Padre con malattia terminale

buon giorno,
sono molto triste da parecchi giorni.
il mio carò papà ha 80 anni, all'età di 57 anni a causa di trombosi alla gamba gli è stata diagnosticata la sindrome da anticorpi antifosfolipidi.
un paio di anni dopo ha avuto un altra trombosi nell'altra gamba e alla giuculare, fortunamente tutto è andato per il meglio.
lui è una persona molto scrupolosa e si è ben curato con la terapia prescritta.
sfortunatamente alla fine del 2012 ha avuto prima un influenza stagionale niente di preoccupante e subito dopo un forte dolore alla piede destro, prendendo sempre gli anticoagulanti e avendo l'uricemia un po alta si pensava fosse la gotta.
dopo qualche giorno con il persistere del dolore ha fatto un ecodopler.
ischemia critica del piede dx.
e lì è iniziato il suo e nostro calvario.
ricovero urgente in chirurgia vascolare.
2 interventi con esito negativo e infine l'amputazione della gamba sopra il gionocchio.
pensamo che tutto si era risolto...l'1 gennaio doveva essere dimesso, giorno 31 pomerigio è iniziata una forte febbre. la notte dopo è andato in ipotensione i medici sono riusciti a rimetterlo in sesto...e pensavamo che il brutto fosse passato,
ed invece i medici mi hanno detto che si trattava della forma catastrofica della sindrome, l'altro ieri il medico mi ha detto che nelle sue condizioni sarà impossibile sperare in una guarigione. ha dei micro emboli sparsi sui polmoni trombosi alla gamba e alle braccia . e dio sa dove gli altri. sono da poco tornato dall'ospedele ci diamo i turni nell'assisterlo. con mia madre mio fratello e i suopi 2 fratelli.
lui e cosciente e nel pieno delle sue facoltà mentali. ci dice che sta morendo ci da le ultime raccomandazioni...che strazio...io e mio fratello continuiamo a mentirgli...no pà è solo una polmonite da deambulazione stai guarendo...non so quanto ancora resisteranno i suoi organi la situazione è molto critica...e io soffro terribilmete...so che ha 80 anni so bene di che patologia si tratta e so bene che è una gran cosa che sia arrivato a quell'età, io ne ho 40 sono sposato e sono il figlio magiore...sono quello che parla con tutti che da le buone o cattive notizie. io sono quello che si "spaccia" come figlio forte e coragioso. sto portando un peso terribile che sono quasi certo pagherò in futuro. riesco a trattenere le lacrime in presenza segli altri...ma appena resto da solo crollo e piango. con mio padre abbiamo vissuto una vita di conflitti ma tutti e due siamo sempre stati certi del forte affetto che ci lega.
amo mio padre con i tanti suoi pregi e altrettanto tanti difetti.
mi sono sfogato un po...mi scuso per le omissioni e i tanti errori di ortografia che sicuramente ho commesso ho scritto tutto di getto e francamente non mi interessa...non mi sento di rilegere altrimente mi rimetto a piangere...tanto lo faccio lo stesso.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signore,
mi spiace che suo padre stia così male. L'aver vissuto un rapporto pieno di conflitti, come lei ben sottolinea, non implica il venir meno dell'affetto. Anzi, a volte i conflitti spesso sono indicatore di relazione: quando non ce ne sono del tutto, forse non c'è rapporto.

Lei sta facendo quello che va fatto, e per cui nessuno può prepararci: sta accompagnando la sua famiglia (non solo suo padre, ma tutta la famiglia) in un momento difficile e doloroso. Ed i suoi "crolli" sono comprensibilissimi: si sta prendendo sulle spalle un peso, e per quanto possa avere le spalle larghe, certamente è un fardello che si fa sentire.

Ci scrive che suo padre sta lasciando disposizioni e raccomandazioni: se ora io fossi sul letto di un ospedale, in condizioni di salute molto negative, vorrei avere un figlio che mi ascolti, con la speranza che possa aiutarmi e starmi vicino, nel limite delle umane possibilità.

Sarebbe importante che anche lei avesse qualcuno a cui far riferimento, un appoggio, anche emotivo, con cui sentirsi libero di vivere quello che sta vivendo, senza la necessità di celare alcunchè.

Con rispetto
[#2]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Caro utente,

concordo anche io sul fatto che lei sta affrontando una situazione difficile nel migliore dei modi. Purtroppo anche questi momenti difficile fanno parte della vita, e anche questi devono essere affrontati. Anche il mio consiglio è di essere da supporto a suo padre e alla sua famiglia, ma di farsi supportare lei stesso da uno psicologo in questo momento difficile e di sconforto.

Scriva ancora se le va, siamo qui ad ascoltarla.

Un caro abbraccio

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
vi ringrazio moltissimo
come vi ho detto sono felicemente sposato con una donna fantastica che mi comprende mi supporta e sopporta, abbiamo fondato il nostro rapporto sulla fiducia e lealta reciproca.
con lei riesco a sfogare le mie frustaizioni ed ho il massimo dell'appoggio.
non abbiamo figli, per le condizioni precarie di lavoro, è un passo che vogliamo fare però vorremo avere un po più di stabilità economica.
anche mio padre le vuole molto bene, anche se lui è sempre stato una persona che non riesce ad esternenare i suoi sentimenti, ma adesso sta aprendo il cuore con tutti noi.
oggi sta meglio e si riaccende nei nostri cuori e nel suo un barlume di speranza...o quanto meno ci illudiamo che possa miracolosamente guarire.
ho un fratello più piccolo di un anno e anche lui è molto presente, non è un peso che mi sto portando tutto da solo.
e tutti noi insime facciamo in modo di non lasciarlo mai da solo.
stiamo facendo tutto il possibile per rendere i suoi giorni più lieti possibili.
so che sono dei passi obligati nella vita, e sono certo che riuscirò a superarli.
avrei ancora moltissimo da dire su di me e la mia famiglia...ma capirete bene non è il luogo più idoneo per farlo.
ieri notte è stato uno sfogo dopo una nottate insonne in ospedale.
vi ringrazio ancora per il supporto è credo che uno psicologo mi sarebbe di grande aiuto cosa che farò al più presto.
grazie ancora.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Avere una famiglia che la supporta e la sostiene in questi momenti è prezioso. E' proprio nelle fasi delicate della propria vita che si sente l'importanza di poter avere una spalla a cui appoggiarsi.

Auguro a vostro padre ed alla vostra famiglia di affrontare con coraggio questi momenti difficili; anche se sappiamo che fanno parte della vita, nessuno ci arriva mai veramente preparato.

Cordialmente