possibile problema psicologico del bambino

Buongiorno,
chiedo cortesemente una consulenza in merito ad una situazione verificatasi nel corso delle ultime settimane al mio bambino. Egli frequenta la scuola materna ed ha un fratellino più piccolo. Da premettere che noi come genitori proviamo, come credo facciano tutti, a dare il meglio per i nostri figli, pur consapevoli dei limiti che possiamo avere, e non nego che di errori ne sono stati compiuti tanti, se ne commettono e, ahimè, se ne commetteranno ancora.
Da qualche settimana, ci è stato fatto notare dalla maestra che durante il gioco, in gruppo con gli amici, decide che un dato gioco non è quello che in realtà è, bensì qualcosa di diverso. Fin qui nulla di particolare, credo, ma il problema è che poi si intestardisce se la maestra, o gli altri bambini provano a contraddirlo, si innervosisce e comincia a piangere, anche disperatamente ed irrefrenabilmente, continuando a sostenere la sua tesi anche per lunghissimo tempo.
Situazioni simili, sono avvenute precedentemente anche a casa, dove però sono state in parte superate, forse erroneamente considerandole un banale capriccio. In pratica dopo aver capito che ostinarci a dire che stava dicendo una cosa sbagliata, ottenendo in cambio solo il suo lungo ed interminabile pianto, abbiamo lasciato che si sfogasse da solo. In questo modo, quando ha capito di non essere più ascoltato, ha smesso, e pian piano anche questa forma di capriccio e venuta scemando. A volte però la situazione si ripete, ma molto più raramente rispetto a prima. Diversamente invece a scuola, dove, al contrario, tali episodi sono andati ad aumentare, ripetendosi anche più volte nell'arco della giornata. Anche perchè lì, sia la maestra che, in modo maggiore gli altri bambini danno seguito alla cosa rispondendo all'inizio e poi, quando si arriva al pianto e agli eccessi che le ho detto, dandogli finanche dello sciocco. Da qui poi si è creato un circolo vizioso, da cui non si riesce ad uscire, in quanto, ora i compagni, quasi lo prendono in giro, etichettandolo come quello che dice le cose sbagliate, e paradossalmente, sembra che più essi lo dicano, più lui continui a sostenere le sue posizioni.
Quello che vorrei capire è se questa situazione è dovuta ad un problema di natura psicologica e se si, da dove nasce, se da ricercare in un conflitto interiore sorto in famiglia, nell'ambiente scolastico o dove. Quali possono essere le cause che hanno portato a questo tipo di comportamento. Se è una situazione preoccupante e necessita di assistenza medica. Cosa potrei fare io, o cosa potremmo fare noi in famiglia e le maestre nell'ambiente scolastico per cercare di aiutarlo a superare questa situazione che, a quanto sostiene anche la maestra stessa, deriva da un qualche disagio che il bimbo sta provando e che esterna in questo modo.
Infine, Le vorrei chiederei un qualsiasi altro consiglio su come poter gestire questa situazione.
Ringraziandola sin da subito per l'attenzione mostrata, la saluto restando in attesa di una Sua risposta.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile Signora,

I bambini non vanno sanitarizzati o medicalizzati in questi casi. E non è utile nemmeno arrivare ad auto-giudicarsi come causa di ciò che suo figlio fa, ne tantomeno ricercare cause esterne a cui affiggere responsabilità.

I bambini sono generalmente portatori esterni di gestioni non funzionali di dinamiche familiari che non vanno messe sotto accusa ma capite e cambiate. Perché come lei stessa scrive: gli errori sono umani.
È chiaro che è utile rintracciare una causa e cercare strumenti adattivi che consentano al bambino, alla famiglia e alla scuola di vivere e viversi con più serenità.

In questi casi, una consulenza presso un/una collega psicologo psicoterapeuta specialista in psicologia dell’eta evolutiva torna spesso utile per individuare le variabili che conducono a tali comportamenti e avvalersi di strumenti opportuni per correggerli. Ma questo è un lavoro da parent training genitoriale. Siete voi genitori che in questo caso è opportuno che seguiate le indicazioni del/della collega. Questa non è una colpa genitoriale. Lungi da me a pensare una roba del genere...
ma lei ben capirà che il bambino nasce e cresce in famiglia, è all’interno del nucleo affettivo familiare che occorre trovare le soluzioni più sane.

Le allego un articolo di un collega, ben fatto dove capire in cosa consiste il parent training genitoriale https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2071-parent-training-genitori-efficaci-per-ragazzi-difficili.html

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.