Psicoterapia: valutazione percorso e decisione

Salve dottori, sono al 10° mese di terapia cognitivo-costruttivista. Qualche miglioramento nella mia situazione di partenza c'è stato, tuttavia sono sempre più tentato dalla possibilità di cambiare. Come valutare il percorso? Su che basi trarre una conclusione positiva o negativa? Quali sono i parametri da considerare?


grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, per quale tipo di problema ha iniziato questa psicoterapia?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, dopo aver risposto ai quesiti del collega cominci con il dare un'occhiata a questo articolo.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie dell'attenzione.

dott santonocito, ho deciso di iniziare un percorso di terapia per risolvere i miei sensi di inadeguatezza, la tendenza all'ansia sociale e un blocco con le donne (la definirei quasi una "repulsione" se non sapessi che di mezzo c'è la paura). Dopo anni di più o meno rassegnata accettazione, tutti questi problemi hanno iniziato a crearmi domande continue in testa ("perchè sono così?", "non avrò avuto un trauma durante l'infanzia?") che mi creavano angoscia e tristezza.

dott de vincentiis, ho letto l'articolo, grazie mille della segnalazione.

Sono stato anche da uno psichiatra, che non ha ravvisato patologie (gli ho parlato anche degli episodi ossessivi), ma che si è trovato concorde con la scelta di farmi seguire da un terapeuta per questi problemi. Mi ha detto che SOLO IO posso pronunciarmi sulla terapia che sto facendo.

Il problema è che non ne sono capace... e più ci penso e più mi impantano.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi ha detto che SOLO IO posso pronunciarmi sulla terapia che sto facendo.
>>>

Lo psichiatra che le ha dato il parere ha ragione: non può essere un altro professionista a suggerirle esplicitamente di lasciare quello attuale, anche perché chi ha il polso della situazione è lei.

Quello che però può fare è chiedere parallelamente un parere a un secondo professionista, come sta facendo qui con noi, però dal vivo. Approfondisca gli argomenti dell'articolo indicato dal collega e legga anche questo:

http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Si formi un'idea autonoma dei vari orientamenti teorici, facendo ricerche su internet, poi faccia qualche telefonata e fissi un appuntamento con il professionista che l'avrà ispirato di più. Per i suoi problemi io le suggerisco di orientarsi verso un approccio concreto, dove si ricevono indicazioni comportamentali precise su cosa fare.

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Cari dottori, ci risentiamo.

Dopo una pausa con il terapeuta che mi segue sono tornato recentemente da lui.

Mi trovo a vivere due stati d'animo contrastanti

Da un lato la constatazione che, forse, da 10 mesi di psicoterapia avrei potuto aspettarmi maggiori risultati, a cui si aggiunge il fatto che ritengo questo approccio troppo "discorsivo" e desidererei seguirne uno più attivo (avevo pensato alla TBS), mi fa propendere per l'abbandono della terapia. Inoltre mi rendo conto di come non riesca ad essere mai completamente sincero con il dottore.

Dall'altro mi rendo conto dell'affetto che mi lega a questo professionista, con il quale, bene o male, mi sono aperto come non avevo mai fatto con alcuno. Lasciarlo, con la consapevolezza di non vederlo mai più, mi causerebbe un certo dispiacere.

Complice forse anche un po' di pigrizia, per tutte queste cose sto rimandando un eventuale colloquio con un altro terapeuta.

Con l'attuale ci siamo lasciati non fissando un appuntamento ma concordi sul fatto che mi sarei fatto sentire io.

Che ne dite?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile utente, aggiungo alle considerazioni dei colleghi un altro spunto di riflessione per Lei: quali erano le sue aspettative prima di iniziare una psicoterapia? Quali sono ora le sue aspettative?
Non ho capito se, prima della pausa, è riuscito a parlarne con il suo terapeuta dei suoi dubbi in merito.
A volte, ma non so se può essere il suo caso, possiamo avere o aspettative troppo alte o comunque formulare obiettivi non raggiungibili.
Per questo è importante parlarne col dottore che la segue.
Cambiare determinati "schemi" mentali che abbiamo messo in atto per tutta la vita, nonostante la sua giovane età, può non essere così immediato e nemmeno semplice.
Fa fatica in questo o ci sono altre questioni?

