Malinconia a 3 anni ?

Buongiorno!
Ho una bambina di 3 anni, aperta e socievole, che, negli ultimi tempi, in momenti anche particolarmente piacevoli e sereni, dice che ha voglia di piangere o che si sente triste. Alle mie domande risponde che non sa perchè si senta triste. Sono un po' preoccupata e soprattutto non so come reagire (dare importanza alla cosa o no?). Confesso di essere un po' nervosa in questo periodo e mi capita di sgridarla forse troppo: è colpa mia? Ringrazio lo staff intero per qualsiasi consiglio vorrà darmi.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51
Gentile utente,

E' nata da poco una sorellina o un fratellino in famiglia?
Qualcosa è cambiata nella sua vita (della nostra utente voglio dire)?
Lei dice di esere un po' nervosa? Perché, da quando, e in che modo è cambiato il suo comportamento?
Se ne può sapere di più, insomma?

E' molto tempo che non abbraccia stretta la sua bambina, con trasporto e con amore? Lei sente di amarla?

La bambina sta bene fisicamente?
Il pediatra cosa dice del suo stato di salute?

La bambina disegna? Quali colori adopera?

Può inviare qualche disegno?

La bambina racconta di fare brutti sogni, e se sì, quali?

Perché ha messo nelle sue note il suo peso?

Lei ha 43 anni, quindi ha avuto la bambina a 40. E' rimasta incinta naturalmente?. Ha altri figli più grandi?

E' sposata o ha un compagno con cui convive?

Qualche notizia sul padre della bambina?

Può farmi avere queste informazioni?

Per ora la ringrazio e, in attesa di più ampie notizie, La saluto con viva cordialità.

Dr. A. Vita

Dott. Antonio Vita
62019 - Recanati (Mc)
antonio.vita@psicovita.it
sito web: www.psicovita.it



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Dr. Giuseppe Paolo Fichera Psicologo, Psicoterapeuta 9
Gentile signora,
Le consiglio di dare “serenamente” importanza alla cosa.
Dia valore al vissuto di sua figlia, cercando di farle capire che la mamma c’è ed è interessata ad ascoltare e accogliere i sentimenti della bambina, compresa la tristezza e la voglia di piangere.
Questo significa anche evitare di “disconfermare” il vissuto della bambina dicendole ad esempio che “non deve essere triste”.
Questo è un atteggiamento efficace perché la bambina sia più predisposta ad aprirsi con lei e ad esplorare le motivazioni di questa tristezza e questa voglia di piangere,

ci tenga aggiornati,

Cordialmente
Giuseppe Paolo Fichera

Dr. Giuseppe Paolo Fichera
Psicologo - Psicoterapeuta
www.giuseppepaolofichera.com

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Dr.ssa Nicoletta Suppa Psicologo, Psicoterapeuta 1
Gentile signora
sono d'accordo con il dott. Fichera sull'importanza di non discorfermare quello che sua figlia sta provando. A volte i bambini soffrono in silenzio piuttosto che fare e dire quello che loro avvertono come sgradito ai genitori, in questo caso invece sua figlia sta comunicando qualcosa; per cui mostri un atteggiamento comprensivo e accogliente, lasciando passare il messaggio che a volte può capitare di essere tristi e questo non è un dramma. Soprattutto che può capitare anche agli adulti. Le dico queste parole perchè i bambini, per la loro sensibilità, sono in grado di cogliere gli stati d'animo delle persone a loro più vicine e di "esternarli" loro stessi, quando questo non è possibile da parte dell'adulto. Lei dice di stare attraversando un periodo di nervosismo (non specifica altro), forse sua figlia lo ha colto e le sta comunicando che si può anche dire di stare male.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Nicoletta Suppa

