Diminuzione del desiderio di maternità

Buongiorno.In breve: ho 40 anni appena compiuti, un compagno con cui vivo da 3 anni, che ha la mia età ed é divorziato e padre di 3 figli, da 8 mesi ci siamo trasferiti all'estero nel suo paese di nascita, dove immaginavamo (entrambi d'accordo) di sposarci ed avere un bimbo. La vita qui e la convivenza con le problematiche legate al suo divorzio (rapporti conflittuali della ex, problematiche legate alla gestione dei figli, che abitano pertaltro in un'altra città) e alle normali difficoltà di adattamento in un paese nuovo, mi hanno provata non poco. Sono passata da una vita borghese ed agiata ad una vita molto più scomoda e più restrittiva. Il costoo della vita qui é altissimo.
Con una spinta verso la positività e la costruzione della coppia, a marzo scorso abbiamo deciso (appena arrivati) di cercare il nostro bimbo. Che sfortunatamente si é risolto in un uovo chiaro.
Da quel momento, dopo la naturale pausa lasciata al fisico per riprendersi, ho avuto una sempre minore voglia di fare un bimbo. Non che non li ami, i bimbi! Li adoro. E con animali e bimbi ho sempre avuto un feeling speciale. Ma qui, in questa città, sto provando una difficoltà di vita che forse mi lascia spossata, non cosi certa che la coppia possa resistere alle "bordate" delle complicazioni coniugali del mio compagno. Inoltre, la presenza (rara, per carità) dei 3 figli del mio compagno (3 sono tanti. e oltrettutto loro hanno educazione, emotività e comportamenti molto diversi da quelli che mi sono propri) mi stanno facendo sentire la presenza di generici figli come un peso invece che una gioia. Con loro il rapporto, da buono sta diventando conflittuale. E mi stanno quasi mettendo davanti ad una realtà che SO non riuscirei a gestire e di cui essere felice.Questo si riflette poi sul mio desiderio di maternità. Che latita.
Ho mille dubbi: sono troppo vecchia per essere una madre? avro' l'energia fisica e psicologica per seguire questo esserino senza farmi spremere o soffocare? avro' qui, all'estero, una serenità che mi consenta di essere felice e di crescere una famiglia felice? il mio compagno saprà proteggermi/ci e preservarci dalle difficoltà che già esistono e già ci minacciano? sapremo essere una coppia vera e completa? Saprà essere un padre presente? Potremo permetterci di mantenere con agio un bimbo, se io non lavoro più?
Tutto questo, come immagina, mi sta facendo vacillare. Sono passata da un: vorrei davvero un bimbo (era lo scopo del nostro trasferimento all’estero) a un adesso mi rimetto in carriera poi vedremo. Sapendo che poi non concepisco la donna-manager-mamma, perché 3 cose bene alla volta non si possono fare. Quindi perché rimettermi in carriera? Ho solo paura o il mio inconscio mi sta dicendo davvero: tu non potrai mai essere madre, non sei capace?Ecco. Mille dubbi. Mille problematiche incrociate, lo so. Che complicazione, eppure é la mia vita.Mi piacerebbe avere qualche parola da uno specialista, che mi suggerisca qualche tema da approfondire e come risolvere
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
lei ha da poco affrontato, in un arco ristretto di tempo, alcune situazioni di cambiamento e fonte di stress: il trasferimento in un altro paese, la differente e peggiore condizione economica, il tentativo di gravidanza non andato a buon fine. Inoltre, il suo compagno ha fondato precedentemente una famiglia con tre figli, quindi con problematiche non indifferenti relative alla loro gestione che coinvolgono, seppur in modo differente, anche lei.
E' evidente come per far fronte a tutto questo, lei abbia dovuto e debba ancora mettere in campo ogni sua risorsa e che per questo si senta provata e presa da mille dubbi.
Il desiderio di maternità pare da un lato forse reso pressante dall'incalzare dell'età e dalla progettualità di coppia e dall'altro vissuto alla luce delle difficoltà e dei cambiamenti che sta affrontando che sono davvero un bel carico per lei.
Forse ha bisogno di fermarsi un attimo, di prendersi una pausa per pensare a sé,per riuscire a comprendere meglio e riuscire a fare una scelta consapevole e libera da sentimenti contrastanti.
L'aiuto di un collega in presenza la potrebbe aiutare in questo e potrebbe darle sostegno in questo periodo di forte stress.

