Transfert gigantesco

E dopo 2 anni di psicoterapia, dopo aver perso 15 kg di peso... tanti miglioramenti, ma il mio transfert, oppure forse sarebbe utile cominciare a chiamarlo diversamente, è ancora qui...

Come si fa a non amare una donna che ti fa così tanto bene, a non volerla di più, per più tempo, per più spazio, a non desiderarla fisicamente?

Come si fa quando ogni parte del tuo corpo si rende conto che si tratta di un amore "impossibile" solo per via del setting, ma in realtà sei compatibile come età, fisicamente, mentalmente, culturalmente...

Non si può, dai. Siamo sinceri.

Un conto è se ci sono barriere oggettive, altrimenti è inutile mentire a se stessi.

L'effetto secondario più devastante della psicoterapia...

Cari psicoterapeuti, dovreste far firmare, nel consenso informato, anche questa frase: "ATTENZIONE: lei si potrebbe innamorare perdutamente di me".

Ormai la desidero talmente tanto che quasi non ci soffro più. Mi sono "abituato" al desiderio.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Caro utente, ho letto la sua precedente lettera e le numerose risposte dei miei colleghi. Più volte le è stato dato lo stesso consiglio: parli del suo sentimento con la psicoterapeuta. Le è stato anche detto che non è possibile da parte nostra tentare altri aiuti, dal momento che manca il punto focale: il motivo per cui lei ha iniziato una terapia.
Adesso lei sembra orientato a pensare che il suo non sia transfert, ma vero e proprio innamoramento.
La invito a riflettere su queste sue parole: "Come si fa quando ogni parte del tuo corpo si rende conto che si tratta di un amore "impossibile" solo per via del setting, ma in realtà sei compatibile come età, fisicamente, mentalmente, culturalmente..."
"Solo per via del setting"? Ecco l'errore che dovrebbe aprirle gli occhi. Lei immagina di avere tutte queste "compatibilità" con la sua terapeuta perché manca tra voi il tipo di conoscenza tra persone che si frequentano allo scopo specifico di vagliare la propria affinità, e che si inviano segnali di reciproco interesse. Ora, dove sono i segnali di interesse, che non sia quello professionale, da parte della sua psicologa? Quanto alla presunta "compatibilità", è prassi di ogni psicologo non manifestare al paziente i suoi gusti, le sue opinioni, le sue preferenze, le sue idiosincrasie, per rimanere come una superficie liscia e accogliente, uno specchio, che permetta al paziente di esprimere liberamente i propri. Questa è appunto una delle differenze tra uno psicologo e un amico.
Ciò detto, nulla esclude che una serie di fattori le abbia fatto provare attrazione verso la sua psicologa, ma la crescita tumultuosa e incontrollabile di questo attaccamento nei confronti di una persona che non ha mai mostrato di ricambiarlo è indice di un problema, e l'unica preposta a trattarlo è appunto la psicologa.
I miei colleghi le hanno già parlato degli effetti della perdita di una madre che a quanto lei dice era l'unica che l'ascoltava come la psicologa. Io le chiedo che ruolo riveste, in questo trasporto fisico e in questa "confidenza" che lei sembra voler vivere in termini personali anziché professionali, la destinataria naturale della sua attrazione e delle sue confidenze, ossia sua moglie. Rifletta, e se crede ci scriva ancora. Ma soprattutto, ne parli in terapia. Due anni sono un periodo lungo da attraversare, senza risolvere un problema di questa portata. Vuole prolungarlo?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
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Grazie per la lunga e articolata risposta Dottoressa Potenza. Grazie davvero perchè mi consente di affrontare un argomento che nell'esiguo spaziotempo di una seduta non si riesce mai a sviscerare fino in fondo. Certo che ho parlato con la Dottoressa dei miei sentimenti, l'ho fatto da subito e rifatto... e lei è stata molto brava a farmi capire che quello che io "proietto" su di lei è sostanzialmente ciò che mi manca e che potrei cercare fuori. Detto questo, non sempre fuori si può trovare ciò che ci manca e quindi, purtroppo, occorre accettare che certe cose non le avremo mai, e magari non le abbiamo mai avute. Fin qui tutto ok. S.A.R. Serena Accettazione della Realtà.
Detto questo però, lei ha ragione, io sono orientato a pensare proprio che sia un vero amore e francamente comincio, e credo dopo due anni di averne il "diritto", a non 'poterne più' dei discorsi teorici sul transfert e sul fatto che uno non si possa innamorare e voler bene, in senso sessuale ed erotico, ad una persona che si prende così tanto e così bene, cura di lui. Ci sono cose che una persona non può nascondere.
Nemmeno la più brava delle psicologhe può nascondere il suo volto e il suo corpo che rientrano nei canoni delle donne che "il mio corpo" ha sempre apprezzato. Non può nascondere l'età che è di pochi anni inferiore alla mia. Non può nascondere la sua cultura ed istruzione, che è paragonabile alla mia e, nell'era di Internet una miriade di altre informazioni, ma soprattutto, migliaia di anni di evoluzione e di conservazione della specie umana non si possono cancellare. Se l'uomo è ancora sulla terra lo deve all'istinto di conservazione della specie il quale fa si che esista il desiderio sessuale verso l'altro genere e i conti con la nostra natura istintiva e animale credo li dobbiamo fare tutti. Non metto in dubbio, anzi, sono certo che i segnali che manda la mia psicologa siano esclusivamente di tipo professionale, ma poco importa, anzi, francamente, nulla importa per ciò che mi provocano dentro.
Diciamo che, metaforicamente parlando, se una persona ti accarezza delle parti sensibili, per quanto "professionalmente" lo faccia, ti provocherà sempre la stessa istintiva risposta a meno che tu non sia, in questo caso sì, gravemente malato.
E non è certo "razionalizzando" che un'attrazione ed un desiderio animale passano. Certo, si può imparare a reprimere un impulso ed è esattamente quello che faccio da 2 anni a questa parte, ma, francamente, quello che mi genera dentro questa donna so bene cosa è.
E questo a livello animale.

A livello più profondo, mi dica lei come fa, come farà, come farebbe, una qualsiasi altra donna a competere con una persona che praticamente non ha solo la "conoscenza" delle cose tue più intime, ma ha anche gli strumenti, culturali, intellettuali ed emotivi per capirti.
No way. Impossibile. Non succederà mai.

Pazienza, lo accetto, ma non ho dubbio alcuno su quello che provo.