Forse è una forma di pazzia, o follia, o schizofrenia paranoide, non saprei...

Egregi dottori,
vi sottopongo questo caso che stiamo vivendo con molta preoccupazione: un mio parente, un uomo, all'età di circa 70 anni, ha iniziato a convincersi di strane situazioni raccontando storie completamente inventate, ha iniziato ad accusare la moglie di tradimenti (assolutamente inesistenti) che inserisce in racconti particolareggiati fino al minimo dettaglio come fosse un fatto realmente accaduto.
Successivamente ha accusato anche le sorelle della propria moglie di aver favorito i tradimenti di sua moglie ed ora accusa i figli di avergli sottratto del denaro (fatto assolutamente inventato) fino a spingersi ad avere seri dubbi sulla sua paternità per uno dei figli.
Ora accusa un cognato di non avergli restituito del denaro che lui dice di avergli prestato molto tempo fa (fatto assolutamente inventato).
In una occasione ha minacciato di morte la propria moglie e in altra occasione ha proposto a sua moglie di suicidarsi insieme in quanto gli pesa la vergogna per i reiterati tradimenti (assolutamente inesistenti) di sua moglie. La moglie dice che il marito fin'ora si è limitato a parole e non l'ha mai picchiata o quant'altro, è sempre stato un uomo molto pacifico e quindi ogni volta lei gli parla e lui si tranquillizza come se nulla fosse accaduto.
Ora quest'uomo ha circa 76 anni (questi fenomeni hanno iniziato a manifestarsi in forma lieve circa 8 anni fa) ed è diventato geloso a tal punto da seguire costantemente sua moglie e ascoltando le conversazioni al telefono di sua moglie perchè è sempre più convinto che lei stia tramando qualcosa alle sue spalle per un suo nuovo tradimento con un altro uomo.
Sua moglie in una occasione ha raccontato tutto al suo medico il quale ha successivamente preso contatto con il marito ma il medico ha dichiarato di non aver risconrato nulla di anomalo: infatti la parte razionale di questa persona è assolutamente intatta e chi non lo conosce non può scoprire il lato oscuro di questa persona perchè riesce a dissimulare molto bene. In altra occasione, quest'uomo si è rifiutato di entrare nel reparto psichiatrico dell'ospedale per un controllo. Siamo veramente preoccupati, la moglie e i figli vorrebbero agire e iniziare a fare qualcosa ma non sanno qual'è il percorso che si deve seguire in questi casi particolari visto che non esiste una diagnosi per il rifiuto di questo uomo di farsi curare che è sempre più sospettoso quando un medico gli rivolge alcune domande.
Quest'uomo non è mai stato curato, avremmo bisogno di capire quale tipologia di demenza potrebbe essere e avere consigli sul percorso che si dovrebbe seguire in questi casi e soprattutto come si devono comportare le persone che sono intorno a lui.
Grazie in anticipo per la vostra collaborazione.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei ci descrive i comportamenti del suo parente <<Ora quest'uomo ha circa 76 anni (questi fenomeni hanno iniziato a manifestarsi in forma lieve circa 8 anni fa)<<

e ci chiede
<<quale tipologia di demenza potrebbe essere e avere consigli sul percorso che si dovrebbe seguire in questi casi
e soprattutto come si devono comportare le persone<<

Riguardo al primo quesito, le diagnosi si possono fare solo di persona, con l'inteessato; non per interposta persona o per riferito.
In questo caso lo psichiatra o il neurologo se si trattasse di patologia degenerativa legata all'età, sono gli specialisti di riferimento.
Il medico di base non basta.

Come comportarsi?
Questo è da mettere in relazione al tipo di patologia - o non-patologia - di cui soffre. Le indicazioni le riceverete dallo specialista che fa la diagnosi.

Spero di essere stata comprensibile.


Saluti cordiali.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Buonasera Dr. Brunialti,
Lei ha ragione, il medico di base non è competente e infatti non ha saputo fornire alcuna indicazione utile.
La ringrazio per la sua risposta, ci rivolgeremo ad uno psichiatra o ad un neurologo sperando che riesca a fare una corretta diagnosi e riesca soprattutto ad indicare una cura, possibilmente risolutiva o, almeno, migliorativa.
Attendere e sperare che questa situazione possa migliorare non è certamente il percorso migliore visto che questa persona sta peggiorando sempre più quindi lo specialista credo sia l'unica possibilità, sperare nella buona sorte potrebbe essere anche pericoloso per le persone che vivono a stretto contatto con lui.
Grazie ancora per la sua disponibilità e i preziosi consigli che trasmetterò e che seguiremo.
La saluto cordialmente.

[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Grazie del riscontro.

Effettivamente,
tra la deriva psichiatrica e quella psico-involutiva forse qualche margine di manovra c'è: farmacologico? psicoterapico? altro?
Lo esplorerà con lo specialista a cui vi rivolgerete.

Se ritiene, ci tenga al corrente.

Saluti cordiali.




[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Buonasera Dr. Brunialti,
l'esperienza che stiamo vivendo ha messo in evidenza la nostra completa impreparazione ad affrontare questa particolare situazione, in modo particolare la moglie e i figli, in quanto una maggiore conoscenza di queste patologie avrebbe consentito una presa di coscienza immediata e probabilmente sarebbe scaturita anche la decisione di agire in breve tempo per il bene di questa persona, attendere non si risolve nulla, anzi, la sensazione è che la situazione in questo ultimo periodo si sia ulteriormente aggravata fino a diventare insostenibile e forse pericolosa ma ho la speranza che ci siano ancora i margini per agire e porre un rimedio.
L'unico problema che io vedo è che questa persona non si lasci analizzare e curare ma confido nella professionalità e nella preparazione dello psicoterapeuta e spero che riesca a convincerlo dell'obbligatorietà di sottoporsi ad un percorso riabilitativo e di cura. Esistono ancora troppe variabili e troppe incertezze ma siamo tutti coscienti che se dovesse accadere qualcosa di grave alla moglie per questa situazione, tutti noi che conosciamo questa situazione da molto tempo ma per qualche motivo non abbiamo voluto agire, saremo corresponabili di quanto potrebbe accadere. Personalmente sono molto preoccupato e alcuni giorni fa mi sono permesso di dire ai loro figli che la situazione non può essere ignorata sperando che non accada nulla perchè se la il loro padre dovesse perdere il controllo e la loro madre dovesse essere vittima di tale situazione, loro ne dovranno rendere conto alle autorità e avranno una rilevante parte di responsabilità dell'accaduto, motivo per il quale hanno deciso di valutare la situazione e decidere di prendere le dovute iniziative che, secondo me, sono quelle di rivolgersi ad un professionista (psichiatra o neurologo o eventualmente entrambi) che possa dare una diagnosi corretta e possibilmente una cura, in questi casi la speranza è davvero l'ultima a morire.
Provvederò a mantenerla aggiornata su quanto accadrà prossimamente.
Grazie per la sua disponibilità e buon fine settimana.

[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Condivido le sue riflessioni.

D'altra parte è piuttosto comune che i familiari stretti chiudano gli occhi di fronte a possibili patologie del proprio padre/marito; non è facile accettare, e tanto meno spingere l'interessato a interpellare uno specialista quando lui ... pensa di avere tutte le ragioni.

Se ritiene ci tenga aggiornati.

Saluti cordiali.






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