Molti auguri per la sua vita

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Da quello che scrive pare che la riduzione del desiderio di maternità sia solo una conseguenza di una difficoltà di adattamento ad un contesto completamente nuovo, per cui non dico che sia l'unico problema su cui non concentrarsi ma probabilmente non il primo.
Detto ciò credo che sia prioritario comprendere come si sente nell'ambito della sua relazione, se si sente sostenuta ed appoggiata per affrontare tutte le difficoltà di cui ci ha parlato (apparte la maternità), quali prospettive abbia per il suo futuro, le certezze relative al suo compagno sono consistenti come rima della partenza?
Se la risposta ad alcune di queste domande è negativa (come io penso) allora è fisiologico che, dall'esito di un bilancio, la maternità risulti perdente dato che si genererebbe in un contesto non facilitante.

Le faccio tanti auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#3]
dopo
Utente
Utente
Cara Dr. Rinella,
grazie per il riconoscimento dei carichi, delle difficoltà, della spossatezza e dei motivi che stanno dietro al tutto. Qualcuno mi ha dato della debole, per essere uscita cosi stanca da questi ultimi mesi (e non mi riferisco al mio compagno).
Si, sicuramente devo riuscire ad essere più benevola con me stessa, concedermi il lusso della debolezza, dei dubbi, del "fermi tutti e adesso ci riflettiamo bene". Senza fretta. E centrandomi sui miei veri pensieri e bisogni.
Non sono persona che facilmente rinuncia. In genere lotto fino a che posso. Il problema é vedere fino a quando mi restano energie.
Volentieri chiederei un aiuto psicologico ma temo che qui la mentalità sia molto diversa dalla mia. Difficilmente troverei parole come le sue.
Aspettero' il primo rientro a casa...
Grazie
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dopo
Utente
Utente
Cara Dr. Sussarello,
forse lei ha fatto un commento meno rassicurante, ma certamente più spaventosamente vero.
Forse sono dubbi non su di me (come donna capace di generare, come mamma capace di dare, come famiglia capace di accudire), ma sulla situazione e sul mio compagno.
Che vedo sempre come l'uomo dolce e paziente che era, ma che non vedo più come uomo solido. Anzi, lo vedo in balia della ex, in balia dei 3 pretenziosi figli, in balia anche delle mie difficoltà, a cui fa fronte come puo'. Ma non nella maniera solida che vorrei.
Forse sta qui il nocciolo della questione.
Io mi sentivo pronta ad essere madre ma questo cambio di quadro ( e di valutazione dei componenti del quadro) mi stanno facendo fare la "femmina che sceglie il nido migliore prima di fare l'uovo".
E forse il nido in cui sono ora, non é il migliore...
Che amarezza
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, una situazione relazionale e psicologica non favorevole non solo può influenzare il desiderio di maternità, ma ci sono indizi che riesca addirittura a intralciare la gravidanza dal punto di vista fisiologico. Quindi, parallelamente al farsi consigliare da un medico ginecologo - e forse anche prima - dovrebbe farsi seguire dal punto di vista psicologico, perché è probabile che il suo disagio parta da lì.

Il problema del trovarsi in un paese straniero indubbiamente è un elemento di complessità in più, ma dovrebbe attivarsi per cercare di contornare il problema, per se stessa e per la relazione con suo marito, prima ancora di pensare a una gravidanza. Una consulenza o terapia coppia potrebbe essere l'ideale.

