Separazioni ripetute. paura per mio padre.

chiedo scusa se mi dilungherò un po'.. sono una ragazza di 17 anni, con un fratello di 20. la situazione tra i miei genitori non è mai stata delle migliori, ci siamo trasferiti 14 anni fa in un paese lontano dalla città e siam stati esonerati da qualsiasi festa, attività del paese in quanto "estranei".
mia madre è andata in depressione post parto dopo la mia nascita e già a quel tempo aveva dei dubbi sul matrimonio. (premessa, abitiamo a 200m dalla casa dei genitori di mio padre, con cui ne io ne mia madre abbiamo buoni rapporti).
mio padre iniziò a lavorare come giardiniere e mia madre ha girato parecchie cooperative svolgendo svariati lavori. spesso e volentieri io e mio fratello eravamo o dai nonni o a casa da soli. mio padre lo vedevamo nelle ore dei pasti e nei mesi invernali un po' di più, ma non è stata una figura molto preesnte. questa è stata una delle motivazioni che ha spinto mia madre, circa 2 anni fa ad andarsene di casa. mio padre è entrato in crisi, mio fratello ha eretto un muro intorno a se e io son stata presa come valvola di sfogo da entrambi i genitori. non ho molti amici e spesso tenevo tutto per me. vista la reazione di mio padre, mia madre decide di restare ma i litigi continuano e la situazione in casa è davvero pesante. a gennaio dell'anno scorso mia madre trova un alloggio e vi si trasferisce, io vengo affidata a lei e mio fratello smette di parlarle. mio padre inizia a bere e fumare, mia madre entra in depressione. io facevo una settimana da lei e una da mio padre. nella settimana in cui stavo da mio padre ogni sera dovevo "sorbirmi" i suoi pianti e le sue preghiere dove mi chiedeva di non abbandonarlo come aveva fatto mamma, di pregare che le cose tornassero a posto... etc. nel frattempo scoprii che mia madre aveva l'amante (lessi i suoi sms poichè aveva atteggiamenti strani).
verso il mese di agosto, mia madre, senza avvertimenti decise di tornare a casa. mio padre fece i salti di gioia e mio fratello tornò a parlarle.
ora la situazione sta nuovamente degenerando, mio padre arriva ubriaco sempre più spesso, mio fratello prende la situazione sul ridere e io non so cosa fare. mia madre mi ha parlato dicendomi che quest'estate saremmo tornate a vivere per conto nostro ma che era definitivo. io pero' ho paura di come la possa prender mio padre. già così beve e fuma (non solo sigarette) e mio fratello nonostante i 20 anni è poco affidabile..
come mi devo comportare? vorrei fare l'egoista, almeno per una volta, ma non ci riesco..
con mio fratello non ho un buon rapporto. non l'ho mai avuto. durante la prima e la seconda separazione se provavo a parlargli mi chiudeva la porta in faccia.
personalmente ho esaurito le idee... chiedo scusa se mi sono dilungata tanto..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, se le cose stanno davvero come le descrivi, sembra che stia rischiando di meritarti il titolo (o la condanna) di membro più equilibrato e resiliente della tua famiglia.

La vostra è una situazione delicata e complessa, per la quale sarebbe inappropriato dare indicazioni precise da qui. Dovete essere seguiti da un professionista di persona e visto che a quanto pare sei l'unica disposta a prenderti la briga di far qualcosa, devi cercare uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo familiare che possa aiutarvi. Rivolgiti direttamente alla tua Asl, magari andandoci con tuo fratello. Informati presso il tuo medico di base. Molte Asl hanno dei consultori giovani o consultori familiari dove ci si può informare e chiedere assistenza.

>>> vorrei fare l'egoista, almeno per una volta, ma non ci riesco.
>>>

Lo stai già facendo, ed è un egoismo sano: aiutando la tua famiglia aiuterai te stessa.

Se vuoi fare qualche altra domanda, siamo qui ad ascoltarti.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
La situazione della sua famiglia è molto complessa. In ogni nucleo si intrecciano le dinamiche interne di ciascun membro e quelle relazionali e dipanare la matassa non è semplice.