"...mi rendo conto di come non riesca ad essere mai completamente sincero con il dottore..."

secondo Lei per quale ragione?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#7]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie Dottoressa,

la mia difficoltà nell'aprirmi totalmente è dovuta alla paura del giudizio. Argomento che già affrontammo in passato, comunque.
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Dr. Leonardo Fricano Psicologo, Psicoterapeuta 231 12 1
Gentile utente il fatto che lei scriva questo:

"Inoltre mi rendo conto di come non riesca ad essere mai completamente sincero con il dottore"

e purtroppo un dato che renderebbe poco efficace qualsiasi tipo di psicoterapia.

Ma potrebbe anche voler dire che il percoso di psicoterapia che ha fatto, oggi la renda pronta a dire al suo terapeuta la verita che ha dentro di lei, ovvero che non sempre e stato sincero con lui.

Il mio suggerimento è di approfittare di questo momento per potere fare un grande passo in avanti nella sua psicoterapia.

L'aspetto produttivo delle psicoterapie sono i "nodi" che si incontrano durante il percorso, il compito degli attori(lei e lo psicoterapeuta) e quello di provare a scioglierli. Da mio punto di vista, considerando le sue problematiche di natura sociali, questo "nodo" rappresenta una grande opportunità al suo percorso.

Con la speranza di avere aggiunto un contributo utile, cordialmente la saluto

Dr. Leonardo Fricano Psicologo e Psicoterapeuta
Palermo,Bagheria
tel 091 7721646 cell 393 4271998
www.leonardofricano.com

[#9]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Cari dottori, rieccomi.

Alla fine ho optato per il cambiamento. Mi sono recato da uno specialista in Breve Strategica.
Se da una parte mi sono riuscito ad aprire discretamente con questo professionista, dall'altra non ho avuto un'impressione eccellente: l'ho trovato un approccio un po' sbrigativo, materiale e abbastanza freddo (forse è proprio per la mancanza di trasporto emotivo, che sono riuscito a parlare). In più il dottore alla fine parlava per slogan: a me stanno sulle palle le persone che parlano per frasi fatte nella vita di tutti i giorni, figuratevi un professionista, per giunta psicologo.

Ah, poi mi ha assegnato un esercizio che non ho il minimo coraggio di mettere in pratica e che, molto probabilmente, non svolgerò.

Possibile che non si riesca a trovare un terapista non dico molto bravo, ma quantomeno decente?

Ma probabilmente mi sbaglio: probabilmente sono io a non essere adatto alla psicoterapia.

Un saluto.
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ma probabilmente mi sbaglio: probabilmente sono io a non essere adatto alla psicoterapia.
>>>

Oppure potrebbe essere vero il contrario: ne avrebbe un disperato bisogno, ma ancora non ha deciso di cambiare davvero.

Comunque è opportuno aspettare prima di trarre conclusioni e dare giudizi sul nuovo terapeuta da cui è stato. Il fatto che non abbia intenzione di mettere in pratica il compito assegnato è significativo: di solito le cose che più cerchiamo di scansare sono quelle che ci servirebbero di più.

Intanto, se il terapeuta è riuscito a farla aprire e spiegare il problema, questo è positivo. Se poi a lui piace parlare per slogan, ma fosse in grado di risolverle il problema, sarebbe l'ultima cosa di cui preoccuparsi.

Certo è che se non mette in atto ciò che le viene detto di fare sarà difficile vedere risultati.

Cordiali saluti
[#11]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gent.le utente
ho letto le perprlessità che ha condiviso con noi rispetto al suo percorso psicoterapeutico e alla valutazione di eventualmente un cambiamento. A riguardo mi sembra di cogliere che la terapia che dice di aver concluso, da un lato le ha lascito un legame con il professionista ma dall'altro anche un pò di insoddisfazione come se si aspettasse maggiori risultati e quindi uno stato di maggior benessere.
Lei scrive di avere avuto bisogno di una terapia più attiva, però con l'approccio strategico non si è trovato molto su questa direttività, tanto che non le va assolutamente di costringersi a fare un esercizio per lei molto faticoso.
Quello che mi colpisce è l'assenza di giudizio, ossia l'importanza che ha per lei una relazione in cui si sente davvero libero di aprire se stesso ad un altro, dove non deve difendersi da malintesi o preoconcetti, ma aprire se stesso, condividere le proprio emozioni in un ambiente privo di "minacce".
Spero che queste mie parole l'aiutino a fare chiarezza rispetto a cosa fa sentirse lei "comodo" in percorso di cura e crescita come la psicoterapia.
Ci tenga aggiornati e in bocca lupo!

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com