"tristezza"

salve,sono una ragazza di 23 anni e sono fidanzata con un ragazzo da circa 3 anni.2 anni fa è stato molto male perchè non sapeva cosa fare della sua vita, se lavorare,se studiare,io ho cercato in tutti i modi di stargli vicino ma si chiuse completamente in se stesso,solo ogni tanto ne parlava e solo con me e per un anno non ha fatto praticamente nulla,cosa che lo faceva sentire ancora piu in colpa. Questa storia è andata avanti per circa un anno e io gli sono stata vicino per tutto il tempo,anche se lui mi faceva capire che l'unico modo per stargli vicino era lasciarlo "solo". io ovviamente soffrivo moltissimo e quando lui poi è stato un pò meglio abbiamo deciso di prenderci una pausa che è durata 3-4 mesi. ora da almeno 4-5 mesi ci stiamo rifrequentando, anche se è molto difficile dato che viviamo con 700 km che ci dividono. lui sta ricadendo in questa "depressione" che ultimamente sembrava superata dato che aveva iniziato a lavoricchiare, ma questo lavoro non è esattamente quello che sognava e lui non è assolutamente un tipo che si accontenta. ora mi chiedo e vi chiedo cosa e come posso fare per aiutarlo senza asfissiarlo? vi ringrazio.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Pensare che, se lui stesso le ha chiesto di rispettare il suo bisogno di solitudinne, più mette in atto tentativi di avvicinmento, più questi potrebbero farlo stare peggio.

Oltretutto i rapporti a distanza non riscuotono quasi mai di particolari facilitazioni.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

è difficile dire se si possa trattare di un caso di lieve depressione, che richiederebbe intervento specialistico, o se invece quello che ha portato il tuo ragazzo a sentirsi così è tutt'altro.
Come ha reagito la sua famiglia al fatto che per un anno è stato a casa senza lavorare nè studiare?
Forse non hai un quadro preciso della situazione, vista la distanza piuttosto importante che vi separa.
Sei sicura che la richiesta di "lasciarlo solo" non fosse semplicemente un tentativo di chiudere la storia?

Qualche mese fa inoltre ci hai illustrato una situazione relazionale non certo facile, dicendo che il rapporto con il ragazzo è "morboso" e specificando "passo intere notti a piangere e quando ci capita di litigare inizio a tremare e a respirare male".
Ci hai detto anche che hai la necessità di sapere esattamente cosa sta facendo e di farti raccontare da lui tutto quello che fa.
Ti sei occupata di questo problema rivolgendoti ad uno psicologo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Sono sicura che il suo problema è stato questo,perchè dalla maturità in poi ha iniziato a sentirsi cosi. lui ha un sogno che purtroppo non riesce ad avverare è per questo sogno che ha perso un anno della sua vita e forse è anche per questo che la sua famiglia non ha "fatto niente"; anzi essendo lui molto chiuso i suoi fratelli si rivolgevano a me e insieme ai suoi facevano quasi completamente affidamento su di me.Per "lasciarlo solo" intendo lasciarlo in pace,non chiedergli come sta o cose del genere ma aspettare sempre che lui si avvicini a me e mi spieghi,cosa che può portare anche a non sentirlo per qualche giorno,cosa che ovviamente mi fa male.quando scrissi quelle cose,mesi fa, ero nel periodo in cui con lui le cose non andavano bene per questo motivo,lui si allontanava da me per questi suoi problemi e io pensavo fossero dovuti al nostro rapporto,cosa che mi rendeva ancora piu morbosa. quando poi ci siamo separati le cose sono migliorate,io ho imparato in qualche modo a camminare con le mie gambe,cosa che mi ha fatto molto bene.io voglio aiutarlo,non posso lasciarlo da solo, ma se il mio unico aiuto può essere il "mettermi da parte" ho paura che possa diventare un male che farei a me stessa,cosa che probabilmente è già cosi!
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"se il mio unico aiuto può essere il "mettermi da parte" ho paura che possa diventare un male che farei a me stessa,cosa che probabilmente è già cosi!"

Penso che al di là della situazione attuale dovresti lavorare con l'aiuto di uno psicologo sulle insicurezze che vivi e sulla necessità di instaurare rapporti morbosi, nei quali senti il bisogno di controllare totalmente l'altro.
Se non riuscirai a trovare un equilibrio nel modo di rapportarti al tuo ragazzo (ma forse anche alle altre persone con le quali sei in rapporto affettivo) continuerai a vivere in maniera molto tormentata le relazioni.
Le reazioni che hai riferito di avere quando discuti con il tuo ragazzo infatti meritano un approfondimento per capire da dove nascono e come fare a superarle.
Ci hai pensato?