Convivere con la propria bruttezza

Salve,
Sono un ragazzo poco più che ventenne, da sempre single. Non ho mai avuto alcun rapporto con l'altro sesso. Aldilà delle probabili incompatibilità caratteriali, molta della mia sfortuna la attribuisco al mio aspetto fisico. Sono oggettivamente brutto, di viso, ho delle piccole malformazioni e difetti che rendono il tutto un quadro poco gradevole. Non sono solo io a percepirmi così, in quanto, frequentemente (fin dai tempi delle scuole medie), vengo preso di mira con scherni e sfottò, da parte di ragazze che mi denigrano apertamente per la mia scarsa avvenenza, per strada, sui mezzi pubblici, nelle aule dei corsi. Mi è stato detto, da conoscenti, che punto troppo in alto, che cerco ragazze troppo belle per il mio livello. Ma io non sono tipo da accontentarmi, e piuttosto che scegliere una ragazza come "ripiego" preferisco restare single, pur con tutte le angoscie e frustrazioni del caso. Posso capire una bella ragazza che scelga di ignorarmi a causa del mio aspetto, del resto anch'io mi avvicino a donne che mi piaccionom, non certo ad altre che reputo esteticamente poco piacevoli. Certo, ci sono delle eccezioni, un giorno anche a me potrebbe capitare un colpo di fortuna, una storia positiva, una ragazza disposta a passare oltre il mio aspetto perché magari mi apprezza come persona. Anche a me succede per esempio di rivalutare una ragazza che reputavo sgradevole, dopo averla conosciuta e dopo averne apprezzato le doti interiori. Ma quello che vorrei chiedervi oggi è questo: come può una persona come me, già carente di autostima, accettare il proprio difetto fisico senza tormentarsi, come faccio ogni volta che mi guardo allo specchio?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
lei fa riferimento ad un difetto specifico o al suo aspetto in generale?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> come può una persona come me, già carente di autostima, accettare il proprio difetto fisico senza tormentarsi, come faccio ogni volta che mi guardo allo specchio?
>>>

Gentile ragazzo, la risposta a questa domanda non potrà mai arrivarle per email. Se ha questo problema deve rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta di persona e affrontarlo in quella sede.

Il primo passo da fare sarà sbarazzarsi delle convinzioni limitanti.

La storia è piena di brutti che hanno avuto ampio successo con le donne. La preoccupazione che un uomo debba per forza essere bello per piacere alle donne è falsa. Deriva dall'attuale momento storico, nel quale l'uomo è andato progressivamente femminilizzandosi e facendo propri metri di misura non suoi. Contrariamente a ciò che lei pensa, la donna non è attratta solo o primariamente dall'aspetto fisico, com'è per noi uomini, ma anche dalla personalità dell'uomo che si trova davanti.

Lei è brutto solo all'esterno, oppure ha anche una personalità poco attraente? Se è così deve investire sullo sviluppare una personalità più interessante, perché su quella si può fare molto. Ma lasciandosi aiutare impiegherà meno tempo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le gentili risposte. Dr.ssa Camplone, mi riferivo all'insieme, che percepisco come un "difetto generale". Dr. Santonocito, anni fa mi rivolsi ad uno psicologo, feci diverse sedute, ma non mi sembrò di trarre alcun beneficio quindi lasciai perdere... ad oggi in effetti non mi sono ancora liberato del mio pessimismo. Forse mi rivolsi ad una persona sbagliata. Ciò che mi fa notare, riguardo l'attrazione che le donne hanno prevalentemente per la personalità, è una convinzione che anch'io razionalmente posseggo, e mi è stato fatto notare anche altre volte. Poi purtroppo succede che qualcuna per strada mi denigri apertamente (cosa che non ho mai visto fare con nessun altro, oltre che me), e ripiombo nel mio pessimismo. Non so se ho una personalità sgradevole, sicuramente sono un po' timido e introverso, e so che questi (che non chiamerei difetti) tratti caratteriali non hanno per nulla successo con l'altro sesso. Tuttavia mi dico sempre che ci sono tante persone al mondo, che una ragazza ha sempre un'ampia scelta, che sicuramente qualcuno dotato sia fisicamente che caratterialmente, lo si trova sempre. Purtroppo non è facile sopperire a certe carenze, e con gli anni la solitudine si fa pesante. L'ultima ragazza che mi ha rifiutato era davvero troppo bella. Forse dovrei realmente evitare di puntare più in alto di me.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> sicuramente sono un po' timido e introverso, e so che questi (che non chiamerei difetti) tratti caratteriali non hanno per nulla successo con l'altro sesso.
>>>

Diciamo pure, anche scherzosamente, che sono LETALI. Sicuramente molto più di quelli fisici.

>>> mi dico sempre che ci sono tante persone al mondo, che una ragazza ha sempre un'ampia scelta
>>>

Certo, ma il problema non è questo. Il problema è che la SUA possibilità di scelta in questo momento è nulla.

