Disagio di mio figlio a scuola

Salve,
sono la mamma di un bambino di tre anni che frequenta il primo anno di scuola materna. E' sempre stato un bambino molto espansivo...da qualche settimana ogni mattina che lo porto a scuola scoppia a piangere fino ad arrivare a rimettere.Oggi ho parlato con la maestra per riuscire a capire cosa sta succedendo al piccolo, mi ha detto che a scuola e' molto triste e rimane molto rigido durante tutta la giornata e ogni volta che mangia ha paura che rimette.
Parlando con lui sono venuta a sapere che ogni volta che rimette lo mettono in punizione fuori dalla porta (una maestra nega invece l'altra mi dice che questo avviene solo se il bambino si provoca il vomito).Ha frequentato anche il nido il primo mese e' stato difficile ma poi andava tranquillo. Lui e' molto attaccato a me. sono molto preoccupata per questo suo comportamento.
grazie
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

ci vorrebbero maggiori dettagli per capire bene cosa sta succedendo al bambino; il fatto che "si provoca il vomito" mi fa pensare che ci sia qualche motivo da approfondire, forse legato al cibo o all'ambiente scolastico.

Sul metodo punitivo adottato dalle maestre non sono per niente d'accordo, specialmente con bambini di quell'età.

Le suggerirei di provare a parlare ancora con Suo figlio per capire meglio l'accaduto e di consultare anche il medico pediatra.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
all'età di Suo figlio il rapporto con il cibo, magiare, evitare di mangiare, vomitare....rappresenta una "modalità di comunicazione" di un disagio.
Diventa indispensabile approfondire sia con il bambino, che negli ambienti di frequentazione del piccolo: scuola e casa, le svariate dinamiche che suo figlio vive e che non riesce evidentemente a verbalizzare

Assolutamente no, per i metodi coercitivi e punitivi.

I sintomi, vanno decodificati, no puniti, altrimenti si corre il rischio di rinforzarli.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
i comportamenti del suo bimbo andrebbero decodificati e compresi alla luce di ciò che avviene in particolare in famiglia e a scuola.

In linea del tutto generale pianto, vomito ecc. riferiti alla frequenza della scuola materna possono segnalare una certa difficoltà del bambino a separarsi dalla madre. ->Lui è molto attaccato a me>.

Se suo figlio però ha avuto un inserimento iniziale sufficientemente buono e poco problematico e le cose sono cambiate successivamente potrebbe essere anche che sia avvenuto qualcosa che lo abbia turbato (a scuola, in famiglia ecc.)

Gli atteggiamenti punitivi delle insegnanti sostengono e amplificano il disagio,le suggerirei di parlarne ancora con le maestre.

Ritengo sia il caso di fare luce su quanto suo figlio sta esprimendo attraverso i suoi sintomi per poi supportarlo adeguatamente a superare le sue difficoltà.

Dato che ci parla del protrarsi del problema da qualche settimana, potrebbe essere utile rivolgersi ad un nostro collega personalmente, anche presso il servizio pubblico.

Se vuole aggiungere altro per chiarire meglio la situazione, la ascoltiamo.

Cordialmente







Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione posta al mio caso!
A settembre, quando ha iniziato la materna, era tranquillo sia a scuola che a casa. Dopo circa 3 settimane ha avuto una forte influenza intestinale e per 15 giorni è rimasto a casa. Qualche giorno dopo essere rientrato, siamo stati chiamati perchè piangeva disperato e non riusciva a calmarsi. Una volta portato a casa si è calmato e dopo vari tentativi di sapere il motivo di questo suo pianto, ci ha detto che si è messo piangere perchè a scuola aveva visto un bambino che vomitava. Da quel giorno a scuola ha cambiato atteggiamento, mentre a casa è un bimbo solare e iperattivo,l'unico cambiamento notato a casa è che si mangia le unghie.
grazie ancora
[#5]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

l'onicofagia (mangiarsi le unghie) potrebbe essere una modalità per scaricare la tensione che si è accumulata.

Perciò non lo riterrei un episodio a sé, ma lo considererei un indice del livello di tensione del bimbo.

Se lo desidera ci tenga informati sull'esito degli accertamenti che farà.
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Ok, vi terrò informati! Grazie ancora per i consigli e la disponibilità!!!