Invertire le parole mentre parlo e dimenticare le cose

Salve,
da circa due anni a questa parte soffro di un disturbo alquanto fastidioso: quando parlo molto spesso inverto le parole tra di loro o le sillabe delle parole. Da piccola non ho mai balbettato e non ho mai sofferto di alcun disturbo di questo tipo. All'inizio pensavo fosse stress perchè mi capitava soprattutto quando ero particolarmente stanca e avevo avuto una giornata stancante, ora mi capita quasi ogni giorno, sopratutto quando ho a che fare con estranei o conoscenti, a volte anche con gli amici ma raramente con i familiari.
Da circa un anno mi si è presentato un altro disturbo: frequento un corso di laurea che prevede molte ore di tirocinio pratico, quindi tutti i giorni mi reco a "lavoro". Ho già fatto più di 400 ore, ma è come se fossi ancora al punto di partenza: non imparo! Il mio tutor può ripetermi 1000 volte la stessa cosa ma io continuo a farla sbagliata, dimentico un sacco di passaggi e manovre che dovrei essere già in grado di fare in maniera autonoma. A casa invece mi capita di iniziare a fare qualcosa (es. mettere a scaldare il latte), comincio a farne un'altra e nel frattempo mi dimentico che c'è il latte sui fornelli!!! Non sono mai stata così tanto sbadata... è come se facessi fatica a concentrarmi su quello che sto facendo. Negli esami e nello studio invece non ho problemi, infatti ottengo il massimo dei voti sempre.
Comincio ad essere molto preoccupata, anche perchè, il tutor che mi segue nel tirocinio, lui stesso mi dice che devo essere "più caparbia e più sprint" quindi vuol dire che si accorge del problema, mentre i miei amici quando mi lamento con loro di questi disturbi mi rispondono "ma vah non ti preoccupare".... quindi se ne sono accorti pure loro!!
Aspetto una risposta, intanto vi ringrazio in anticipo, sperando di essere stata abbastanza chiara.
Cordiali saluti.


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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
potrebbe approfondire la situazione richiedendo una consulenza neuropsicologica, atta a valutare se si tratti di un oggettivo problema e a discriminare il peso di una eventuale componente ansiosa.
Una volta stabilito ciò, sarà possibile anche decidere se e come intervenire per cercare di risolverlo.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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