Il mio bambino non "mi mangia"

Gentili Dottori,
sono mamma di un bimbo di 21 mesi, Michele. Avrei un numero infinito di domande da porvi e sono felice di avere scoperto questo spazio. Ma la piu` curiosa, per me, alla quale non mi so dare una risposta e` la seguente: Perche` le mamme (la maggior parte), me compresa, si preoccupano inutilmente dell' alimentazione del proprio bambino? Perche` si crede che se il bambino non mangia sia un torto rivolto alle madri, quasi una sfida che il bambino lancia alla mamma? Perche` il rifiuto o l' Inappetenza momentanea del bambino (magari dovuta al caldo, o ad un lieve disturbo) e` interpretata in qs senso dalla mamma? Dove sono le origini? Nell' educazione ricevuta? Perche` e` obbligo vuotare il piatto? Perche` certe madri inseguono il bimbo col piatto, con trucchi e giochi pur di farlo mangiare? Perche` addirittura si arriva ai ricatti affettivi? Dove nasce tanto "rancore" nei confronti del bambino che "non mangia" come vorremmo??? E` collegato ad un discorso ti amo per cui ti nutro e se rifiuti il cibo rifiuti il mio amore? Ci si sente rifiutate dal bambino? Scusate ancora se mi sono dilungata.

Ringrazio e cordialmente saluto, Beatrice
[#1]
Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile Beatrice,

la sua domanda è una tra le più interessanti che mi è capitato di leggere. Diciamo che non è semplice fornire in due righe una risposta al suo quesito e comunque qualsiasi risposta non è univoca (nel senso che bisognerebbe verificare ogni caso singolarmente). Comunque in linea di massima il suo quesito si risponde con una dinamica psicologica che si chiama "attaccamento". Il tipo di rapporto tra madre e bambino contrariamente a quanto si crede ha origine sin dal concepimento. Un rapporto latente, fatto di sensazioni fisiche e fisiologiche un rapporto comunque esclusivo della madre, che fa sviluppare un forte senso di dedizione e protezione verso questo essere che cresce all'interno del proprio corpo. Una volta che il bambino nasce, quindi rappresenta una entità concreta e tangibile, nella madre si manifestano tutta una serie di cambiamenti psicologici (dinamiche psicologiche) che creano il rapporto madre-figlio come qualcosa di esclusivo e di assolutamente prezioso. E' come se lo star bene della madre dipenda dallo star bene del bimbo. Tutto questo rapporto quasi simbiotico nelle situazioni sane con il tempo e con la crescita svanisce e va sminuendo verso un equilibrio non patologico. Non mi dilungo perchè il discorso è veramente lunghissimo e molto articolato.

Se ha ulteriori dubbi non esiti a contattarmi.

Cordialmente,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
La sua richiesta potrebbe esser portata come esempio per tutti i quesiti posti dagli utenti riassumibili con: "Dottore, perché mi comporto così? Me lo dica, così sapendo il perché poi potrò fare qualcosa".

Lei riconosce apertamente di avere alcune sensazioni "dissonanti", ma non può farci niente, le vengono così è basta. Sa benissimo che se suo figlio non mangia è dovuto probabilmente a un'indisposizione passeggera, eppure dentro di sé vorrebbe che mangiasse comunque.

La risposta del collega che accenna alla teoria dell'attaccamento può avere una sua ragione. D'altra parte, guardando al problema da un'ottica diversa le direi che anche la cultura ha la sua importanza. In Italia il cibo e la maternità hanno un significato molto diverso che in altri paesi. In molte altre culture, quando il bambino non mangia significa semplicemente che non ha fame.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio entrambi per le Vostre preziose spiegazioni. Mi sono state molto utili. Beatrice

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