Incapacità di scrivere

Fin dagli anni delle scuole elementari sono stata abituata a pensare di avere una sorta di "dono", la capacità di scrivere. Benché una certa disistima e una certa tendenza a nascondermi mi abbiamo sempre accompagnato, sentivo comunque di avere questo piccolo asso nella manica, mio e solo mio. Ho compiuto studi classici e all'università ho scelto Lettere. Adesso mi ritrovo a misurarmi col fallimento, perché è dal 2007 che dovrei scrivere la tesi e non ci riesco. La pagina bianca mi crea angoscia, ho tempi molto dilatati per concepire poche righe che so finiranno lette da terzi. Ho il terrore di avere conferme di aver perso il "dono" che mi aveva rassicurato in passato, cimentandomi con esso. C'è un modo per superare questo blocco?
Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha a che vedere con la Sua disistima/ essere giudicata e con chiudere un capitolo importante della Sua vita?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Probabilmente sì. Gli anni dell'università, questo cerchio che non riesco a concludere, sono stati segnati da due linee intrecciate: il ricostruire un mio equilibrio dopo la perdita della figura materna di riferimento, incarnata da mia nonna, e l'accettare e vivere la mia omosessualità. Non credo di essere ancora riuscita a rielaborare nessuna delle due linee in modo sano. Prendere atto della prima significava, forse, impegnarmi a sostanziare il rapporto con la mia vera madre, da sempre conflittuale e al tempo stesso ossessivo. Metabolizzare la seconda comporterebbe un outing che in realtà è avvenuto soltanto nei confronti dei miei fratelli, mia madre e un manipolo di amici.
Adesso avverto l'urgenza di concludere, di scrivere e avviare un nuovo capitolo della mia vita anche perché ho proiettato il mio bisogno di sentirmi "figlia" su un mio professore di liceo col quale ho sempre mantenuto i rapporti e sulla sua compagna. E al tempo stesso mi sono innamorata, dopo 8 anni passati a lottare inutilmente contro i fantasmi dell'infanzia di quella che era stata la mia prima compagna -che nel mentre viveva altre storie-, di una nuova donna, sebbene non dichiaratamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

da una parte uno psicoterapeuta può aiutarLa a far luce e ad elaborare la perdita di Sua nonna.
D'altra parte credo che Lei abbia bisogno però di un aiuto molto concreto per chiudere il capitolo università.
Quindi, accanto alla psicoterapia, Le suggerisco di cominciare a preparare una "tabella di marcia" di ciò che deve scrivere, chiaramente con obiettivi giornalieri raggiungibili, e di discutere le sue difficoltà con il terapeuta.

In bocca al lupo!
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Utente
Utente
La ringrazio, gentile dottoressa, dei consigli che mi ha indicato. La "tabella di marcia" è un metodo che sto sperimentando nelle ultime settimane, i risultati sono modesti, ma spero possano conoscere un miglioramento.
Crepi il lupo!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
elaborare il lutto per la perdita di sua nonna non equivale a risolvere le disfunzionalità presenti al rapporto con sua madre, nonostante i due aspetti siano reciprocamente condizionati.
Così come il suo orientamento sessuale non è obbligatoriamente da sbandierare ai quattro venti ma se lei è arrivata ad accettarlo lo comunicherà solo alle persone significative, come mi sembra abbia già fatto.
Ci sarebbero altri aspetti da approfondire ma credo che la sede più adeguata sia la psicoterapia, forse è arrivato il momento di iniziarla come percorso di crescita personale e di maggiore autoconsapevolezza che possano facilitare le sue scelte future.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,

sicuramente ci sono aspetti che meriterebbero una maggiore esplicazione e mi rendo conto perfettamente che questa non è la sede adatta. Iniziare un percorso di psicoterapia al momento mi è impossibile per questioni economiche, ma sono sicura di averne bisogno e appena ne avrò i mezzi lo farò.
La ringrazio per l'attenzione concessami.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
IN questo caso può rivolgersi al Consultorio familiare e prenotare un colloquio con uno psicologo.
Cordialmente