Depressione o pigrizia?

Salve,
non riesco a capirmi più.Ho 27 anni. Mi mancano 2 esami alla laurea in informatica. Non riesco più a studiare, non riesco più a fare nulla. Mi sento totalmente disinteressata ad una materia che mi entusiasmava molto e che ora trovo invece noiosa. E pensare che passavo ore a programmare...Passo ore a casa a guardare la tv o a navigare su internet. Mangio tantissimo, anche senza avere fame...vabbè quello l'ho sempre fatto.
Quando provo a mettermi sui libri, sento su di me un macigno enorme, quasi che io debba fare una cosa che odio.
Odio il mondo, ce l'ho con Dio, anche se prego tanto...Niente sta andando come avrei voluto.Mi sento bloccata....mi sento impotente...Tutto mi sembra inutile...Piango tanto... Voglio tornare ad essere serena, non ce la faccio più a stare così.Immagino che mi chiederà cosa desidero davvero:vorrei tanto un lavoro semplice, anche part time,che mi permetta di passare del tempo a casa...vorrei una famiglia come la mia, felice...Non sono una che vuole un carriera lavorativa di primo livello, quelle con stipendi da urlo...
Mi piace anche stare a casa, inventarmi anche cose in cucina come fa mia madre,mi piace sperimentare, mi piace fare torte nelle giornate piovose...voglio poter crescere i figli che spero arriveranno...
Sono fidanzata da 7 anni...Ci sposeremo dopo la mia laurea e soprattutto dopo aver trovato un lavoro più stabile. Io aspetto anche di stare meglio..un anno e mezzo fa mi hanno diagnosticato una iperplasia complessa con atipie all'endometrio...questa iperplasia porta non pochi problemi, mi hanno spiegato infatti che si tratta di una condizione pre-cancerosa..

Ho la testa che mi scoppia...dormo malissimo.

Vorrei tanto riuscire a laurearmi, almeno per i miei genitori, loro non mi hanno mai fatto pesare di essere fuori corso...Vorrei laurearmi, ma davanti a me vedo solo tanta roba da fare e che odio...

Boh...a volte penso che non faccio altro che lamentarmi e basta senza reagire, non so come uscire dalla mia situazione.

Onestamente non capisco prchè non voglio più mettermi sui libri

Mah, forse non ho niente, mi lamento solo....
Forse ho solo bisogno di sentirmi dire di smetterla di lamentarmi, da qualcuno che però non sia della famiglia.
Non lo so..non so più niente.

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"Mi mancano due esami alla laurea in informatica""non riesco più a studiare""ci sposeremo dopo la mia laurea""mi hanno diagnosticato un'iperplasia complessa"
Gentile utente,
a volte succede che nell'imminenza di cambiamenti importanti nella nostra vita, improvvisamente ci si blocchi e non se ne capisca il motivo.
Posso ipotizzare che forse lei è spaventata poiché con la laurea la sua vita inevitabilmente cambierà, ci sarà un lavoro da cercare, un probabile matrimonio a cui pensare,una vita autonoma non più nella sua famiglia, insomma il passaggio ad una fase completamente diversa della sua vita con tanti cambiamenti importanti. La preoccupazione per la diagnosi che le è stata fatta, poi, non sembra estranea al fatto di voler in qualche modo fermare il presente. Il tutto ovviamente al di fuori della sua consapevolezza.Ma queste sono solo ipotesi.
Le suggerirei di cercare l'aiuto di un collega in presenza, le sarebbe utile per affrontare in modo idoneo una situazione difficile che la sta facendo soffrire.

Molti auguri per la sua vita

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
ho letto immediatamente la sua risposta e la rileggo continuamente da quasi 3 ore. Non mi aspettavo una risposta del genere, sono sincera, ma più la rileggo e più mi rendo conto che ha perfettamente ragione: HO PAURA.
Non me ne ero mai resa conto prima...mi sento così strana, mi sento quasi alleggerita.
Ho paura di un futuro che non so assolutamente come andrà a finire e per questo credo di essermi chiusa nel mio piccolo mondo, fatto della mia Tv e del pc. Ho paura delle decisioni che dovrò prendere, che potrebbero anche risultare sbagliate e per questo forse avrò pensato inconsciamente che era meglio non fare nulla.A volte ho anche pensato "ok,mi sposo, e se poi va male? Soffrirò..."
e poi "vado a lavorare...e se poi non sono capace? se non troverò mai qualcosa adatto a me?"

Ho paura di non riuscire adottenere la vita che voglio...forse la diagnosi di iperplasia mi ha dato il "colpo di grazia"...è come se io fossi partita dalla paura di affrontare i cambiamenti nella mia vita e poi è arrivata una condizione che mi ha fatto capire "si, la tua vita non sarà quella che volevi,avevi ragione.."

Purtroppo penso che la diagnosi di iperplasia all'utero porterà un cambiamento spiacevole nella mia vita...vorrei tanto un figlio nel mio futuro,ma forse non arriverà mai e il solo pensiero mi fa stare male...non so davvero come fare ad affrontare questa cosa se dovesse avverarsi, ne ho una paura folle.

Spero tanto di riuscire ad uscire presto da questa situazione.

La ringrazio di cuore.
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"spero tanto di uscire presto da questa situazione".
Mi unisco a lei nella speranza che riesca a risolvere la sua situazione, ma le vorrei dire che, se vuole, può essere aiutata ad alleggerire il suo carico e a vedere le cose (tutti quei "non" che vede davanti a sé) sotto altre prospettive rivolgendosi a un collega.Anche il forte timore che grava su di lei per le conseguenze dell'iperplasia e rende così doloroso pensare al suo futuro può essere meglio affrontato in questo modo. Allontanare le emozioni negative è molto utile anche per la salute del corpo.

Le auguro di cuore una buona vita
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
onestamente le dico che pensavo di potercela fare da sola, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che non ci riesco, vedo tutto nero.

Ora vengo alla mia domanda: come vinco il timore di dire ai miei che ho bisogno di uno psicologo? Non so dire con chiarezza perchè mi sento bloccata anche nel chiedere aiuto...I miei vedono la mia sofferenza, dovrebbe essere facile chiedere aiuto.

Forse ho paura del loro giudizio, del giudizio di quelli che non mi conoscono...

forse ho paura di non essere capita, onestamente non lo so.

Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile utente,
il sentirsi bloccata anche nel chiedere aiuto fa parte del problema. La consapevolezza che lei ha maturato, però, è una conquista importante, una risorsa su cui puntare, che la può aiutare a trovare il modo per percorrere una nuova strada.
Rivolgersi allo psicologo spesso ed erroneamente è vissuto un po' come un fallimento, un'etichetta che ci si mette addosso, una debolezza. La stessa cosa non succede quando ci si sente male fisicamente e ci si rivolge al medico, poiché è di prassi farlo, perché il problema è fisico, palpabile, ha a che fare con la nostra incolumità e va risolto. Come se i disagi interiori contassero di meno e, tra l'altro, non avessero ripercussioni sul nostro stato di salute e sulla nostra qualità di vita.
Credo che i suoi genitori la capirebbero, anche se non conosco il rapporto che ha con loro. Può essere che lei si senta in colpa, non voglia pesare economicamente e moralmente oltre a quanto ho già detto sopra. Ma credo che avendo sotto gli occhi la sua sofferenza potrebbero sentirsi sollevati dal fatto che lei abbia preso una decisione per risolverla.
In ogni caso lei è maggiorenne e non è obbligata a condividere la sua decisione con i genitori, a meno che lei non ne dipenda economicamente o sia spinta dal tipo di relazione che ha con loro.
Se il problema è di tipo economico, si potrebbe rivolgere al Consultorio Familiare della sua ASL di zona, pagherà solo il ticket.
Colga comunque questa sua nuova consapevolezza come una sua grande risorsa e una grande opportunità per sbloccare la sua vita e ritrovare benessere e serenità.
Di nuovo molti auguri e, se crede, ci faccia sapere