Sono veramente stanco

Salve
Inizio ad essere veramente stanco.
La mia testa è sana, non ho mai avuto bisogno né di psicologi né di psichiatri ed è fuori di dubbio che la mia mente è sana. Solo che innumerevoli problemi di cui non vedo risoluzioni, specie di carattere fisico, mi stanno lenendo ogni entusiasmo e la voglia di vivere. Sono quindi molto intristito, deluso, depresso e sofferente per le cose oggettive negative che mi sono accadute, che mi danno tanta sofferenza. E questi insulti nei miei confronti, gravi, sono iniziati presto, a 2 anni e mezzo, e non sono più terminati. Sono stanco.
Quindi non è la mia psiche in sé che è malata, ma i vari problemi ne stanno minando la salute, l’entusiasmo e la voglia di continuare a vivere.
Sempre insulti fisici e comportamentali dal prossimo, che mi ha recato danni indelebili, senza poi mai render conto di 1 cent, per far capire. Ed io subire. Sono molto stanco.
Non voglio scrivere ciò che ogni tanto mi auguro…
Come se ne esce?
Grazie
[#1]
Attivo dal 2017 al 2019
Psicologo
Buongiorno,
penso che sia utile in questa sede offrirle una risposta a carattere informativo/orientativo.

Mi sembra che per lei sia chiaro di non aver bisogno di una competenza professionale che, nell'offrirle supporto, definisca solamente una diagnosi o un disturbo, perchè non sente il suo problema come una "malattia" in sé. Parla di questioni che riguardano il suo rapporto con gli altri, e, secondo lei da qui nasce il suo disagio.
Penso che la sua richiesta debba essere accolta opportunamente e per fare si che questo sia possibile è utile capire a quale professionista rivolgersi.
Dicevamo che non sente di avere bisogno di una "cura" per il suo problema, perchè non si sente malato. Tuttavia è fondamentale che in determinati momenti di sconforto si ci orienti verso una richiesta di aiuto psicologico. Rivolgersi ad uno psicologo non significa riconoscere di avere una malattia. Significa, invece, riconoscere di avere bisogno di un supporto per affrontare momenti di tristezza, delusione e sofferenza come quelli che lei ha descritto.
Uno psicologo può aiutarla a trovare dentro di sé le risorse per affrontare queste difficoltà.

Cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottor Colaianni
La ringrazio tanto per le righe ed il tempo a me dedicato. Ha colto nel segno, le mie sofferenze provengono dalle relazioni col prossimo, o meglio, e dal "fato avverso" in primo luogo, ma conseguentemente dai comportamenti negativi del prossimo nei miei confronti. Quindi, episodi sfortunati hanno costellato tutta la mia vita, e in più ci si sono messe le persone, spesso quelle che più dovevano starmi vicino e di cui dovevo avere la massima fiducia. Esempi? un familiare molto vicino, insulti subiti di ogni tipo (anche piuttosto..."monetari")....il mio medico che come entro nel suo studio, non vede l'ora di "accompagnarmi" fuori; a parlargli di un problema, ti guarda come se gli parlassi degli extraterrestri, dispone pochissimi esami (e perchè li richiedo io), sottovaluta i miei problemi, basta dire che in 25 anni la pressione me l'ha misurata 2 volte..perchè gliel'ho chiesto io...in tutta la vitamai 1 ECG (e comunque non ne dovrei aver bisogno) o qualche banale esame strumentale, mi si dirà, lo puo cambiare, certo, sono in attesa che la giovane sostituta molto scrupolosa abbia la "condotta", poi non attenderò 1 giorno di più; il mio avvocato che tra l'altro abitiamo vicinissimi, in rapporto amichevole, ma professionalmente pare abbia fatto gli interessi della controparte...che delusioni! Mi hanno provocato un danno in un negozio, rassicurandomi in un primo momento che non ci sarebbero stati problemi risarcitori in quanto assicurati, e poi invece hanno stravolto completamente la versione imbrogliandomi al 100 %, quindi negoziante delinquente come il suo avvocato, assicurazione ladra e il mio avvocato mi si definisce amico però nulla ha fatto per me.... Sono una persona calma, riflessiva, e non offendo mai il prossimo, eppure ricevo offese. Come aveva ragione la mia "vecchia" fidanzata "Ricordati che la disponibilità richiama l'irriconoscenza", mi diceca. Pare proprio così. E pure la mia maestra elementare, già in seconda aveva capito la mia essenza, scrivendo nel mio profilo " Bambino di buona indole, molto sensibile". Chissà, pensandoci, sarà la troppa sensibilità che mi frega. E la jella, quella oggettivamente ci ha messo il suo . Comunque dottore mi creda non è presunzione, e non voglio mancare di rispetto ad altri utenti, però la mia psiche è libera, non ho ossessioni, o paure varie, o psicosi varie; non confondo la realtà con la fantasia, insomma ho la percezione oggettiva delle cose intorno a me, non invento nulla. Un pò di ansia, ma non perchè sia ansioso di mio, fors eun pò apprensivo, però sono persona tranquilla di mio, lo stato ansioso non parte da dentro me ma si ingenera per conflitti dal mondo esterno, non so neppure come spiegare bene. Le mie reazioni sono sempre calme, non urlo, non ho scatti d'ira improvvisi, come ad esempio mio fratello che è più impulsivo di me. Non è la mia mente in sè, ma è il mio stato d'animo che è prostrato, triste..molto malinconico, e sfiduciato.
Questo stato di cose, sento che mi devitalizza, ovvero mi leva entusiamo a vari livelli, sia in termini di perdita di interesse appunto per i miei vari interessi, per le mie passioni, che interesse verso me stesso, e questo forse è la cosa peggiore.
La ringrazio molto per il suo consiglio
Saluti cordiali e grazie