Un psicologo ma non ho mai avuto il coraggio

Buongiorno,

sono un utente del sito,vorrei cheidere informazioni riguardo all'Omosessualità.
Sono un ragazzo di 21 anni e porto dentro di me un problema che ho dall'età di 12 anni,e non ho confessato ami a nessuno per un consiglio.
Praticamente dall'eta di 12 anni provo attrazione per i maschi e non per le donne.
Guardare una donna non provoca più di tanto in me,cosa che invece succede quando guardo un mio coetaneo carino.
Mi porta a pensare rapporti omosessuali con quest'ultimo.
In piu faccio uso attraverso la rete di materiale pornografico gay,riguardante solo persone della mia età.
Ad oggi sono ancora vergine,ho avuto solo delle avventure sessuali con un mio coetaneo,anche mio vicono e compagno di classe,dall'età di 13 ai 16 anni,dopodichè abbiamo deciso che era meglio interrompere i nostri incontri.
Queste prove,mi hanno portato a capire che sono omosessuale,però dentro di me sento che vorrei avere una compagna accanto ed essere normale,però non ci riesco.I pensieri e l'uso di materiale pornografico omosessuale mi portano anche ad un eccessiva masturbazione nel fine settimana,poichè sono a casa dal lavoro e ho molto tempo per stare a pc e in solitudine.
Ad oggi vorrei sapere dopo le mie ricerche fatte su Internet:
1-In base a cosa l'Omossesualità non viene dichiarata una malattia,essendo un tecnico,io baso le spiegazioni,su prove e verifiche.Cioè cosa ha portato OMS a dichiarare omos. da malattia a non malattia?
2-A questo punto che risposta c'è alla domanda: Come nace l'omosessualità?
Io sono arrivato a capire che non può essere sicuramente un organo o un apparato del corpo,però sicuramente è gestito tutto nella mente,dove qui nasce l'appettito sessuale.Ovvero,c'e una parte remota del cervello o una zona che fa nascere questo orentamento?Oppure è una questione di ormoni?
3-In abse a quali prove,test,ecc.. si dichiara che non è curabile?
In giro per la rete ho trovato solo risposte che bisogna accetarla e non è una malattia.Peroò nessuno spiegava il perchè di queste affermazioni.
In più volevo c'è stato un periodo da piccolo da 7-8 anni che con delgi amichetti,delle volte ci baciavamo e ci masturbavamo,senza le iaculazione,poi soppresi dai genitori e ripresi non abbiamo più attuato questa pratica.Infatti non ho avuto più problemi,fino ai 12 anni.
Questo poteva già essere un segno che in me c'era la tendenza omosessuale?
Tutta questa situazione mi ha portato fino ad oggi ad avere situazioni di disagio sconforto,fino a stati d'animo tristi e di pianto.Io vivo con mia madre alla quale non ho mai detto queste cose,ho fatto anche delle sedute con un psicologo ma non ho mai avuto il coraggio di confessargli questo problema ci giravo intorno ma lui non capiva.Adesso che avevo trovato il coraggio quest'ultimo è andato in pensione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, se ha questo tipo di disagio le dico subito che deve trovare il coraggio (ma non ce ne vuole poi molto, in definitiva) di rivolgersi a uno psicologo di persona. Da qui si possono solo dare indicazioni generali ma non effettuare interventi veri e propri.

Riguardo alle sue domande:

1) La cancellazione dell'omosessualità dall'elenco delle malattie riconosciute è stata fortemente influenzata dal mutare dei costumi, dall'emancipazione delle comunità gay e dalla pressione di queste ultime affinché l'omosessualità venisse considerata una condizione normale.

2) L'omosessualità deriva da un insieme complesso di cause, fra cui gli ormoni giocano indubbiamente un ruolo chiave. Ma anche la psiche vi è coinvolta e anche se nel mondo animale l'omosessualità è diffusa in modo ampio, nell'essere umano la sua origine è più complessa, proprio perché la psiche umana è più complessa di quella di qualunque altro animale.

3) Come le ho detto, non in base a test ma in base a una decisione arbitraria è stato deciso di depennare questa condizione dall'elenco delle condizioni patologiche.

La questione resta comunque controversa. Le raccomandazioni ufficiali dell'OMS e dell'APA (American Psychological Association) prescrivono di non cercare di "curare" l'omosessualità e di effettuare trattamenti che vadano solo in direzione di un'accettazione. Tuttavia, alcuni psicologi e alcune associazioni - come quella che fa capo a J. Nicolosi - rifuggono a questa regola e lasciano aperta la possibilità che una persona omosessuale possa decidere di cambiare orientamento e possa tentare di farlo.

Come vede non si tratta di una questione semplice, posso solo suggerirle di trovare uno psicologo che faccia al caso suo e parlarne con lui, vagliando insieme un eventuale percorso che possa farle trovare la serenità che cerca.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Attualmente la scienza non sa ancora dare una precisa risposta ai suoi interrogativi: si ritiene che l'omosessualità sia il risultato di una complessa interazione tra fattori di tipo biologico, psicologico e culturale.
L'orientamento sessuale si esprime attraverso l'attrazione erotica, le fantasie sessuali, il comportamento sessuale, l'innamoramento, l'immagine di sè... La confusione a volte nasce dal fatto che tali fattori possono non essere congruenti: ad esempio, un uomo può avere rapporti con un altro uomo (comportamento sessuale), ma non per questo sentirsi o definirsi omosessuale (immagine di sè).
Va anche considerato il fatto che le etichette di eterosessuale, omosessuale e bisessuale non sono state inventate dalla natura, ma dagli uomini, perciò essendo categorie "artificiali", a volte possono essere più rigide di quanto non sia la realtà.
A molti maschi è capitato di avere esperienze sessuali con persone del loro stesso sesso in pubertà o in adolescenza (ad esempio, masturbazione reciproca), ma a questo non consegue per forza un orientamento di tipo omosessuale.
L'omosessualità è una delle possibili varianti della sessualità e per questo non esiste una cura per "guarire" da essa. Il grosso problema se mai sta, a volte, nell'accettare questa propria caratteristica perchè la pressione sociale rispetto ai ruoli di genere è piuttosto forte e chi sente di non corrispondere ad un modello preordinato può avere l'impressione di essere "diverso" e incompreso.
Non cerchi scuse, ma si rivolga a un nuovo psicologo o ad un consultorio per poter essere affiancato nella ricerca della SUA strada percorrere.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte,come sempre siete stati chiari e concreti.
Mi scuso per l'ortografia,ma oggi dopo che ho composto il testo,non ho avuto tempo di controllarlo e volevo contattarvi al piu presto.
Ad oggi purtroppo l'USL di competenza deve ancora sostituire il posto vacante di psicologo piu vicino al mio paese di residenza,dopo che l'ultimo è andato in pensione.
Volendo c'è a disposizione una psichiatra.
Anche se non ho mai capito la differenza tra i due.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Lo psicologo psicoterapeuta cura solo attraverso la psicoterapia. Lo psichiatra invece è un medico non necessariamente psicoterapeuta che cura di solito, ma non sempre, attraverso i farmaci.

Quest'articolo le chiarirà meglio le differenze:

http://www.giuseppesantonocito.it/art_sci.htm

Le suggerisco di orientarsi verso uno psicoterapeuta, anche privatamente se necessario. A seconda dell'approccio tenuto dal collega potrebbe non essere necessario andarci così spesso.

Legga qui per informarsi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti