantino fuori da un percorso sereno di vita.
il miglior consiglio è quello di parlarne con un terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, la tua situazione, in definitiva, potrebbe essere semplice da definire e capire. La vita in famiglia, da piccoli, è quella che c'insegna a fidarci degli altri e ad apprezzarli. Ma se tu hai avuto un padre alcolizzato e genitori separati, potresti non essere riuscito a compiere questo passo. La tua rabbia e voglia di rivalsa stanno lì a testimoniarlo.
In definitiva potresti non essere pazzo, solo molto arrabbiato. Dovresti parlarne con un collega psicologo, però, perché facile da capire non significa necessariamente facile da risolvere da soli.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentili dottori, inanzitutto grazie per le risposte.

Ma se chiedessi aiuto a un vostro collega mi farebbe tornare solamente come prima... cioè una persona apposto.
Questo significa che la gente tornerebbe a comportarsi di nuovo cosi e io cadrei di nuovo nello stato in cui stavo male, per questo il fatto di star cambiando assumendo un comportamento precedentemente descritto non mi dispiace.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non ti dispiace perché in questo momento è l'unica possibilità che hai, non riesci a fare altrimenti.

Ma se riuscirai a cambiare, vedrai che anche gli altri cambieranno. Il modo in cui ci presentiamo agli altri, il nostro atteggiamento, fanno sì che loro ci rispondano a tono. Se percepiamo il mondo come ostile, noi stessi daremo agli altri l'impressione di essere ostili e quindi cosa succede? Che gli altri ci risponderanno con ostilità. Si chiama profezia che si autoavvera.

Cordiali saluti