Ho bisogno di un cosiglio di psicologi, sono mesi che mi

(PARTE 1°)
Gent.li psicologi

sono una ragazza di 27 anni e scrivo per un consiglio.
All’età di 17 anni presi una cotta per un ragazzo col quale ebbi una storia platonica di circa un mese.Qualcosa di irrilevante per lui. Io invece persi decisamente la testa. Dopo un anno lo ricercai, ci sentimmo per pochi giorni, ci vedemmo una sera, in cui non successe nulla di ché se non pochi baci innocenti. Ricordo ancora che mi disse ci sentiamo domani, invece sparì lasciando una ME arrabbiata (con me stessa e con lui), delusa, impotente. Lo odiavo ed amavo al tempo stesso.Ad ogni modo per 10 anni non l’ho più rivisto, ma sono stata molto male per lui. Per anni non ho mai avuto più un ragazzo. Il mio vero,effettivo ragazzo è stato all’età di 23 anni con cui finì dopo un anno e mezzo , causa distanza che ha fatto morire il tutto. Io italiana lui straniero.
Nell’ottobre 2008 ritrovo quel primo ragazzo che mi fece perdere la testa all’età di 17 anni. Non so come sia potuto succedere, come ho potuto dimenticare quell’amarezza che mi lasciò anni prima, eppure nel rivederlo e’ riaffiorato tutto in un lampo. È stato un nuovo colpo di fulmine. Inizia una storia tra noi durata un anno e poche settimane. Finita bruscamente dopo l’ennesimo litigio. Il primo mese è stato l’unico periodo davvero emozionante,lui era carinissimo,presente, ci vedevamo quasi tutti i giorni, telefonavamo tutti i giorni. Poi io iniziai ad avvertire qualcosa che non andava,malgrado quel suo atteggiamento sereno capii che nascondeva qualcosa. E l’ho capito perché riceveva telefonate in mia presenza a cui non rispondeva, perché diceva essere l’ex con cui aveva chiuso mesi e mesi prima ma che lo cercava ancora. E questo era vero. Ma io volevo sapere dell’altro. Così decriptata la sua password ho scoperto mail che mi hanno gettato nella tristezza. Nella stessa delusione e rabbia della prima volta che lo conobbi. Non riuscivo a credere che quell’uomo di 31 anni ritrovato dopo 10, e che diceva di essere cambiato, di essere diventato un uomo mi stesse nuovamente mentendo. In una mail diceva ad un amico che non vedeva da tempo (conosciuto in marina quando è stato un anno imbarcato) che era finalmente single, a parte storie di sesso era finalmente libero.) non spese per me nessuna parola. Come se io non esistessi proprio nella sua vita, eppure ci frequentavamo da 3 mesi circa, cosi’ assiduamente, anzi tutti i giorni, da sembrare che stessimo insieme. Cosi’ almeno mi lasciava intendere. Poi, tante altre mail erano rivolte ad altre due ragazze, sue colleghe in marina, ci provava con tutte. Con alcune di queste aveva avuto storie in passato, anche durante il suo rapporto con l’ex. Quel giorno in cui lessi quelle mail, doveva passarmi a prendere nel tardo pomeriggio per uscire; mi chiamò come di consueto appena uscito dall’ufficio, per dirmi quando sarebbe passato. Io , che ero nera e avrei voluto “sgozzarlo” in quell’istante, mi negai nervosa e frettolosamente dissi di non poter uscire perché indaffarata.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza attendiamo la seconda parte

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
(PARTE 2°)

