Disturbo psichico

gentili dottori
ho 23 anni e studio medicina a napoli
vi racconto la mia storia

sono nato prematuro a 7 mesi e sono stato per i primi tre mesi della mia vita in incubatrice lontano da casa
tornato a casa, per circa 2 mesi alle 7 di sera, piangevo ogni giorno per un ora intera. l'EEG indicava che era tutto apposto.

durante la pubertà ero molto aggressivo con i miei fratelli. tiravo capelli e menavo pugni senza motivo.
in 4-5a elementare ricordo che alle feste di amici in serata ad un tratto era come se non sapevo dove mi trovassi

soffrivo di enuresi notturna fino ai 12 anni e questo mi creava problemi perchè avevo timore nel dormire fuori casa.

ho avuto un educazione abbastanza severa e poco orientata al dialogo anche se i miei genitori mi vogliono un bene dell'anima.
Mio padre spesso metteva in competizione noi figli nello studio al fine di stimolarci

alle scuole medie ero molto competitivo e, anche se era una competizione molto sentita, era comunque "funzionale" perchè mi invogliava a dare sempre il massimo per primeggiare
in terza media ho iniziato a manifestare in maniera lampante i primi problemi: avevo in testa e non se ne andavano nemmeno a martellate bestemmie e offese sacrileghe che dovevo scacciare con frasi senza senso (questo per 4 o 5 mesi poi scomparvero da sole).

durante il liceo avevo vari complessi: dai capelli all'altezza ai vestiti ma comunque tenuti sotto controllo
verso il finire del liceo a un tratto non riuscivo più a vivere; tutti questi problemi si amplificavano giorno dopo giorno.Ad un tratto leggendo sintomi qua e la temevo di aver preso l'AIDS e avevo la paura di morire. ne ero sicuro, nemmeno le analisi riuscivano a farmi cambiare idea e non dormii per quattro giorni.

da allora ho iniziato a girovagare tra psichiatri e psicologi.
adesso i miei problemi pur essendo realistici danno molto fastidio
1.quello più limitante ma allo stesso tempo il meno importante (per il mio futuro) è il fatto di non sapere dove mi trovo quando sto fuori casa; mi perdo spesso..,di strade ne conosco poche
2.penso 24 ore su 24 agli esami anche quando esco o vedo la tv; x me esiste solo lo studio...quando mi preparo per un esame voglio solo il 30 ma allo stesso tempo mi convinco di non riuscire a prenderlo. quando studio sono veramente stressato e non studio più per il piacere di farlo ma perchè sono "obbligato" a raggiungere il 30...mi sento in competizione con gli altri e risento anche dei risultati degli altri

le diagnosi fornite dai medici sono state varie
prima disturbo ossessivo poi disturbo dissociativo poi disturbo post traumatico da stress complesso e dissociazione strutturale

la mia terapia è
zoloft 150 mg
zyprexa 10 mg
depakin 300 mg
emdr con approccio cognitivo

quello che vi voglio chiedere è
1.possono i miei problemi almeno in parte derivare dai primi mesi o anni di vita?
2.possono anche i pensieri intrusivi essere riconducibili a una dissociazione strutturale e a un ptsd e non a un ocd?
3.si può guarire da questo problema ed essere felici e stare bene definitivamente?

cordialmente
vi auguro buon lavoro
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazzo, sapere se dipende da esperienze vissute nei primi di anni di vita non ha alcun valore operativo, ciò che conta è trovare strategie attuali per uscire da certe trappole. Perchè disturbo post traumatico? cosa avrebbe subito?
ciò che racconta potrebbe essere compatibile con le diangosi di sisturbo ossessivo e dissociativo.

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile utente, per rispondere alle Sue domande:

1.possono i miei problemi almeno in parte derivare dai primi mesi o anni di vita?

Se così fosse moltissime persone sarebbero distrutte da esperienze precoci ad esempio di mancato/inadeguato accudimento. L'accudimento non spiega tutta la psicopatologia, ci sono correlazioni con patologie in età adulta ma non sembrano rientrare nel Suo caso. In altri termini noi esseri umani siamo davvero pieni di risorse per poter fronteggiare le difficoltà, anche gli eventi cosiddetti "traumatici". Diversamente, se così non fosse, saremmo proprio messi male.

2.possono anche i pensieri intrusivi essere riconducibili a una dissociazione strutturale e a un ptsd e non a un ocd?

sì, ma non faccia autodiagnosi. Spetta al medico psichiatra o allo psicologo: quelle che ha scritto sopra sono poco comprensibili. Ha contattato professionisti diversi per un secondo parere?

3.si può guarire da questo problema ed essere felici e stare bene definitivamente?

questo dipende davvero dalla diagnosi!

Le suggerisco un articolo sul DPTS, se vuole:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
carissima dott.ssa Pileci
ho trovato il suo articolo molto esaustivo anche se usa un linguaggio tecnico ma comunque chiaro per la comprensione!

vorrei se possibile continuare questa discussione con lei

le riferivo solo quello che mi è stato detto da medici qualificati e cerco di capire

per essere più chiaro
fino ad ora ho contattato diversi specialisti
il 1o e il 4o (psichiatri) mi han detto che ho un disturbo ossessivo e episodi dissociativi possono rientrare in questo spettro ansioso
il 2o (psicologa) mi ha detto che ho un disturbo dissociativo e il doc era solo un tratto di personalità dissociata il più sviluppato
il 3o (psicologa) quello che mi ha in cura adesso mi ha detto che ho un "io" dissociato con un tratto di personalità persecutoria che assomiglia molto a un doc (ma non lo è) e un tratto "adulto" predominante e che questa dissociazione derivi dal "trauma" subito appena nato.

per esser ancor più esplicito
i miei almeno in quest'ultimo anno non "sono pensieri intrusivi" (presenti in minima parte 10%)... è vero sono costanti ma non intrusivi.io non mi stimo penso di essere sempre "l'ultimo della classe" ma non so spiegarne il motivo quindi presuppongo derivi da una sfera inconscia

inoltre non ho "rituali" per neutralizzare questi pensieri che mi affliggono, e non sapete quanto...
c'è solo una rassegnazione e mancanza di voglia di studiare in queste condizioni ma, nulla di più.

poi i miei problemi non sono apparsi da un giorno all'altro
già all'asilo avevo difficoltà a socializzare guardando sempre a terra
pensavo sempre che il giorno dopo sarei morto

1) non pensate che il mio disturbo e il doc abbiano manifestazioni fenotipiche simili ma possano non essere la stessa cosa?

per tornare alla questione dei primi mesi di vita
è vero che un mancato accudimento non può essere in maniera esclusiva il fattore patogenetico ma è anche vero che una estrema trascuratezza può portare a un incompleto sviluppo del sistema ventricolare del cervello e a un ritardo

poi voi sapete meglio di me che il cervello completa il suo sviluppo nei primi mesi di vita e comunque se non c'è un "ambiente" ideale non si svilupperanno "connessioni" ideali tra i neuroni nelle vie nervose

2) voi pensate che non sia un trauma il distacco dalla madre (fonte di accudimento)? non posso io essermi sentito in pericolo di vita?

3) poi come mai di noi tre fratelli gemelli solo io ho problemi psichici? guarda caso solo io che sono stato in incubatrice x 3 mesi? come spiegare il pianto di 1 ora (non di 5 minuti) per ben due mesi senza che le braccia di mia mamma mi calmassero? dico io, già allora si evidenziavano i primi problemi con uno "stile di attaccamento" patologico!

grazie buona serata

cordiali saluti
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