Gay. problemi di coppia

gentile dott.,sono un uomo di 38 anni ed ho una relazione da due anni con un altro uomo di 40. per quanto mi riguarda tutti sono al corrente del mio orientamento,pur non avendo mai frequentato il ‘mondo gay’. invece il mio compagno vive una situazione di totale 'clandestinità'. lui ha sempre avuto relazioni e rapporti con donne,scoprendo circa 4 anni fa un'attrazione anche per gli uomini. Ma fra noi nessun problema. Vive con i suoi e nessuno conosce la sua situaz. noi ci vedevamo a casa mia (abitiamo a circa 20 km di distanza) a seconda dei suoi impegni lavorativi, cenavamo,si parlava, rideva, facevamo sesso,etc.rare sono state le nostre uscite forse anche per il suo disagio nel fare ‘vita di coppia’ con un uomo, ma questo non mi è mai pesato.c'era armonia anche se la nostra relazione è praticamente 'gestita' da lui. ora siamo in una fase critica.ci siamo visti l'ultima volta un mese fa passando come sempre una bellissima serata. da qualche tempo ha diversi problemi lavorativi, economici,di cui mi ha ampiamente parlato,come sempre,che ovviamente lo preoccupano (lo si nota) non sapendo cosa ne sarà del suo futuro.Da quella volta non l'ho più sentito,quindi dopo una settimana mi sono fatto vivo io e gli ho chiesto spiegazioni. l'ho messo nelle condizioni di parlarmi chiaro e dirmi se non provava più nulla per me, o se voleva concludere la relazione. la sua risposta, che continua a darmi ogni volta ci si sente, è che sta attraversando un momento di forte depressione e apatia, che ha diversi problemi a me noti, che però i suoi sentimenti nei miei confronti non sono cambiati e che non pensa di concludere la nostra relazione, piano piano tutto si sistema ma ora è pieno di queste situazioni in stand-by che lo mettono in crisi. intanto io soffro perchè non si fa vivo quasi mai, lo devo sollecitare io (ma non vorrei nemmeno invadere troppo) anche se poi parliamo a lungo di ciò che ha fatto evitando, se non per chiedermi scusa per il periodo che stiamo passando e sottolineando che tutto si sistemerà, di affrontare il problema più a fondo. intanto io soffro e per spazzare via ogni dubbio, durante i primi dieci giorni del suo silenzio ho fatto degli appostamenti sotto casa sua, in incognito, guardando i suoi spostamenti (la disperazione mi ha spinto anche a questo, che vergogna però la cosa mi faceva sentire meglio) la sua macchina era sempre li, i suoi spostamenti coincidevano con quelli di sempre e quando poi ci siamo sentiti mi ha raccontato cosa aveva fatto nei giorni precedenti e tutto coincideva. quindi non c'è un'altra persona e non mi spiego questo suo rifiuto verso me così improvviso. Non so se si vuole liberare di me vedendomi come il suo ‘problema’ dell'essere gay e non ha il coraggio di affrontarmi. O forse tutto è legato veramente al lavoro/soldi, ma se fosse così allora perché in passato siamo comunque riusciti a mantenere una certa serenità. Io ho bisogno di una spiegazione anche se a lui costerà fatica. Grazie anticipatamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la perdita del lavoro rappresenta un stress notevole, cui si aggiunge nel caso del Suo compagno una difficoltà comprensibile a esternare i propri sentimenti in un mondo che condanna talvolta l'omosessualità.

Da dove viene la mancanza di fiducia? E' un' insicurezza Sua? o ritiene di avere avuto ragione di crederlo in passato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75