>>> Purtroppo non è facile sopperire a certe carenze, e con gli anni la solitudine si fa pesante.
>>>

Il fatto che una cosa sia faticosa da fare non giustifica l'inazione. Se continua a fare quello che ha sempre fatto, continuerà a ottenere ciò che ha sempre ottenuto.

>>> Forse dovrei realmente evitare di puntare più in alto di me.
>>>

Diciamo che fino a che non diventerà un po' più bravo socialmente dovrà per forza porsi dgli obiettivi più limitati. Prima s'impara a camminare, poi a correre.

>>> anni fa mi rivolsi ad uno psicologo, feci diverse sedute, ma non mi sembrò di trarre alcun beneficio quindi lasciai perdere...
>>>

Ok, ma il fatto che oggi sia ritornato "all'attacco" qui con noi indica due cose: primo, che ancora vorebbe liberarsi del suo problema e forse sotto sotto sa che l'unico che può aiutarla è lo psicologo psicoterapeuta; secondo, che ha delle aspettative troppo alte. L'aiuto di cui ha bisogno non può arrivare per email.

Legga qui e s'informi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Santonocito, senza dubbio queste caratteristiche sono difficilmente apprezzate da una ragazza, specie se bella ed estroversa, tuttavia si tratta - mi sembra - di peculiarità inestirpabili. Per i difetti fisici esiste la chirurgia (anche se in realtà sono contrario), ma per il carattere? Mi fece notare il mio vecchio psicologo, che il fine ultimo di un trattamento psicologico non era tanto la "trasformazione" in cui tanti sperano, ma l'accettazione delle proprie caratteristiche. In questo fatico moltissimo, accettarmi come "brutto" mi risulta molto difficile, volendo anche accettarmi come "timido", tuttavia non mi sembrano caratteristiche modificabili. Leggo volentieri il link che mi ha postato, e comincerò a considerare l'ipotesi di un ulteriore aiuto, anche se dovrò vincere il mio naturale pessimismo. Ma qualcosa voglio farla, è dura stare a guardare quando ragazzi della mia età non hanno nessun problema a scambiarsi effusioni e tenerezze che rendono la vita più sopportabile.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
In aggiunta alle indicazioni fornite dal collega la invito alla lettura del seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Mi fece notare il mio vecchio psicologo, che il fine ultimo di un trattamento psicologico non era tanto la "trasformazione" in cui tanti sperano, ma l'accettazione delle proprie caratteristiche.
>>>

Questa è una balla, e lo sa anche lei. Altrimenti da quello psicologo avrebbe continuato ad andarci.

Se fosse vero, saremmo tutti destinati a rimanere per sempre bambini viziati e capricciosi. È un ottima giustificazione per chi non ha voglia di rimboccarsi le maniche e fare ciò che deve fare, un ottimo modo per evitare le responsabilità.

Alcuni nostri limiti alla fine dovremo accettarli, ma non prima d'aver lavorato duramente per capire quali sono davvero, questi limiti. Altrimenti ci s'illuderà che si tratti di una questione di limiti, mentre spesso si tratta solo di una questione di voglia di faticare.

Mi scusi se sono stato troppo diretto, ma questi sono punti nei quali credo fermamente.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Dott.ssa, la ringrazio per l'interessante link. Mi servirà a decidermi se effettuare o meno questo passo, ma sto cominciando a convincermi, dopotutto tentar non nuoce. Dr. Santonocito, non ha tutti i torti, spesso c'è un duro, durissimo lavoro da fare e non sempre è facile trovare la forza di volontà adeguata. Vi ringrazio ancora per i suggerimenti, spero di cambiare e di diventare una persona combattiva, e non più pessimista.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"spero di cambiare e di diventare una persona combattiva, e non più pessimista."

Il suo pessimismo non è casuale, qualsiasi processo di cambiamento implica la capacità di accettare anche le parti di noi che tendiamo a rifiutare perché non ci piacciono.
In bocca al lupo
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
(..) mi riferivo all'insieme, che percepisco come un "difetto generale (..)

Gentile ragazzo, poiché mi sembra di capire che i suoi problemi di insicurezza sono legati anche (e nella sua percezione delle cose sopratutto) all'aspetto fisico, ha considerato l'idea di lavorare anche sul suo aspetto, individuando oggettivamente e spassionatamente i punti di forza e di debolezza, per poi valorizzare i primi e intervenire (nella misura in cui si può) sui secondi?
Non mi riferisco alla chirurgia estetica, anche perché lei parla di "difetto generale", di una sua percezione globale di qualcosa che non va, non è armonico.

