Rapporto figli

Salve...Ho due figli 11 e 9 anni nati in toscana dove hanno vissuto fino a 7 e 5 anni ... poi ci siamo trasferiti a napoli dove con molta fatica io ho accettato il metodo scolastico a dir poco mediocre... ai ragazzi piace vivere a napoli e vorrebbero frequentare il quartiere dove viviamo. Sono molto restia e tendo a farli uscire poco ... e magari li porto in altri posti parchi gioco ecc... oggi con mio grande sconforto i miei parenti mi accusano di essere una mamma egoista che non fa fare esperienza ai propri figli , non facendoli crescere e di farli diventare "scemi" non ne posso più la paura per i pericoli che corrono in questo contesto mi ha sopraffatto... come posso rapportarmi con i miei ragazzi e stare serena
Grazie attendo al più presto un buon consiglio.
Cordialmente
Patrizia
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Dr.ssa Laura Garau Psicologo, Psicoterapeuta 6
Gentile mamma,
Ma lei dove abita? Che cosa desiderano i suoi figli? Vogliono scendere a giocare per strada in mezzo a drogati e spacciatori?E' sicura che il contesto esterno sia davvero così pericoloso per i suoi figli? Napoli è una grande città, piena di buone opportunità e di bravissime persone, non pensa che, con le giuste precauzioni e facendo attenzione, si possano frequentare i compagni di scuola o un ambiente sportivo, e magari anche, se il contesto lo permette, scendere a giocare con il gruppo di amichetti?
Lei non precisa se personalmente è originaria di Napoli o se lo è solo suo marito e quindi i parenti sono quelli di lui e non i suoi...
In ogni caso mi sembra di intuire che lei non è molto felice di questo trasferimento, sembra molto inquieta e rimpiangere qualcosa della situazione precedente; forse, almeno in parte proietta queste inquietudini all'esterno, percependolo come eccessivamente pericoloso...
Non riferisce nulla riguardo alla posizione del padre dei bambini, dal quale non sembra si senta aiutata a trovare un buon equilibrio, non c'è un'amica con cui scambiare punti di vista e contenere l'ansia che sempre accompagna i genitori, nella sua percezione ci sono solo queste voci critiche di parenti che in questo momento non danno un apporto positivo.
Cerchi di guardarsi dentro e attorno per utilizzare al meglio le risorse interne ed esterne, se si sente troppo appesantita cerchi aiuto in un consultorio familiare o in una collega specializzata.
Le faccio i miei migliori auguri!
Dott.ssa Laura Garau

Dott.ssa Laura Garau psicologa psicoterapeuta
Psicoterapia Psicoanalitica modello Tavistock per Bambini, Adolescenti, Giovani Adulti e Famiglie

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno ... siamo entrambi di napoli io e mio marito che e un uomo tranquillo un lavoratore e x questo passa gran parte della giornata fuori, i parenti a cui mi riferisco sono quelli di entrambi... io sono cresciuta nello stesso posto dove oggi ho portato i miei figli ... e da bambina anche mia madere cercava di tenermi piu in casa che fuori... ero molto preparata a scuola ,ma ero distratta dal contesto,ho preso un diploma professionale che mi ha permesso di stare in contatto con varie tipologie di persone. A 20 anni ho conosciuto mio marito dopo ci siamo sposati e trasferiti in toscana dove abbiamo vissuto per 15 anni ... poi purtroppo per un errore medico nei miei riguardi sono dovuta tornare in famiglia . E come lei mi ha scritto io non ho proprio accettato il trasferimento. Quel che provo nei confronti dei miei figli e solo una grande preoccupazione , 40 anni fa la vita era diversa i bambini non erano cosi bulli come oggi. E quando mio figlio rientra da quel che sarebbe dovuto essere un momento di svago e mi racconta che un coetaneo gli ripete che lui non deve frequntare il parco sotto casa.. mi creda mi demoralizzo tanto .
Cordialmente un saluto