Invidia o attrazione?

salve,

ho un problema che mi crea non pochi problemi relazionali. in presenza di un uomo provo un sentimento che non riesco a inquadrare: non capisco se ne sono molto attratto o se ne invidio le caratteristiche fisiche. non ho erezioni quando vedo un bel ragazzo, ma provo una sensazione di disagio, che mi porta a confrontarmi con lui uscendone praticamente sempre perdente. non ho molta stima di me stesso e del mio fisico, vorrei tanto essere diverso. allo stesso tempo non sono attratto dalle ragazze, quindi sono giunto alla conclusione che sono omosessuale. ma questo disagio mi impedisce ogni tipo di approccio, anche perchè non sono certo di essere attratto, perchè questo sentimento o non esiste o viene coperto dall'invidia fortissima. come posso capire ciò che provo? esiste qualche domanda che mi posso fare per provare a fare chiarezza? so che mi direte di chiedere un consulto psicologico, ma per ora dipendo dai miei genitori, e con loro non ho intenzione di parlare di questi problemi. esiste un modo per dare un po' di sollievo temporaneo a questo dolore interiore che mi sta dilaniando da tempo?

grazie per la disponibilità, buona serata
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
ha ragione, sto per consigliarle di andare dallo psicologo, è più forte di me, lo so, ma credo che per lei sia il consiglio migliore che le posso dare

Credo che la dipendenza economica dei genitori sia un falso problema, perchè il nostro sistema sanitario prevede anche la consulenza psicologica e psichiatrica gratuita. Potrebbe pertanto rivolgersi ad un CPS oppure ad un consultorio familiare, gratuitamente ed in modo anonimo e protetto

Capisco che non se la senta di parlarne con i genitori, e credo che non sia obbligatorio farlo onestamente

Ma penso che la sessualità sia una sfera estremamente importante per ognuno di noi, e se vi sono delle domande in quest'area si dovrebbe necessariamente cercare le risposte

Quindi non si accontenti delle mie quattro righe, ne parli con qualcuno di reale

Vedrà che sarà una bella occasione di crescita

Ci tenga informati se crede

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
la ringrazio davvero per la risposta, ma credo che dovrò aspettare fino a quando sarò indipendente dai miei per chiedere un consulto. e indipendente non significa solo economicamente, ma anche e soprattutto lontano dal loro sguardo. mia madre è estremamente protettiva e invadente, se le dicessi che ho bisogno di andare dallo psicologo senza dirle il motivo andrebbe in paranoia, non mi lascerebbe in pace, si riverserebbe addosso ogni colpa per qualsiasi problema avessi, la conosco fin troppo bene. quindi, anche in nome della serenità della famiglia, per ora mi tocca convivere con questa sorta di menomazione, che mi impedisce di provare un'attrazione limpida e serena per chiunque, uomo o donna che sia.

grazie ancora, buona giornata.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
Mi posso sbagliare, naturalmente, ma penso che anche questo sia un falso problema.

Come le ha suggerito il collega, lei può recarsi alla ASL anche da solo e il suo anonimato le sarà garantito per legge. E non deve *per forza* richiedere la visita allo sportello più vicino a casa sua: può prendere un autobus o guidare per qualche chilometro e andare un po' più in là. Anche senza l'impegnativa del suo medico di base.

Altrimenti, sarà come tenersi stretto un alibi per non crescere e continuare a stare male: "mia madre non me lo permette, quindi non posso farlo".

Potrà sembrarle una cosa mai sentita, ma non sono poi moltissime le madri in grado di dire al proprio figlio:

"và fuori, fai le tue esperienze e cresci".

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
sì, forse mi sto creando problemi che non esistono. in effetti pensare di fare i conti con questa situazione alla quale mi sto quasi abituando mi spaventa. temo che uno psicologo mi spingerà a fare qualcosa (naturalmente in buona fede) che non voglio fare, come dichiarare la mia omosessualità in famiglia. speravo di saltare qualche passaggio domandando a voi attraverso questo sito, era come prendersi quest'impegno a metà. a questo punto cercherò di prendere coraggio e recarmi da uno psicologo "reale".

grazie ancora,
cordialmente
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Stia tranquillo. Il lavoro dello psicologo non è prendere decisioni per conto della persona che si reca da lui né, peggio ancora, spingerlo a fare cose che non vuole.

Il lavoro dello psicologo è aiutare la persona a trovare da sola la decisione migliore da prendere, se e quando ci fossero decisioni da prendere, secondo criteri stabiliti dalla persona stessa.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
come posso scegliere uno psicologo (o uno psicoterapeuta) affidabile? mi tuffo in un mondo in cui non ho punti di riferimento, non so da che parte girarmi. sarebbe meglio un uomo o una donna per parlare dei miei problemi?

grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Può leggere questo articolo dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

per aiutarsi in questa scelta.

Riguardo alla scelta se uomo o donna, scelga secondo le sue sensazioni, tenendo conto anche di tutto quello che ha imparato qui.

Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
grazie, l'articolo è molto utile.
se dovessero esserci evoluzioni della situazione mi farebbe piacere riportarveli.

grazie ancora.