Spesi le ore successive a capire perché stesse facendomi del male pur sapendo che avevo già sofferto per lui. Ovviamente non trovai risposta. L’unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe dovuta essere quella di LASCIARLO subito, tagliare ogni rapporto con lui, dirgli di sparire dalla mia vita, e senza spiegazione. Ma non lo feci. Pur essendo molto arrabbiata, decisi il giorno dopo di vederlo. uscimmo, e lui mi vide molto strana, mi chiese cosa avessi ed io non gli dissi di essere entrata nella sua posta elettronica, facebook e quant’altro (controllai anche le chiamate che faceva); dissi solo che volevo sapere cosa ci fosse tra noi, perché a me sembrava di stare insieme, c’era tutto quello che c’era in una coppia, ma volevo sentirmelo dire, perché a volte lo sentivo strano… Fu allora che lui rispose “non ti ho mai detto che stiamo insieme”, sto bene con te, ho bisogno di tempo per capire cosa voglio , perche’ troppe mie storie sono andate male, finite dopo anni, e ogni volta mi son ritrovato con un pugno di mosche in mano”(sue testuali parole). Mi sentii perdere le forze, ma replicai “a 30 anni c’e’ ancora bisogno della domandina”? “siamo sempre insieme, week end inclusi, mi telefoni (sempre lui tra l’altro) tutti i gg, ci rendiamo , vicendevolmente, le nostre cose,ecc ecc…se avessi voluto solo una storiella, questa non ha le piega di una storiella.” Fu una discussione lunga, terminata tra baci e tanta passione. (perché poi alla fine se devo riassumere un anno in una sola parola,tra le innumerevoli incomprensioni, cio’ che ci ha legato , è stata tanta passione).
Nei giorni seguenti io continuai a pensare, e a controllarlo, e purtroppo lo ribeccai: una conversazione con l’ex ragazza in cui lei chiedeva come stava, cosa facesse per san valentino , lui rispose di non dover fare nulla(invece saremmo dovuti andare a cena insieme) e poi la invitava ad andare a mangiare una pizza il giorno dopo, cioe’ il 15. Lei rifiuto’. Andai su tutte le furie, gli mando un messaggio per dirgli di non passare piu’ (mancava circa un’ora) che avevo da fare(in realta’ era sabato e giorno di san valentino) e che mi sarei fatta sentire io, forse. Lui ando’ su tutte le furie, non si spiegava logicamente il perche’ delle mie azioni. (in realta’ era una reazione a cio’ che leggevo, ma lui lontanamente avrebbe mai capito).Si arrabbio’ cosi’ tanto che non smetteva piu’ di chiamarmi, spensi il telefono fino al giorno dopo. Quando lo riaccesi, trovai messaggi di chiamate di tutta la notte. Mi richiamò domenica mattina e io lo liquidai. Ma continuo’ con le chiamate, voleva una spiegazione.(era cosi’ nervoso che lo notarono anche i suoi colleghi, a cui rispose di non avere nulla, o meglio disse “donne”. Questo lo lessi in una conversazione col collega) Decisi allora di parlargli il giorno dopo(lunedi’). Gli dissi che non mi fidavo di lui, che era meglio perderlo. Che avevo il presentimento che lui stesse con me per altro. Che la stesse prendendo come una storia leggera ed i miei sentimenti erano diversi. Lui accettò di troncare,dispiaciuto e un po’ amareggiato, ma subito dopo mi disse che non voleva perdermi, che stava bene, che se non c’ero gli mancavo. Io purtroppo non fui forte. Sottovalutai quelle conversazioni ed email, pensando che mentisse a loro. Non so ancora perchè, ma andammo avanti. E si può immaginare come. Se ero io a troncare , lui cercava me e se decidevo di non vederlo ci restava cosi male da incazzarsi tantissimo(lasciatemi passare il termine, perche’ era proprio cosi’, faceva di tutto perché io ritornassi) . la situazione e’ stata ciclica fino ad aprile inoltrato. Io che lo lasciavo e lui che ritornava ammettendo i suoi errori, e che gli mancavo. ed io innamorata gli credevo. Giustificavo quel suo arrabbiarsi come una non indifferenza. Ma non era cosi. Le cose andavano avanti allo stesso modo ogni settimana. io ormai dubitavo di tutto,quando ci riappacificavamo , gli stavo col fiato sul collo, non c’era cosa che non controllassi. Inizia a sentirsi soffocato e decide lui di troncare. La decisione coincise con il mese di luglio, lui va in ferie , e decise di passarle in un locale (un disco pub al mare) di suoi parenti/amici… io pensai di cogliere le vacanze estive per riprendermi di tutti quei mesi, di alti e bassi, ma passarono appena 8 gg e lui torna a farsi sentire dicendomi stesse cose. Che gli mancavo e aveva tanta voglia di vedermi.
