Paranoia ed ossessioni

vi racconto un po' la mia storia, sperando di non essere preso per pazzo, anche se so che la maggior parte delle cose che vi scriverò vi sembrerà completamente assurda.
Circa un anno fa ho scoperto di essere prevalente attratto da persone dello stesso sesso. Preferisco non darmi etichette, dico solo che in questo momento desidero una relazione con un uomo.
Il problema non è questo, non vivo la mia condizione in modo egodistonico, accetto la mia sessualità così come è perché penso che sia un naturale predisposizione e non un comportamento sbagliato.
Quello che mi tormenta è la paura. La paura di essere perseguitato dagli altri, la paura che gli altri scoprano la mia sessualità, la paura di essere picchiato per le strade. Temo lo sguardo altrui, e sono molto scostante nei rapporti sociali, soprattutto quando si tratta di avere a che fare con persone del mio stesso sesso. E' che mi sembra che tutte le persone accanto a me siano miei nemici. Non riesco a fidarmi di nessuno. Interpreto ogni parola degli altri come se fosse intesa contro di me, trovo sempre un doppio senso in quello che dicono. Alcune persone mi prendevano in giro chiamandomi con nomignoli e io sono sicuro che per scoprire queste informazioni private su di me mi abbiano spiato o perseguitato. Altrimenti come facevano a saperlo? Io non ho mai detto a nessuno di essere omosessuale, né ho movenze effemminate.
Ultimamente mi capita di avere mille pensieri. mi chiedo in continuazione ''perché non mi piacciono le persone del mio sesso opposto?''. Me lo chiedo in continuazione, in modo ossessivo. Appena vedo una donna, mi chiedo ripetutamente cosa ci trovano gli altri che io non ci trovo. E' un ragionamento a cui io non riesco a dare una soluzione. mi sono bloccato. Appena vedo una donna in tv, inizio a fare un ragionamento ossessivo e ripetitivo del tipo ''e se io fossi etero, cosa ci troverei di bello in quella donna?''. E' un 'ossessione che mi tormenta, che non mi lascia in pace.
Ho un'altra ossessione. Sono molto documentato su come venivano trattati gli omosessuali in passato, in particolare negli anni '50 e negli anni '60. Ogni volta che penso alla mia omosessualità , ripenso a tutte quelle persone che sono state rinchiuse nei manicomi o nelle carceri per via del loro orientamento. O a quelle persone cacciate dalle famiglie e considerate delle pervertite. E questo pensiero mi fa paura. E' che io non riesco ad accettarlo. Non voglio fare la stessa fine di queste persone. Mi chiedo in continuazione, in modo ossessivo come sarebbe stato se fossi vissuto a quell'epoca. Anche questo è un ragionamento che non riesco a smettere di fare. Ho paura di ricevere un lavaggio del cervello, perché ho letto che la metà degli psicologi italiani ha tentato di modificare l'omosessualità dei loro pazienti. La mia psicologica dice che ho dei tratti paranoici , oltre che depressivi, che la preoccupano seriamente. Domani ho un appuntamento con uno psichiatra e sono preoccupato.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 596 67
>Quello che mi tormenta è la paura>

Gentile utente,
certo che fare parte di una minoranza (relativa all'orientamento sessuale) rende più fragili, soprattutto se il contesto sociale non è accettante. Ma al contempo se questa la si sente come facente parte della propria identità...

Ad alcune delle problematiche che Lei pone troverà elementi di riflessione in:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3480-gay-e-lesbiche-curarli-per-normalizzarli.html

Per le altre occorre fare attenzione a non sviluppare una forma ansiosa, che diverrebbe fonte di sofferenza e di ulteriore difficoltà.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/