Dott.ssa Nicoletta Suppa
AISC Via Brescia 48/a Roma Tel.06841214

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

sarebbe opportuno di parlare di questo problema di sua figlia con il suo pediatra, in modo da consentire una visita a sua figlia.
Nel caso in cui la situazione possa essere degna di una attenzione diversa potra' essere indirizzata da uno specialista in neuropsichiatria infantile.
A volte i bambini presentano fasi transitorie di questo tipo senza che ci sia una patologia sottostante.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Marco Ventola Psicologo, Psicoterapeuta 6
Gentile Signora,
mi sembra di capire che lei stia vivendo un momento particolarmente complesso della sua vita, un momento che la induce ad essere nervosa e a riversare la sua confusione su sua figlia, sgridandola eccessivamente.
Lei forse ha bisogno per prima di prendersi uno spazio di riflessione su quello che le sta capitando e che le impedisce di vivere serenamente il rapporto con sua figlia.
Malninconia a 3 anni? Forse si, se la malinconia è quel sentimento di mancanza del rapporto precedentemente intessuto.
Ma i rapporti non sono sempre lineari è pure vero che potersi dare "un'occhiata dentro" per capire cosa le sta succedendo può sicuramente esserle di aiuto.
Cordiali saluti
dott. Marco Ventola
www.gruppipsicologici.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile Signora,
È importante che lei riferisca di stare attraversando un periodo difficile. Un bambino dell'età di sua figlia è ricettivo soprattutto agli stati emotivi del suo ambiente familiare: magari non può capire i problemi pratici degli adulti, ma sente molto bene se la mamma si sente male.

Potrebbero inoltre essere importanti anche informazioni che non ha riportato nella sua richiesta, ad esempio relative alla situazione familiare nel suo complesso.

Le suggerisco di interpellare il pediatra e di cercare aiuto per una psicoterapia familiare o presso uno psicoterapeuta dell'età evolutiva.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Serena Rigamonti Psicologo 14
Carissima, dalle parole che scrive si capisce che sta passando un periodo di nervosismo però non specifica i motivi, di conseguenza anche sua figlia potrebbe assorbire ciò che le sta accadendo, ma non si può dare un'opinione precisa perchè le informazioni che ci dà sono veramente poche. Concordo con il collega che le consiglia di rivolgersi al suo pediatra ed eventualmente in seguito a ciò che le dice rivolgersi ad uno specialista dell'infanzia o ancora meglio ad terapauta familiare.

Dr.ssa Serena Rigamonti

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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Signora
l'unica cosa che potrei aggiungere alle risposte già fornite dai colleghi è che se lei è preoccuoata è verosimile che abbia percepito un grosso cambiamento rispetto alla normalità. Questo ci dice che stà succedendo qualcosa e che probabilmente è necessario intervenire. L'unico consiglio che mi sento di darle è di non chiedere troppi perchè alla bambina riguardo ai motivi che la rendono triste, spesso i bambini non conoscono le cause del loro malessere ma se vengono messi davanti alla necessità di ammetterlo si sentono profondamente frustrati. Io chiederei una consulenza pricologica con un collega che si occupi dell'età evolutiva; spesso la soluzione (sopratutto quando si tratta di bambini così piccoli) è più vicina di quanto si possa immaginare.

Con i migliori auguri

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Dr. Juanita Pilar Coppola Psicoterapeuta 4
Cara signora, anche i bambini esprimono disagi e sofferenza che hanno poche cause perche il boro ambiente e le loro esperienze sonolimitati. I bambini hanno maggiori diffcoltà degli adulti ad esprimersi perche, oltre a imitato vocavolario, come spesso capita agli adulti, non sanno riconoscere le loro emozioni, anche queste limitate alla sopravivenza ( paura, curiosità, solitudine, sconforto,sicurezza, stabilità, amore, senso di colpa). Se un bambino vive tensione intorno a se ne viene coinvolto e insorge paura di abbandono, paura di non essere amato,di non essere desiderato, perde il senso di sicurezza e di stabilità e sente la sua impotenza come una colpa , puo sviluppare forte angoscia che esprime con cambiamento di abitudini, isolamento, disinteresse. Come succede spesso l'aiuto di un esperto esteso al nucleo famigliare puo aiutare gli adulti a comprendere meglio se stessi, il mondo dei bambini e quindi le interelazioni, per cui l'affetto dei genitori, e Lei ne dimostra tanto, puo essere più efficace nel rispondere ai bisogni del figlio, alcuni comuni a tutti i bambini, altri personali di quel dato bambino. Sua figlia può quindi essere aiutata da Lei. Molti auguri

Dr J P Coppola Medico Specialista in Psicoterapia Ipnotica,Presidente AIPPIonlus: Psicoterapia integrata Psicotraumatologia Integrata

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