Inutile raccontare i mesi successivi perché furono ciclici,stessa situazione fino ad ottobre,prendi e lascia a settimane alterne,e cio’ che ci univa ogni volta,anche dopo litigi burrascosi, era tanta attrazione fisica. Ad ottobre 2009 finalmente inizia un periodo piu’ sereno, ci mettiamo insieme stabilmente, io vado a casa sua spesso, conosco i suoi…quando a gennaio 2010 c’e’ stata la rottura definitiva. Il motivo, negli ultimi mesi fu diverso,lui inizia a dirmi di voler andare all’estero,prende lezioni di lingue, io pur assecondandolo gli facevo notare che quella sua scelta ci avrebbe allontanati inevitabilmente, e lui ne era consapevole, ma non dispiaciuto. A me questa cosa, che a lui andasse bene una nuova vita senza di me, non piaceva, mi faceva sentire esclusa, tutto questo non mi dava solo tristezza e sconforto, ma ormai dopo un anno mi sentivo lacerata era come se ogni volta dovessi lottare per averlo accanto. Nel giro di un anno si era appassionato a diverse cose, prima lo sport, che aveva intrapreso spendendo tanto tra palestra e accessori vari, e che poi aveva lasciato; poi il pub che gestiva oltre al suo lavoro; poi questa possibilita’ di essere trasferito all’estero a far carriera, ed io gli facevo notare che ogni volta si avvicinava a qualcosa solo perché rappresentava una novità, e che una volta assaporata la nuova cosa la accantonava per qualcos’altro. Non mi ha mai ascoltato. A gennaio finisce la storia perché io malgrado i periodi sereni continuavo a controllarlo. Alla fine scopro nuovamente chiamate dell’ex, che lui aveva fatto, glielo dico e lui non mi perdona il fatto di averlo controllato ( mi perdono’ a dir sua, a settembre, l’unica volta che glielo dissi, anche un po’ per liberarmi di tutte quelle cose che sapevo e che lui ignorava io ne fossi a conoscenza. Dissi pero’ solo che riuscivo a vedere le sue chiamate, non ha mai saputo di mail e facebook). L’ultima sera insieme fini’ nel peggiore dei modi, tra urla e pianti reciproci. Lui mi disse che piangeva per rabbia, che nessuno lo aveva mai controllato tanto, e che il mio fu il modo piu’ vigliacco di stargli vicino. Ho sofferto tanto nei mesi successivi da perdere 8 kg in poco piu’ di 3 settimane(gia’ magra). Stentavo ad alzarmi la mattina. Lui non e’ mai piu’ ritornato, se non una sola volta dopo quel litigio per dirmi definitivamente che era finita per davvero, che non c’era nulla, che lo faceva anche per me, che se avessi avuto bisogno potevo pero’ chiamarlo. Io risposi di no, che mai un’amicizia avrebbe potuto unirci. Giorni dopo sono stata cosi’ male che mia sorella dovette chiamarlo per dirgli di farmi almeno una telefonata tanto mi vedeva giu’, lui mi chiamo subito, parlammo tranquillamente, mi disse che due giorni dopo sarebbe venuto a trovarmi per un caffe’. Ma in quei due giorni è successo qualcosa. Lui conosce una sua collega, deve aver perso completamente la testa che si scorda di dover passare da me. Io lo chiamo per dirgli che avrebbe anche potuto avvisarmi,ma lui mi liquido’ con un semplice “scusa mi sono trattenuto in ufficio per una sostituzione, ho mal di testa ci sentiamo un’altra volta”. Non mi ha piu’ chiamato, io non ce la facevo a non sapere cosa stesse succedendo e controllo di nuovo, vedo una serie infinita di suoi messaggi verso questa collega, messaggi teneri e dolci, come era stato con me solo all’inizio, cosi’ presa dalla curiosità di sapere chi fosse questa e cosa avesse di cosi’ speciale ho decriptato le sue password(di mail e facebook) e scopro cose che lui non sapeva minimamente. È la peggior “stronza” che potesse trovare. Mi risollevai subito nel vedere che lei si prendeva gioco di lui, che lo tradiva con 2 altri ragazzi,un altro collega e un ragazzo del suo paese. Il destino stava dando a lui quello che io avevo ricevuto da lui. Lei temporeggiava con lui, nell’attesa che quest’altro ragazzo(quello del paese) si decidesse a prendere una posizione con lei…insomma che la storia prendesse una piega stabile, ma a quanto pare quello voleva solo una storia di sesso. Il collega invece era un suo ex con cui ogni tanto si “vedeva”. Il pollo invece, ovvero il mio ex, era l’unico che la corteggiasse seriamente, ma che di tutti questi intrallazzi alle sue spalle non sapeva nulla. Cosi’ io ho aspettato un po’ di tempo, 2 mesi, volevo che la cosa si consolidasse tra loro, che lui fosse “innamorato” di lei per ferirlo. Ed e’ stato cosi’, quando ho letto in alcune mail che lui le diceva ti amo(cosa che a me non ha mai detto) ho pensato di mandargli un messaggio anonimo scrivendogli che era un ignaro “corn***” e che la sua ragazza lo aveva tradito fino a settimane prima con 2 altri , di cui feci nomi