>>> Io mi sentivo pronta ad essere madre ma questo cambio di quadro (e di valutazione dei componenti del quadro) mi stanno facendo fare la "femmina che sceglie il nido migliore prima di fare l'uovo".
E forse il nido in cui sono ora, non é il migliore...
>>>

Direi che la sua immagine riassume perfettamente la situazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
dopo
Utente
Utente
Caro Dr. Santonocito,
sa che me lo sono chiesta mille volte se questo bimbo non é arrivato per (normalissime) casistiche legate alla gravidanza oppure perché il mio corpo ha in qualche modo fermato la crescita del feto causa la non serenità del quadro? Sono arrivata anche a pensare che "il bimbo" si fosse sottratto lui stesso a questa nascita, lasciandomi il tempo di rendere serena la mia vita prima di affacciarsi al mondo. Non voleva nascere con una mamma che piangeva cosi tanto.
Assurdità, lo so.
In realtà ieri ho avuto la riprova che NON ho il rifiuto dei bimbi n generale: un amico (divorziato anche lui) ci ha presentato i suoi 2 bellissimi ed educatissimi bimbi ed é stato un piacere averli e vederli e rapportarmi con loro. Non sono improvvisamente diventata la strega cattiva che immaginavo di essere!
Quindi (riflessioni di stanotte) il problema non sono io (troppo vecchia; troppo cattiva; troppo strega). Il problema é il quadro. Senza dubbio.
Ma non so come uscirne.
Terapia di coppia, senza dubbio.
Ma a questo punto il mio dubbio é: puo' un padre divorziato di tre (TRE) bambini ricostruirsi una vita con una donna non sposata e senza figli? C'é spazio per un'altra vita e un'altra famiglia? Puo' un uomo dare abbastanza a tutti?
E li' non sono sicura di saper rispondere con un si...
E' davvero troppo dura.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma a questo punto il mio dubbio é: puo' un padre divorziato di tre (TRE) bambini ricostruirsi una vita con una donna non sposata e senza figli?
>>>

Effettivamente, il suo dubbio è legittimo. Molti uomini risposati sono titubanti nel mettere al mondo altri figli.

Ma leggendo la sua descrizione ho l'impressione che "il problema sia il quadro", più che la non volontà di suo marito a procreare.

La mia idea è che lei non si senta del tutto a suo agio in questa relazione, per i motivi esposti nel suo primo post, e che questo le tolga la serenità e la disponibilità necessarie per avere figli. Anche se magari a suo marito potrebbe non dispiacere.

Sono però ipotesi e dubbi che deve dipanare di fronte a una persona preparata, che possa seguirla/vi.

Cordiali saluti
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51
Gentile Utente,

Ci sono tanti motivi per ostacolarla sia nel fisico sia nella psiche per avere un figlio. Mettiamoci poi che spesso, quando una donna desidera avere figli, non sempre riesce per una serie infinita di problemi che si accavallano e che ostacolano la fertilità.
I cambiamenti di residenza, di usi e costumi, la sua serenità messa a dura prova sia dalle vicende passate, sia da quelle che attualmente sperimenta, intralciano un’eventuale maternità.
Deve sentire la presenza e il desiderio del suo uomo ad avere un bambino, lo dovete sentire assieme, lo dovete cercare e non dovete farvi abbattere da un primo tentativo andato a male. Alla sua età si può rimanere in stato interessante anche se con minore probabilità di una ventenne. Ma non per questo deve deporre le armi. I bambini sono coloro che fanno provare all’uomo una grande felicità e una gioia di avere generato un essere umano. Figuriamoci ad una donna: lì sperimenta la sua capacità generatrice. Tenga lontane da sé le varie preoccupazioni che possono minare questo stato d’animo che l’aveva pervasa e sappia che cambiando vita, i ripensamenti, sia veri che ingannevoli sono sempre in agguato.
Le auguro di tornare la donna di prima, quella che sognava avere un figlio e lottava per averlo.

Cordiali saluti e molti auguri.