Gent.le utente,
la scoperta dell'omosessualità del suo partner sembra essere abbastanza recente, ne avete mai parlato? Sarebbe importante capire se è riuscito ad accettarla oppure si sente confuso a riguardo.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
non si tratta in realtà di una certa perdita del lavoro, è una situazione di ristrutturazione che cmq si preannuncia complicata sicuramente..vedo in lui la persona più onesta e chiara che abbia mai incontrato ma allo stesso tempo però chiuso e restio a chiedere ad altri un aiuto, quindi sicuramente in lui ho fiducia. allo stesso tempo vedo in lui un imbarazzo totale nell'affrontare i problemi che mi fanno pensare che piuttosto che affrontarmi preferirebbe attendere che pian piano mi dimentichi di lui. non so.. non mi spiego questa rottura improvvisa, il non considerarmi più da un momento all'altro come parte della sua vita (anche se siamo sempre stati in realtà molto indipendenti l'uno dall'altro, ma molto innamorati..)è questo che mi destabilizza non facendomi stare tranquillo, forse perchè io non reagirei mai cosi ad un problema (ma questo non significa nulla lo so..) quanto alla mia mancanza di fiducia legata ad un'insicurezza, non l'avevo mai presa in considerazione! dovrei..tendo infatti, anche nelle relazioni passate, a vivere tutto con eccessivo pathos e magari pessimismo (pur non mostrandolo mai al partner), anche se tutto fila liscio.
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Utente
Utente
gentile dott.ssa campione.
in realtà non abbiamo mai affrontato questo argomento di petto. lui prima di me ha avuto una relaz con una persona più grande di lui, durata circa un anno. per la quale non aveva grandi bei ricordi. diciamo che quando ne parlavamo mi diceva che probabilmente era bisessuale, nel senso che provava piacere nel vedere una bella donna. anche se comunque non aveva l'esigenza e trovava il rapporto tra due uomii molto più semplice, anche perchè siamo entrambi molto semplici e spartani, quindi ci accomunava questo approccio alla vita senza molti 'fronzoli'. e ero inoltre sorpreso dalla sua inibizione sessuale nei miei confronti, il fatto di stare nudi, abbracciati, in intimità con i nostri corpi, etc.. lo dico perchè da esperienze mordi e fuggi passate con persone bisex (ahimè anche sposati) non sempre è così facile. molti hanno dei 'blocchi' e delle chiusure verso proprio il corpo maschile o verso alcune parti, il fatto di baciarsi, etc. io le racconto le mie esperienze poi non so se hanno una rilevanza psicologica. Nel frattempo la ringrazio moltissimo.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Entrambi avete portato all'interno della relazione il vostro bagaglio di esperienze e di significati, la costruzione dell'identità sessuale è un processo complesso e soggettivo, sarebbe utile confrontarsi su questi aspetti per capire se da parte del suo partner c'è un disagio nel vivere il rapporto di coppia a causa della clandestinità o di altri problemi.
Tuttavia preferire una relazione omosessuale perché si ritiene sia più semplice può essere una semplificazione fuorviante, così come pensare di essere bisessuale solo perché non si è indifferenti alla bellezza di un corpo femminile.
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Gentile utente,
il suo compagno 4 anni fà scopre una nuova parte di sè, conosce e frequenta lei, ma vive con i suoi. State bene insieme ma nessuno deve saperlo.
Mi colpiscono alcune sue affermazioni : "rare sono state le nostre uscite..per il suo disagio...ma questo non mi è mai pesato.c'era armonia anche se la nostra relazione è praticamente 'gestita' da lui". E' sicuro dell'armonia di cui parla?
E' evidente che il suo uomo non ha solo difficoltà lavorative, ma evidentemente è entrato in un conflitto emotivo in cui è più facile evitare certe situazioni, piuttosto che affrontarle. Scoprirsi omosessuali a 40 anni e vivere con i propri genitori, non è semplice . Contemporaneamente avere una storia clandestina, in cui non c'è spazio per nessuno al di fuori di voi, penso generi un ulteriore carico di angoscia piuttosto che alleggerire il problema.
Questa angoscia oggi la sente anche lei. Lei certe dinamiche le ha superate da anni. Il suo compagno le stà vivendo oggi e le vostre differenze, potrebbero essere una risorsa o un'ostacolo. Dipende da voi. Da quello che volete veramente.
Farebbe bene ad invitare il suo compagno ad avere un atteggiamento più responsabile nei suoi confronti, se anche lui ci tiene a mantenere il legame. A farsi aiutare, se non riesce a gestire certe situazioni.
Datevi un tempo. Datevi il permesso di sbagliare. Evitate di prendere tutto troppo sul serio.
Se anche così, non funziona, sarà opportuno, per entrambi, separarsi.
Vi faccio i miei auguri,