e cognomi, ed uno di questo lo conosceva perché si trovano nella stessa “caserma”. Non so di preciso cosa sia successo, ma si è alzato un polverone tra molti colleghi, di lui e lei, litigi tra colleghi, tutti accusavano tutti, nessuno diceva chi fosse stato a mandare quei messaggi cosi’ dettagliati , tutti pensavano ad un interno della “caserma” perché certi dettagli potevano saperli solo gli interni. Cose che io ero riuscita a sapere perche’ lei scriveva tutto cio’ che accadeva a sue amiche. E lo faceva da 3 anni. Da quando cioe’ era li’. Loro si lasciano ma dopo 2-2 settimane lui decide di credere a lei, perchè quei messaggi non avendo un intestatario, potevano essere solo frutto di bugie dovute ad invidia(questo gli aveva fatto credere lei). lui le crede e tornano insieme. Ovviamente la cosa e’ andata avanti con qualche altro messaggio fino a 15 gg fa.gli ho scritto cose che lui non sa. Cose che lei ogni tanto fa alle sue spalle. Ma non piu’ cosi’ gravi come un tradimento. Ormai lei è rimasta sola, non si fida piu’ di nessuna collega, ha cancellato tutte tranne una dai contatti facebook,scrive ad amiche esterne alla caserma che le colleghe sono delle stron** e che non vede l’ora di andar via visto che tra poco avra’ una nuova destinazione. (P.S. lui dopo il primo messaggio anonimo, o meglio una mail anonima a cui poteva pero’ rispondere, rispose scrivendo(mi),ignaro a me, di fargli sapere tutto , perche’ se davvero lei era’ cosi’ squallida come io (o meglio lui pensava sempre ad un gruppo di colleghi/e di lei)descrivevo, lui voleva saperlo. Io non mi sono mai esposta, anche se avrei voluto farlo. Ma temevo molte cose, la sua reazione, e tutto quello che sarebbe conseguito, e che nella confusione piu’ totale non riuscivo a d immaginare neppure.
Quello che ora mi preoccupa sono io. Mi chiedo perche’ a distanza di 6 mesi non riesco a non frenare questa voglia di vendicarmi di lui. Vorrei tanto dirglielo che sono stata io. Vorrei davvero chiamarlo un giorno di questi, o incontrarlo sotto casa per dirgli in faccia quello che so. Che lui non e’ da meno. È un idiota innamorato di una persona debole ed insicura che ha trovato in lui l’unico cretino , dopo essere stata usata da tanti colleghi per cui ha pianto e si e’ disperata in questi 3 anni. E questo lo so sempre per lo stesso motivo. Lei conserva tutte le mail. So che quel che ho fatto è ingiusto, che ho violato la privacy, anche se le cose “piu’ intime” non gliele ho dette a lui. Ho detto cose che sapevano solo le colleghe che dicevano di “appoggiarla” ma che invece lei crede che alla fine l’abbiano tradita.
Ho voluto vendicarmi di tutto il male che mi aveva fatto ingiustamente,anche se poi paradossalmente non ho ottenuto nulla. Loro stanno insieme e molto uniti. Quel che e’ peggio è che questa voglia non si e’ ancora spenta. Ed ho paura. Perche’ temo di incontrarlo e di provare ancora qualcosa per lui, non c’e’ ancora indifferenza. Ed e’ l’unica cosa che vorrei. L’unico modo, se ci penso , è quella di umiliarlo. Di fargli sentire quello che ho provato io. Di ferirlo, dicendogli cose che non sa sulla persona di cui più si fida e dice di amare.
Cosa devo fare? È perchè mi succede questo? Non c’e’ giorno che io non pensi a lui. Vi prego datemi un consiglio.
Scusate se sono stata cosi’ prolissa.

In attesa di un Vostro riscontro, porgo distinti saluti.
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza, la voglia di vendetta è solo l'espressione della sua difficoltà ad elaborare la rabbia e la separazione, indipendentemente da come questa sia avvenuta.
Purtroppo più riflette su come può vendicarsi è più mantiene alta la sua rabbia. Inoltre , l'idea di vendetta è anche un tentativo illusorio, e probabilmente inconsapevole, di creare determinate condizioni che possano farlo riavvicinare.
Tutta una serie di soluzioni inadeguate alla sua angoscia da separazione.
Le consiglierei di parlarne con un terapeuta affinchè possa aiutarla a modificare certe pretese e a vivere con maggior serenità la lontananza di una persona che, visti i costi emotivi da sostenere con la sua vicinanza, è ormai più un'ossessione.
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente


si forse è piu' un'ossessione, ci tengo a sottolineare pero' , che trascorse le 3 settimane in cui sono stata male, ora sto benissimo, non c'e' sera che non esca o non mi diverta. L'unica cosa che permane, ad oggi, è questa voglia di "ferirlo" , ma mi rendo conto anche, di aver incrementato la cosa seguendolo "virtualmente".

Grazie per la risposta.

saluti