Il collega ha suggerito un utile percorso che coinvolga la famiglia intera.
Aggiungo che, qualora non riesca a coinvolgere la famiglia, valuti la possibilità di chiedere ai suoi genitori di avere un supporto psicologico che la aiuti a mantenere il suo equilibrio in questa situazione particolarmente turbolenta. Questo non è egoismo, ma volersi bene.

Un saluto.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
ringrazio entrambi per aver risposto.
so che entrambi sono andati da un consulente di coppia, o qualcosa di simile, ma non è servito a molto. so che mia madre ha fatto delle sedute e ogni tanto fa degli esercizi di rilassamento a casa. io l'anno scorso son andata dalla psicologa della scuola ma dopo la seconda volta ho smesso di andare in quanto non mi ci trovavo bene.
loro hanno provato a migliorare ma non sono riusciti. mi preoccupa la leggerezza di mio fratello e le precedenti reazioni di mio padre. della futura separazione ne abbiam parlato solo io e mia madre e non so quale sarà la reazione di mio padre sta volta. non voglio che peggiori ma non ho nemmeno più voglia di esser il "bastone d'appoggio" di tutti. purtroppo queste situazioni, in più l'isolamento dal paese, credo mi abbiano fatto maturare di più rispetto a molti miei coetanei e fatico a trovare persone con cui legare e trovarmi bene. e questo, per me, è davvero pesante.
non posso consigliare ai miei di andare da un altro medico perchè ci son già andati e non è servito a molto.
la mia preoccupazione è mio padre, e non so cosa fare per lui.
ps. non ho un buon rapporto con lui. non ci parlo quasi mai e non andiamo per niente daccordo per quelle poche volte che parliamo..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> purtroppo queste situazioni, in più l'isolamento dal paese, credo mi abbiano fatto maturare di più rispetto a molti miei coetanei
>>>

Questo è quasi certo.

Se oltre ai problemi che sei costretta a fronteggiare in famiglia stai avendo anche difficoltà a legare con le altre persone, questo è un motivo in più per cercare un professionista da cui farti aiutare. Se a scuola non ti sei trovata bene e se i tuoi hanno già avuto contatti con degli psicologi, che ne dici di chiedere a loro di farti parlare con uno di loro? Non necessariamente dev'essere uno di quello che hanno già visto, ma intanto puoi parlargliene.

Il fatto che la prima volta non si trovi subito lo specialista che fa per noi non significa che non ci sia. Questo è vero non solo per lo psicologo, ma per qualunque altro professionista che deve prestarci il suo servizio.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco molto bene che lei sia preoccupata per i suoi genitori e che voglia aiutarli. Al contrario di suo fratello che sembra cercare la sua queite restando in disparte, lei vorrebbe fare qualcosa per loro. Poi però si rende conto che non è giusto che lei debba sacrificare la sua giovane vita per "tenere sù" i suoi genitori.

E' vero che lei sembra più matura della sua età, ma non rischi di sopravvalutarsi perchè potrebbe restare delusa. Lei ha 17 anni e gli adulti qui sono suo padre e sua madre. Non è lei che può, neanche come figlia, aiutarli a affrontare le cose in modo diverso.

< mi chiedeva di non abbandonarlo come aveva fatto mamma>
Lei può volergli bene e stargli vicino, ma non può nè sostituirsi alla moglie, nè farsi carico del comportamento di suo padre.

Dice che non avete un buon rapporto e forse può cercare di costruirne uno, cercandolo al di là della situazione di crisi e fondandolo su eventuali cose che avete in comune.

<io l'anno scorso son andata dalla psicologa della scuola ma dopo la seconda volta ho smesso di andare in quanto non mi ci trovavo bene.>
Lei ha bisogno di una psicologa psicoterapeuta. Non so se la psicologa della scuola abbia questa qualifica, ma sicuramente quello scolastico non è l'ambiente e il contesto adatto per intraprendere un percorso di supporto psicologico.

Un caro saluto.