Comportamenti contradittori

Buongiorno,
scrivo perché da un po' di tempo mi preoccupo di me stessa e comincio a credere che forse, un supporto psicologico potrebbe aiutarmi a capire i motivi del mio comportamento.
Ho un lavoro a tempo pieno e due figlie piccole (3 e 1 anno).
Il mio lavoro mi piace oltre che essere fondamentale per la nostra situazione economica e cerco di fare il possibile per dividermi tra tutti gli impegni ma credo di essere arrivata ad un limite.
Sono tornata al lavoro dopo 6 mesi dalla loro nascita, a tempo pieno dopo circa un anno.
Fortunatamente ho potuto sempre contare sui miei genitori che si occupano di loro durante le mie ore di ufficio, ma accettare questa situazione è una continua lotta contro me stessa vista la mia spiccata propensione a fare tutto da sola.
Mio marito cerca di supportarmi ma anche lui ha un lavoro che lo impegna tanto, cerca però di stare con le bambine almeno il sabato visto che io lavoro.
Nonostante rimpianga il tempo che non riesco a passare con le mie bimbe però, quando sono con loro guardo il telefonino, il computer, mi vengono in mente 100 cose da fare e riesco, solo sforzandomi, a concentrarmi almeno per alcuni momenti su di loro. Spesso poi spero che la grande si addormenti in macchina mentre torniamo a casa così da non doverle dedicare del tempo (che non ho visto che sono le 19, c'è la cena da preparare, imboccare la piccola, sistemare la cucina, prepararle per la nanna, alle 20.30 addormentare la piccola e poi la grande...) e mentre ci penso mi viene da piangere tanto mi sento in colpa solo per pensare una cosa del genere...
In certi momenti mi arrabbio con me stessa perché sto diventando proprio la mamma indifferente e lontana dalla vita dei propri figli che ho sempre sperato di non diventare e mi chiedo se avrò mai un rapporto profondo con le mie bambine (io con mia madre vado molto d'accordo)...
In più mi sono capitati alcuni episodi in cui ho veramente provato una rabbia incontrollata ed ho urlato oltre che sentire il fortissimo impulso di alzare le mani (tutto questo solo perché non si tranquillizzavano o facevano qualche capriccio).
In conclusione chiedo: sono solo una mamma stanca? ci sono modi di azione che potrebbero aiutarmi a superare i miei conflitti mentali? o è proprio arrivato il momento di chiedere aiuto esterno (e nel caso quale figura sarebbe la più indicata) ? Ringrazio anticipatamente e saluto
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Penso che Lei non debba defiinirsi una *mamma stanca*,, ma *una mamma che ha contatto con se` stessa" e non si *mente* per senso di colpa o di *dovere*.
Le mamme di una volta (come la Sua) erano abituate a mandare *sullo sfondo* le proprie esigenze umane e a non manifestarle. Era un modello esistenziale che oggi non e' piu' condiviso. Almeno non da tutte le mamme.
E' evidente che il Suo stile di vita sia pesante e debba confrontarsi con *doveri* verso il lavoro altrettanto pesanti.
Penso tuttavia che la Sua maturita' di donna Le permetta e Le pemettra'di dare alle Sue bambine (entrambe in una eta' molto *richiedente cure*) tutto cio' che servira' loro. In modo compatibile anche con le Sue esigenze personali. In modo da poterlo accettare!
Che ne pensa?
Le sembra di avere la personalita' idonea a tal fine?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Il mio dubbio più forte è: basterà? basterà il poco tempo dedicato? basterà dimostrare loro il mio affetto ogni tanto? o è davvero così poco importante il "quanto"?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
In primo piano metterei il *come*.
*Come* Lei le ama, *come* si senta Lei gratificata dalla loro gioia, dal loro affetto per Lei.
Se Lei non percepira' *pesante* lo stare con loro cerchera` e trovera` ogni momento, ogni angolino della Sua giornata per loro.
Se invece cio' non accadra'.. il tempo sara' davvero tiranno.
Ricorda la stupenda favola di Pinocchio?: quante scuse accampa in nostro burattino per non mangiare le mele che la *fata turchina* gli propone? E come invece vada a cercarne le bucce quando ha davvero fame e la fata turchina lo ha abbandonato?
Le nostre vite sono strutturate cosi`: non ci interessa cio` di cui abbiamo abbondanza, ma cio` che ci manca! E' la mancanza a creare il desiderio! E questo vale per tutti!

Auguri cara Signora!
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa, ho riflettuto molto sulle sue parole.. il punto è proprio che inizio a percepire come "pesante" lo stare con loro e ho difficoltà a concentrarmi sui loro bisogni nei pochi momenti assieme (forse per stanchezza e per una sorta di blocco mentale che non mi permette di focalizzare la mia attenzione su di loro e fa si che la mia mente vaghi sempre senza sosta..)
O forse in realtà è tutto "abbastanza" e la mia è solo una paura dettata dalla mente rispetto ad essere un reale problema? Non riesco proprio a spiegarmi le mie reazioni...