Fastidio e frustrazione

Salve,
Vi scrivo poichédopo un anno alla fine della mia ultima storia, ho deciso di iniziare una relazione con un ragazzo più piccolo di me (29 anni amorevole che mi ricopre di attenzioni sennonchè ho voluto conoscere la sua compagnia di amici e ci sono rimasta davvero male per l'infantilismo assoluto che caratterizza le loro serate. Persone di oltre trent'anni che urlano e insultano ai tavoli dei ristoranti, che usano parole volgari e sono maleducati oltre misura negli atteggiamenti e nell'introdurre argomenti. Con il mio ragazzo ne ho parlato più volte e non capisco come mai lui, essendo un tipo tranquillo e coscienzioso, ami la compagnia di codeste persone.nell'unica volta che li ho conosciuti tutti assieme ho provato un forte senso di disagio, volevo quasi andarmene... nessuno ha posto domande per conoscermi (gran amici veri tra l'altro) e sicuramente non li rivedrò tanto presto. Il problema è che con uno di loro il mio ragazzo sembra molto legato...questo suo amico lo invita tutte le sante sere a uscire per bere, in passato ha avuto problematiche legate all' alcol, ecc.. insomma è single e non mi piace che una persona quasi nullafacente, senza famiglia ecc lo chiami così. Se io volessi costruire qualcosa con il mio ragazzo come potrei conciliare queste uscite? Non so vedo tutto molto immaturo, rispetto al mio mondo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Lei e' senz`altro mossa da ottime intenzioni, ma la prima *manifestazione* che Lei *debba* al Suo ragazzo e' il rispetto.
Delle sue scelte, decisioni, desideri.
Altrimenti smetterebbe di essere amica e diverrebbe nemica, giudicante, estranea.
Inoltre, una cosa importante, intervenga solo se il Suo parere sia esplicitamente richiesto!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132