Perché le mie relazioni sono sempre tutte uguali?

Cari dottori,
vi scrivo perché è da un po' di tempo che ho dei dubbi riguardo a me stessa e al mio modo di vivere le relazioni.

Succede sempre così: quando inizio una relazione all'inizio è tutto bellissimo, ai limiti del surreale, e le emozioni che sento sono totalizzanti; nei primi mesi tutto procede alla perfezione, al punto che con l'altro si crea un rapporto simbiotico.
Dopo poco tutto precipita, a causa di una discussione futile o di una bugia o di qualsiasi altra cosa. Io esplodo, dico cose orribili, allontano l'altro sperando che lui non si allontani. Perdono e chiedo perdono per la mia reazione sproporzionata, ma poi passo un'infinità di tempo a rinfacciare all'altro le sue colpe.

Poi succede che mi annoio, che mi sento soffocare dalla costante presenza dell'altro nella mia vita e finisco per non provare più niente. Divento apatica, vuota e talvolta anche depressa.

La prima volta che è successo la relazione durò un anno, dopo di che il ragazzo in questione mi lasciò e io non la presi molto bene, al punto che smisi di mangiare per un periodo, passavo le notti insonne e pensai seriamente di mollare la scuola.
La seconda volta fu esattamente come la prima, con l'aggiunta però di un breve ritorno di fiamma che finì per mia scelta.

E adesso veniamo alla terza volta.
Mi misi insieme a questo ragazzo nonostante io lo avessi sempre rifiutato perché pensai che lui sarebbe stato l'unico in grado di "amarmi come volevo".
All'inizio era tutto come avevo sempre desiderato. Poi scoprì che mi aveva detto una bugia stupida ed ovviamente seguì il mio copione.
Nonostante questo stiamo insieme da cinque anni. Ed io, al terzo anno di relazione, mi ritrovai tuttavia di nuovo vittima della noia e del vuoto e della mia incapacità di capire cosa voglio dalla vita e da allora ho una relazione con una terza persona, che va avanti da due anni (fatti di tira e molla) e che sì, in questo preciso momento mi fa sentire felice, ma solo quando non penso alle bugie che racconto agli altri e a me stessa.

Ho anche detto al mio fidanzato del mio tradimento ma nonostante questo lui non mi ha mai lasciata. E malgrado io creda di essere innamorata dell'altro, non ho lasciato il mio ragazzo. Perché? Perché non mi fido di me e ancora non so bene cosa significhi amare qualcuno.

So però, con il senno di poi che, nelle relazioni che ho avuto e che ho, mai mi sono preoccupata di ciò che io davo o potevo dare all'altro. Ero sempre concentrata su ciò che ricevevo, che era sempre troppo o troppo poco.

Mi chiedo allora se il problema, alla base di tutto, è che io sono fondamentalmente incapace di provare amore disinteressato per qualcuno: do soltanto dopo aver ricevuto, ma nella misura che ritengo necessaria a non farmi ferire.

Potete aiutarmi per favore a capire?

Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

la sua analisi è lucida, e mette a fuoco la ripetitività del "copione" che Lei segue.

Essi partono da lontano, affondano le loro radici nell'infanzia; si sono creati senza che noi lo volessimo o ce ne accorgessimo.
Forse allora avevano un senso.

Ce ne accorgiamo quando essi diventano disfunzionali, inutili; in quanto boicottano le nostre scelte, la propria vita.

Come fare a cambiarli?

Se la consapevolezza permette di intravedere la necessità del cambiamento al fine di recuperare maggior autenticità e intimità nelle relazioni, non sempre la buona volonta basta per riuscirci, come Lei ha potuto sperimentare nella storia attuale: schema in parte modificato ma non ottimale a saziare i Suoi bisogni attuali profondi.

In questi casi si consiglia una psicoterapia, per consentire alla persona di individuare i bisogni che non furono esauditi durante l’infanzia, e soddisfarli; usando, però, le risorse adulte e abbandonando le soluzioni magiche individuate da bambini.

La Sua zona è ricca di risorse qualificate in tal senso.






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Da quello che riferisce qualche problema nell'area affettiva sembra esserci.
L'area affettiva fa parte integrante della personalita' ed e' auspicabile che Lei, avendo avuto degli avvisi di una disfunzione in questa area desideri *correre ai ripari*.
Occorrera' un lavoro nel *profondo* di se' utilizzando i sogni e i nessi fra i temi emersi e le Sue maifestazioni esterne di tali di disfunzioni.
Auguri percio'!
Buon lavoro!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132