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

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Utente
Utente
gentile dott Fantasia la ringrazio per il suo contributo. si, comunque sono sicuro dell'armonia di cui parlo. è chiaro che siamo usciti qualche volta con Paola ad esempio, la mia migliore amica, con la quale abbiamo passato dei bellissimi momenti. siamo chiaramente andati in vacanza, fatto qualche fine settimana in camper. ma la nostra vita di coppia si 'svolgeva' a casa mia, in giardino curando l'orto, i fiori, etc.. non mi è mai pesato, mi pesava il fatto non vederlo. ma ci scambiavamo entrambi tutto ciò di cui avevamo bisogno, rispetto e amore. quando dico che la storia era 'gestita' da lui è per via dei suoi impegni di lavoro e per la sua situazione. io ero quello più libero anche professionalmente. non ho mai avuto un atteggiamento eccessivamente 'fondamentalista' verso il coming out, e verso chi non lo fa. non mi sono mai sentito di spingerlo a 'pubblicizzare' il nostro rapporto. è chiaro che questo è un limite, ed il fatto che mi stia rivolgendo a voi ne è la prova lampante. sicuramente il mio passo successivo sarà pretendere una spiegazione. che ognuno si prenda le proprie responsabilità. la ringrazio
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha provato a parlare con il Suo compagno e a verificare che tipo di sentimenti prova il Suo compagno adesso?

Le congetture e le ipotesi ci aiutano poco.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa Pileci,
certo che gli ho chiesto dello stato dei suoi sentimenti, e ogni volta che ci si sente glielo chiedo. come vi raccontavo, mi dice che mi vuole bene, che non vuole interrompere il nostro rapporto, etc.. durante l'ultima conversazione al telefono, venerdi scorso credo, gli ho detto in sintesi che io mi fidavo di quello che diceva (è ovviamente più 'comodo' per me pensare che mi ami e che questo black out fra noi sia dovuto al fatto che sia sovrastato da problemi suoi..) e che se le cose stavano in questa situazione di stallo io avrei aspettato momenti migliori. e lui mi ha risposto 'stai tranquillo, nulla è cambiato dall'ultima volta che ci siamo sentiti'.. stasera comunque lo richiamo giusto per ribadire che questa sua assenza di comunicazione è anche una cattiveria nei miei confronti. io gli lascio anche spazio per star da solo, riflettere, etc.. ma questa non curanza nei miei confronti non la trovo giusta..
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
sembra che la fiducia che lei ripone nel suo compagno derivi da un tentativo di attingere ad una fonte sostitutiva di rassicurazione, forse questo aspetto andrebbe chiarito insieme al suo risentimento che sta rischiando di creare una "barriera" all'interno della relazione.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Campione i pensieri che occupano gran parte della giornata si dividono i due tronconi (spero di essere chiaro..)
- da un lato penso. si lui mi ama ma è combattuto fra tutti i suoi problemi (che già ho descritto..) compreso quello di avere una relazione 'clandestina' con un uomo, quindi la sua omosessualità. quindi perchè non credergli, visto che ci tiene sempre a precisare che mi ama, che non vuole concludere la nostra relazione, etc..sto in disparte e attendo, sarà un periodo di crisi. quante coppie li affrontano (anche più lunghi) risorgendo poi più uniti e innamorati di prima. (questa è la parte ottimistica della mia giornata, dove vedo primavere, distese di lavanda, prati in fiore, passerotti che si baciano, etc..ridiamoci un pò su!)
- per contro invece mi dico.. lui non mi chiama, non si fa vivo, semplicemente non ha voglia di affrontare una questione cosi seria con me e preferisce tacere, non chiamarmi, etc.. con la speranza che piano piano mi dimentichi di lui. è troppo combattuto con la famiglia, gli amici 'conservatori' e non può sopportare con gli altri questa finzione (anche se la ns relazione lo toglieva dalla famiglia e dal suo entourage un paio di volte alla sett)è un comportamento (atroce, lo so) ma in cui molti si possono rivedere. A me succede, ad esempio, non so se è equiparabile a questa sua 'fuga', con la mia famiglia o con gli amici. mi capita di tacere o non comunicare, se non in casi limiti, su miei eventuali problemi o preoccupazioni, preferisco non affrontarli con loro, non coinvolgere coloro che mi vogliono bene, toglierli da eventuali preoccupazioni che sono mie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
solo da un confronto aperto e sincero con il suo compagno potrà comprendere quale significato attribuire ai comportamenti, se non riuscite a farlo da soli potrebbe proporgli di un colloquio di coppia con uno psicologo, dato che lei ha già avvertito le difficoltà ad aprirsi completamente da parte del suo partner.