Leggo ad esempio nei dati accanto al suo numero utente che esiste una situazione di sovrappeso importante (sempre che i dati siano corretti). E' qualcosa sulla quale si può sicuramente intervenire in qualche modo, migliorando in modo sensibile l'aspetto generale.
Potrebbe considerare anche uno stile di abbigliamento che doni di più al suo tipo fisico, un taglio di capelli più appropriato alle caratteristiche del suo volto. Una cura maggiore del suo aspetto in generale.

A mio avviso, se qualcosa ci fa soffrire, prima di parlare di "accettazione" bisognerebbe capire quanto si può fare oggettivamente per migliorare, e questo non solo sul fronte psicologico, ma anche su quello fisico (senza arrivare a livelli maniacali, possibilmente!)

Le donne di oggi, e soprattutto le ragazze giovani, essendo più indipendenti di un tempo sentono meno il fascino di aspetti legati alla posizione sociale o all'intraprendenza, e di converso sono più esigenti sull'aspetto fisico. Tuttavia è sempre possibile vedere coppie in cui lui è meno bello di lei, e viceversa. Quindi il fatto che lei non sia un adone non deve spaventarla.

Sul fronte della personalità, a mio avviso il problema non è tanto la timidezza e l'introversione (che ad alcune ragazze piace), ma l'insicurezza. E' sull'insicurezza che dovrebbe fare un lavoro psicologico che l'aiuti, anche in questo caso, ad individuare e valorizzare i suoi punti di forza nella sua personalità, ed a rafforzare gli aspetti più fragili.

Le auguro di trovare la motivazione necessaria per impegnarsi a risolvere le sue difficoltà!

Cordialmente,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta, Dr. Di Muro. Credo che i suoi suggerimenti vadano presi in considerazione. Le informazioni sul peso non sono sbagliate, e a tal proposito mi sono recentemente iscritto in una palestra per questo motivo, sono sicuro di poterci lavorare. Punti di forza, purtroppo, non ne vedo molti; mi piacciono molto i miei occhi ma è una cosa opinabile, dato che non hanno nulla di particolare. Nulla più. Su taglio di capelli ed abbigliamento posso sicuramente migliorare, ed è giusto che io cominci a pensarci. Indubbiamente, come fa notare, il lavoro più duro e importante che mi spetta, è quello sull'insicurezza. Oggi conversavo con una ragazza bellissima, ho fatto qualche battuta ed abbiamo riso insieme, tuttavia non ho potuto godere del suo sorriso perché ero intento a girarmi: non volevo mi vedesse ridere, ciò è molto brutto. Vorrei amarmi, accettarmi e riconoscere la mia dignità a prescindere dalla bruttezza. Vorrei guardare negli occhi il mio interlocutore senza vergognarmi di me stesso. Non ci riesco... conosco una persona che è proprio come desidererei essere io, dimostra una certa sicurezza, fiducia e autostima; è fortemente obeso, tuttavia non sembra pesargli e spesso ci scherza su. E' stimato, ha molti amici ed amiche... ma non ha la ragazza, questo conferma, purtroppo, l'importanza dell'estetica, ed il fatto che molti forse farebbero bene a rassegnarsi e badare soprattutto a rinforzare il proprio senso della dignità.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Vorrei amarmi, accettarmi e riconoscere la mia dignità a prescindere dalla bruttezza"

Questo è il punto di arrivo di un eventuale percorso psicoterapeutico che possa vederla attivamente coinvolto nel prendersi cura di sé migliorando le sue capacità di autovalutazione e integrando i suoi parametri di riferimento con altri indicatori oltre a quello relativo all'aspetto estetico.
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Utente
Utente
sarebbe magnifico.
mi sto informando sulla famosa cognitivo comportamentale, sembrerebbe fare al caso mio.
però sono in cerca di testimonianze di successo finale
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
la ricerca scientifica degli ultimi venti anni sui fattori di efficacia in psicoterapia ha dimostrata che le variabili che fanno la differenza non riguardano il tipo di orientamento ma l'alleanza terapeutica che si instaura tra psicoterapeuta e cliente, l'empatia, l'atteggiamento non giudicante da parte del terapeuta.
Il pioniere di questo tipo di ricerca è stato Carl Rogers che negli anni 40' registrò con l'ausilio del magnetofono una psicoterapia dalla prima all'ultima seduta, per studiare gli aspetti facilitanti un processo di cambiamento distinguendoli da quelli che possono ostacolarlo.
In definitiva si tratta di una scelta reciproca non tutti i terapeuti vanno bene per ciascun cliente, quindi la sua opinione conta tanto quella del professionista. Questa è la differenza fondamentale rispetto al rapporto medico-paziente.
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Utente
Utente
Ho preso appuntamento con una persona per iniziare una cognitivo-comportamentale. Vi ringrazio ancora per i vari suggerimenti, spero di trovarmi bene!
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Mi fa piacere per lei, ci tenga aggiornati se lo desidera.
In bocca al lupo